Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
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Le fonti occidentali - pur sotto anonimato - sono esplicite: «Siamo molto cauti», dicono a proposito dei colloqui di pace fra Russia e Ucraina, perché «nulla di quanto abbiamo visto finora ci ha dimostrato che Putin e i suoi colleghi siano particolarmente seri: è più che altro una manovra diversiva per guadagnare tempo».
Uno scetticismo che trova eco nelle parole del ministro della Difesa britannico, Ben Wallace: «Non siamo nati ieri», ha chiosato, aggiungendo che «bisogna giudicare la Russia dalle sue azioni, non dalle sue parole, perché c'è una grande distanza fra le due». E pure il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aveva indicato di non scorgere nulla nei negoziati in corso che suggerisca progressi «in una maniera costruttiva».
vladimir putin joe biden ginevra
Insomma, c'è un asse anglo-americano che sembra remare contro la trattativa: anzi, che probabilmente punta a farla fallire, perché intravede come obiettivo strategico non tanto la fine della guerra quanto la sconfitta sul campo della Russia. E infatti Boris Johnson ha annunciato che Londra fornirà a Kiev armamenti «ancora più letali», mentre il capo di stato maggiore, l'ammiraglio Sir Tony Radakin, ha aggiunto che la Gran Bretagna si sta spostando verso «una nuova fase» nel suo sostegno militare all'Ucraina.
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La convinzione del governo di Londra è che, nel momento in cui le forze di Kiev sono riuscite a passare al contrattacco, la natura del supporto occidentale deve cambiare in base al nuovo scenario: l'idea è quella di fornire missili a lunga gittata e artiglieria pesante per provare a scacciare le armate di Putin anche dall'Est del Paese. E Johnson vorrebbe pure che gli americani mandassero missili anti-navi e sistemi di difesa aerea più avanzati. La strategia attuale, spiegano da Downing Street, è continuare a sostenere l'obiettivo ucraino di respingere l'invasione.
La filosofia che sta dietro questo approccio è stata esplicitata dal Times , che nell'editoriale di ieri scriveva che «la strada più sicura verso una soluzione accettabile è che l'Ucraina prevalga militarmente sulla Russia: l'Occidente non deve farsi sedurre dai discorsi di Mosca su accordi di pace, ma fornire a Kiev gli strumenti per finire il lavoro».
È una linea che però non trova d'accordo gli europei, che si sforzano di tenere un canale aperto col Cremlino: e infatti da Londra filtrano timori che Francia e Germania possano chiedere di allentare la pressione sulla Russia, magari alleggerendo le sanzioni, non appena Putin segnali la volontà di non espandere ulteriormente le sue mire territoriali. È una divergenza, questa in seno allo schieramento occidentale, che finora è stata mascherata dalle dichiarazioni unitarie: ma che rischia di diventare palese col passare dei giorni. Mentre l'Ucraina continua a sanguinare.
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