“LA BREXIT? NON LA VOGLIO REVOCARE MA BISOGNA FARE IN MODO CHE FUNZIONI” – IL LEADER LABURISTA BRITANNICO KEIR STARMER, LANCIATISSIMO VERSO DOWNING STREET, PROMETTE DI RISCRIVERE GLI ACCORDI CON LA UE E AGISCE GIÀ COME FUTURO PREMIER – IL PROBABILE FUTURO PREMIER BRITANNICO, CHE NEL REFERENDUM DEL 2016 SI ERA SCHIERATO CONTRO LA BREXIT, VUOLE RINEGOZIARE CON BRUXELLES: “L'ACCORDO OTTENUTO DA JOHNSON È DECISAMENTE TROPPO ESILE” - OGGI L'INCONTRO A PARIGI CON MACRON...

-

Condividi questo articolo


Alessandra Rizzo per “la Stampa” - Estratti

 

keir starmer tony blair gordon brown keir starmer tony blair gordon brown

Keir Starmer, leader laburista e probabile futuro primo ministro britannico, vuole rinegoziare con Bruxelles l'accordo post-Brexit siglato da Boris Johnson, e forgiare relazioni più strette con l'Unione Europea. Ma, se davvero dovesse entrare a Downing Street come prevedono i sondaggi, esclude di revocare la Brexit. «Bisogna fare in modo che funzioni» ha detto al Financial Times. «Non è questione di rientrare. Ma mi rifiuto di accettare che non possiamo far funzionare le cose. E quando dico questo, penso alle generazioni future, parlo da padre».

 

Se lo scopo di Starmer è di migliorare le relazioni commerciali con il potente vicino europeo, le modalità dell'annuncio, nel corso di un mini tour internazionale che oggi lo porterà a Parigi, non lasciano dubbi: Starmer studia da primo ministro, vuole accreditarsi come leader europeo credibile e, nello stesso tempo, cominciare a delineare la sua visione di governo, dopo mesi di reticenza.

 

keir starmer con geraint davies keir starmer con geraint davies

Il leader laburista, che nel referendum del 2016 si era schierato contro la Brexit, non cerca un rientro del Paese nel mercato unico o nell'unione doganale. Ma è convinto che, rivendendo l'accordo, il Regno Unito possa ottenere di più «a tutti i livelli». In particolare, cita le relazioni commerciali, i settori della sicurezza, innovazione e ricerca, il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali e le norme veterinarie.

 

«Quasi tutti riconoscono che l'accordo ottenuto da Johnson non è un buon accordo, è decisamente troppo esile – ha detto. – Non voglio lasciare ai miei figli di 15 e 12 anni un Paese il cui futuro sembri peggiore rispetto al passato».

 

Che la Brexit non abbia funzionato è sotto gli occhi di tutti. Sebbene non tutti i mali del Paese (un'economia di fatto in stagnazione, carovita, scioperi), si possano imputare al divorzio da Bruxelles, gli esperti, compresi quelli della Banca centrale, hanno rilevato un impatto della Brexit nella capacità di far crescere l'economia e attrarre investimenti. Secondo alcune stime, la Brexit è costata al Paese un 4% di Pil. E anche i sondaggi dimostrano ormai un ripensamento da parte della maggioranza dei britannici.

KEIR STARMER KEIR STARMER

 

Il testo negoziato da Boris Johnson, dopo faticose trattative, ha cercato soprattutto di salvaguardare il flusso degli scambi commerciali tra le due parti, complicato dal problema del confine nord-irlandese. Le relazioni sono migliorate sotto Rishi Sunak, che si è mosso proprio per risolvere il nodo del protocollo nord-irlandese e, recentemente, nel negoziare il ritorno di ricercatori e scienziati britannici nel programma europeo Horizon, con beneficio di entrambe le parti.

 

Ma Starmer promette un sostanziale cambio di marcia. E vede nel 2025, quando, passati cinque anni, l'accordo dovrà essere revisionato, il momento ideale per «risettare» i rapporti. Se ci sia lo stesso appetito da parte di Bruxelles, dove la Brexit è ormai questione secondaria, resta da vedere. 

 

(...)

keir starmer gordon brown boris johnson david cameron keir starmer gordon brown boris johnson david cameron

I sondaggi danno al Labour un vantaggio tra i 15 e i 20 punti percentuali. Dopo 13 anni di governo Tory, nel Paese sembra muoversi aria di cambiamento. Starmer ha intrapreso un tour che lo ha portato a Montreal per un incontro di leader progressisti passati, presenti e forse futuri, da Trudeau a Blair, dall'ex premier neozelandese Jacinda Ardern a Timmermans, possibile futuro premier olandese.

 

keir starmer 5 keir starmer 5

Una specie di riedizione del summit sulla "Terza Via" promosso circa 25 anni da Blair e Clinton, idea spalleggiata all'epoca dall'ex presidente del Consiglio D'Alema). Starmer nei giorni scorsi aveva partecipato a un incontro con l'Interpol e presentato un piano per combattere l'immigrazione clandestina, secondo cui il Regno Unito potrebbe accettare una quota di richiedenti asilo che arrivano in Europa. Oggi l'incontro a Parigi con Macron.

keir starmer 9 keir starmer 9 keir starmer 8 keir starmer 8 keir starmer 4 keir starmer 4 keir starmer 3 keir starmer 3 keir starmer keir starmer

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...