Estratto dell’articolo di Paolo Rumiz per “la Repubblica”
“Ma come fa un afroamericano o un ispanico a essere così idiota da votare Trump?”. Questa la domanda più comune che si pongono i miei amici democratici d’Europa.
Gridano: americani imbecilli, guerrafondai, maschilisti ignoranti. Dopo di che […] parlano di catastrofe e si fasciano la testa con un rassegnato pessimismo […] la domanda che le anime belle dovrebbero porsi è ancora più brutale.
donald trump joe biden dibattito presidenziale cnn
“Con quanta efficacia emozionale e i loro rappresentanti politici sono stati capaci di dire ai tanti che tifano Trump che i dazi che il loro idolo infliggerà al vecchio continente ci ridurranno in miseria, faranno chiudere fabbriche, obbligheranno a tagliare su scuola, pensioni e sanità per comprare carri armati e chiuderanno la porta alle energie rinnovabili, come dire la tempesta perfetta?”. Con quanto coraggio hanno saputo dire alla gente spaventata che chiudere la porta agli immigrati ci priverà della manodopera necessaria a tenere in piedi l’economia?
[…] Sono stufo di leggere analisi, stufo di rassegnazione passiva. Oggi più che mai l’Europa ha bisogno di visionari e di impegno. Come scrittore, non posso continuare a contemplarmi l’ombelico. Le democrazie hanno bisogno di una rivoluzione narrativa, di parole nuove, e tocca noi, uomini e donne del libro, fornirgliele. Quando tra qualche anno i nipotini mi chiederanno che cosa ho fatto per resistere al crollo degli valori sotto l’urto di dei poteri planetari, voglio sapere cosa rispondere.
joe biden durante il dibattito con trump alla cnn
Non posso pensare che essi vivano sotto il tallone di uno come Musk, che organizza crociere per ricchi nello spazio, o sotto il ricatto di emiri che costruiscono piste di sci miliardarie nel deserto mentre intorno la gente muore di fame. Non voglio che dicano che ho taciuto o, peggio, che sono stato complice.
La vergogna è nostra, non di chi ha votato Trump […] non solo per ignoranza ma anche per stanchezza del bellicismo, dell’ipocrisia e del moralismo di Biden e soci. Trump è il presidente di una working class cui i democratici, col loro ecologismo elitario, non hanno saputo parlare, una classe operaia americana che non ha idea di cosa sia il welfare e cosa siano le garanzie europee, e che misura il benessere solo in rapporto al potere d’acquisto. Gente che guarda all’inflazione e basta, e alla quale non frega niente un boom economico che premia i privilegiati.
Vergogna è aver abbandonato le fabbriche, non aver ascoltato gli ultimi. Vergogna — qui parlo dell’Italia — è aver lasciato crescere un’opinione pubblica generalmente rassegnata, sedata dal web, e restia a scendere in piazza persino contro le nuove leggi liberticide. […] alle ragioni della pancia non puoi rispondere solo aggrappandoti al mondo rarefatto delle idee, perché quello è prerogativa chi ha la pancia piena, e allora il messaggio democratico suona dannatamente falso se dentro non ci metti il cuore, che è l’unico antagonista credibile alle egoistiche ragioni dello stomaco.
dibattito tra donald trump e kamala harris 6
[…] la battaglia per il clima assomiglia sempre più a quella di Berlino, con gli ultimi resistenti asserragliati attorno al bunker della cancelleria. La stessa cosa per i diritti sociali e civili, letteralmente dimenticati anche dalle sinistre, e per di più oscurati da una rivendicazione talvolta stucchevole dei diritti di genere. […]