Forse ancora una volta non è chiaro: a @Maumol hanno impedito di parlare all’Universita’ perché ebreo e perché accusato di essere Sionista! Come se essere “sionista” fosse una colpa. Pazzesco
— David Parenzo (@DAVIDPARENZO) March 15, 2024
Maurizio Molinari per la Repubblica
Con grande dispiacere oggi ho scelto di rinunciare alla conferenza in programma alla Università Federico II di Napoli sui temi del Mediterraneo, in considerazione dei rischi per la sicurezza del pubblico causati da un ristretto gruppo di manifestanti.
Dopo aver annullato l’evento, ho proposto a questi manifestanti di incontrarli ed ascoltare le loro opinioni sulla guerra in corso in Medio Oriente e su qualsiasi altro tema avessero voluto ma purtroppo hanno rifiutato, dicendo che non erano interessati a incontrarmi e a parlarmi.
Resto comunque aperto al dialogo con loro su qualsiasi tema, nel rigoroso rispetto della libertà di opinione garantita dalla Costituzione e del principio della libertà di informazione che, sin dalla fondazione, distingue il lavoro di Repubblica e di tutti i suoi giornalisti.
BLITZ PRO PALESTINA ALLA UNIVERSITA’ FEDERICO II
La migliore risposta ad ogni forma di intolleranza è il rispetto per il prossimo.
UNIVERSITARI PRO PALESTINA BLOCCANO LA CONFERENZA
Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera - Estratti
È successo ancora. Una conferenza. Un relatore non gradito, per la sua posizione sul conflitto in Medio Oriente.
E il veto: «Tu non parli». Stavolta era a Napoli, alla Federico II. L’ospite era il direttore di Repubblica , Maurizio Molinari. La causa da difendere per il collettivo studentesco che gli ha tolto la parola: il «genocidio» in Palestina.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver chiamato il giornalista per rammaricarsene, ha diffuso una nota con un monito: occorre «bandire dalle università l’intolleranza». E ha spiegato: «Con l’università è incompatibile chi pretende di imporre le proprie idee impedendo che possa manifestarle chi la pensa diversamente».
Il rettore, Matteo Lorito, si è affrettato a chiarire che «i giovani della Federico II sono quei 250 che erano in aula e che hanno pazientemente atteso per più di un’ora per poter assistere a un dibattito che a loro stava a cuore». E che, invece, «non ne rappresentano lo spirito» gli studenti «che hanno dato vita a questo parapiglia, con un’azione inqualificabile di intolleranza, non hanno chiesto il confronto e hanno agito anche con la forza». Da lì l’annullamento del dibattito sul «Ruolo della cultura nel contesto del Mediterraneo conteso» programmato.
«È inconcepibile e inaccettabile che l’Università Federico II sia stata costretta a cancellare una conferenza per le intimidazioni e la violenza di un gruppo di facinorosi contro il relatore, Maurizio Molinari, solo perché ebreo», dichiarano, in una nota congiunta, la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, e il presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi. Al direttore di Repubblica è arrivata la solidarietà di numerosi politici, dal presidente del Senato Ignazio La Russa alla segretaria del Pd Elly Schlein.
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