LORENZO GASPERINI E MATTEO SALVINI
(ANSA) - FIRENZE, 23 NOV - Un post in cui sostiene che "il '68 e i sessantottardi sono i responsabili morali e culturalmente più prossimi dell'ondata di violenza sulle donne dei nostri tempi" che "bambini innocenti vengono stroncati nel sangue con l'aborto: lo accettiamo dal 1978 e ci stupiamo che oggi per i giovani la violenza sia un normale correlato del piacere, una propaggine del diritto".
Per concludere: "Bruciate il femminismo, il nichilismo, il '68 e ridateci il patriarcato, ora!". E' quanto pubblicato sui social da Lorenzo Gasperini, ex consigliere della Lega a Cecina (Livorno), coordinatore provinciale Lega Giovani e vice coordinatore regionale Anci Giovani Toscana. In un altro post pubblicato oggi, Gasperini aggiunge che "il problema non è il patriarcato, il problema sono al contrario i maschi deboli e il relativismo etico". Dichiarazioni che hanno scatenato le reazioni politiche.
Per Diego Blasi, portavoce del Pd Toscana, l'esponente leghista "deve vergognarsi delle proprie affermazioni: sostenere che la strage a cui assistiamo sia colpa delle libertà acquisite dalle donne fa rabbrividire. Il patriarcato non è la causa ma è il problema". Per l'assessore toscano all'istruzione e lavoro, Alessandra Nardini le parole di Gasperini "sono un vero e proprio delirio". "Invocare il ritorno del patriarcato - aggiunge Nardini - come se poi fosse mai stato sconfitto davvero, come soluzione alle violenze contro le donne e ai femminicidi è semplicemente aberrante. Come aberrante è mettere sullo stesso piano il diritto delle donne all'autodeterminazione, ad interrompere una gravidanza, e la violenza di genere".