Viviana Mazza per corriere.it - Estratti
L'uomo arrestato e sotto indagine per aver tentato di assassinare Donald Trump domenica nel suo campo da golf in Florida si chiama Ryan Wesley Routh, ha 58 anni, si era trasferito nel 2018 alle Hawaii dalla North Carolina. È molto attivo sui social dove aveva dichiarato di essere pronto a combattere e morire per l'Ucraina.
Aveva affermato anche di aver votato per Trump nel 2016 ma di esserne stato deluso; aveva votato nelle ultime primarie democratiche ed espresso il suo sostegno per Joe Biden prima del suo ritiro dalla corsa per la Casa Bianca. In un post dello scorso aprile su X, Routh aveva scritto che “la democrazia è in ballo in questa elezione”, una frase ripetutamente usata dal partito democratico contro Trump. Per questo i sostenitori di Trump e i media di destra accusano il presidente Biden e la vicepresidente Kamala Harris di aver fomentato una retorica violenta contro il rivale.
A giudicare dai suoi numerosi post sui social relativi all’Ucraina, Routh sarebbe andato a Kiev perché voleva combattere, benché non avesse precedente esperienza militare. Si era dichiarato “pronto a morire”, ma non è chiaro se abbia partecipato ai combattimenti. Era stato intervistato dal New York Times nel 2023 in un articolo sui foreign fighters americani in Ucraina: aveva detto di trovarsi a Washington per incontrare la Commissione del Congresso sulla sicurezza e la cooperazione con l’Europa “per due ore” per spingere per un maggiore appoggio all’Ucraina.
(...)
Gli esperti analizzano questi messaggi in connessione con il livello di pianificazione dell’attentato e con l’equipaggiamento trovato sulla scena: un fucile semiautomatico di tipo Ak-47, una placca per un giubbotto antiproiettile, oltre a una telecamera portatile GoPro per registrare l’attentato montata alla recinzione esterna alla quale si era appostato. Non è chiaro come Routh abbia saputo che Trump si sarebbe trovato tra le buche 5 e 6 visibili dalla sua postazione: la decisione di andare a giocare a golf proprio a West Palm Beach non era stata annunciata ed era stata presa all’ultimo minuto. Tra le ipotesi c’è la possibilità che seguisse Trump, sempre che non abbia ricevuto una dritta su dove si sarebbe trovato l’ex presidente domenica.
I precedenti arresti
Secondo la Cnn, in America è stato arrestato otto volte: in uno di questi casi nel 2002 era stato inseguito dalla polizia e si era barricato per tre ore in un’azienda di costruzioni a Greensboro, in North Carolina, dove era stato trovato in possesso di una mitragliatrice.
Questa domenica, in Florida, non ha resistito all'arresto: dopo essere stato individuato sul perimetro del campo da golf da un agente dei servizi segreti che ha sparato contro di lui, Routh ha abbandonato il fucile ed è scappato su una Nissan nera, per essere in pochi minuti catturato poiché un testimone lo aveva visto uscire dai cespugli e aveva fotografato la targa.
Quando è stato arrestato, si è mostrato “calmo, privo di emozioni, non era armato”, ha detto lo sceriffo. L’auto era registrata a nome della figlia. Suo figlio Oren ha detto che suo padre “è una persona gentile, un onesto lavoratore. L’uomo che conosco non avrebbe fatto nulla di folle e nulla di violento. Non so cosa sia successo in Florida”. Ma ha aggiunto, parlando con il Daily Mail, che padre e figlio si erano allontanati e non erano sempre in contatto. Il figlio ha detto anche che Ryan Routh odia Trump “come ogni persona di buon senso”.
Dal voto per Trump nel 2016 al supporto a Biden nel 2024
Il profilo Facebook è stato cancellato da Meta dopo pochi minuti dall’annuncio del nome dell’attentatore. Ma è possibile raccogliere molte informazioni online.
Nel 2016 aveva votato per Trump. In un messaggio social rivolto all’ex presidente ha scritto nel giugno 2020: “Io e il mondo speravamo che il presidente Trump sarebbe stato un candidato diverso e migliore, ma siamo stati fortemente delusi e sembra che tu stia peggiorando, che sei ritardato.
fbi palm beach attentato a trump
Sarò felice quando non ci sarai più”. Nel 2020 Routh aveva sostenuto nelle primarie democratiche Tulsi Gabbard, veterana di guerra e allora deputata (che adesso sta con Trump): aveva scritto su X che Gabbard avrebbe “negoziato accordi di pace in Siria, Afghanistan e in tutte le zone di conflitto”. Nel 2024, pur votando nelle primarie democratiche a marzo, aveva incoraggiato nei suoi post i candidati repubblicani nelle primarie Vivek Ramaswamy e Nikki Haley a restare in corsa e ad unirsi contro Trump: “Non potete mollare.
Perché? Dovete restare in campo fino alla fine. Dovete lottare. Dovete continuare a parlare fino alle elezioni, indipendentemente dai risultati”. Routh ha fatto donazioni quasi esclusivamente a candidati democratici a partire dal 2019 (circa 140 dollari in totale): a Gabbard, Andrew Yang, Elizabeth Warren, Tom Steyer. In un post dello scorso aprile su X, quando Biden era ancora in corsa, Routh gli aveva consigliato di condurre una campagna elettorale basata sull’America “democratica e libera”.
Aveva sostenuto che Trump vuole “rendere gli americani schiavi contro il loro padrone”. “Non possiamo fallire – aveva aggiunto -. Il mondo conta su di noi per mostrare la strada”. Nel giorno dell’attentato del 16 luglio a Butler, Pennsylvania, dove Trump è stato ferito all’orecchio, Routh ha scritto un tweet diretto a Biden in cui gli consigliava di far visita ai feriti e di recarsi al funerale del pompiere rimasto ucciso. “Trump non lo farebbe mai – aveva scritto – DEVI MOSTRARE AL MONDO CHE COSA FANNO I VERI LEADER”.