Alessandro Rico per “la Verità”
Dottoressa Ghisleri, sta tossendo?
(Risata) «Sì, ma la colpa è di questi pollini che invadono la casa: con queste giornate ho la finestra spalancata...».
Lo studio della fondatrice di Euromedia research è in fermento: anche la sondaggista più famosa d' Italia, Alessandra Ghisleri, sta preparando la sua fase 2.
Con la mezza falsa ripartenza, Giuseppe Conte ha deluso gli italiani?
«Non la chiamerei delusione».
Come la chiamerebbe?
«In questo momento, è il timore a muovere le nostre scelte».
E cosa lo suscita?
«Una comunicazione troppo altalenante».
Cosa ha provocato?
«Gli assalti ai supermercati, le fughe verso il Sud, sono state tutte reazioni determinate da una comunicazione gestita a ondate, a seconda del momento».
Gli italiani come si sono comportati?
«In realtà, benissimo: la stragrande maggioranza ha capito che bisognava adattarsi alle restrizioni. Però si è fatta fatica a seguire le contrastanti direttive dei diversi protocolli e le istruzioni spesso contraddittorie, dalle mascherine, alla discorde burocrazia».
Abbiamo più paura di morire di polmonite o di morire di fame?
«Al primo posto c' è ovviamente la preoccupazione per la salute. Ma appena dietro, con uno scarto minimo, c' è l' inquietudine per l' economia e il bilancio familiare».
Come influiscono caos comunicativo e ansie economiche sulla reputazione di Conte?
«Se ti esponi troppo, suscitando grandi aspettative che poi fatichi a mantenere, ferisci il sentimento della gente».
emerganza coronavirus, protesta ristorazione a roma risorgiamo italia 12
Dunque, i sondaggi trionfalistici sul premier sono destinati a registrare un' inversione di tendenza?
«Guardi, le inversioni di tendenza qui possono verificarsi dall' oggi al domani.
Ma Conte, un contraccolpo lo rischia in prima persona, essendo il garante di questa situazione: la gente è molto confusa».
Confusa?
«Oggi riaprono diverse attività anche a Milano, ma qui le persone non sanno ancora come faranno ad andare al lavoro: quanti posti ci saranno sul treno? Quale mezzo posso prendere? Come funzionerà il trasporto pubblico? Come ci si potrà organizzare in pausa pranzo? Come ci potremo relazionare negli uffici?».
Però c' è chi, sulla fiducia in Conte, ha tirato fuori percentuali bulgare: sopra il 60%.
«Per noi oscilla tra il 42 e il 44%. Che poi è nella media dei principali istituti di ricerca di sondaggi».
Gli elettori come recepiscono le stoccate di Matteo Renzi al governo, che poi regolarmente non portano a nessuna vera rottura?
«Renzi ha scosso l' opinione pubblica con l' affermazione sui morti di Bergamo e Brescia, perché l' immagine dei feretri trasportati dai militari è scolpita nel profondo del cuore degli italiani».
Però?
«Le persone vogliono che la politica offra soluzioni possibili e pianificabili ai loro problemi concreti: ad esempio, le prossime scadenze fiscali».
Il Pd ha ormai consolidato il trend in recupero?
«Sottolineerei che circa il 40% degli italiani non dà indicazioni di voto: per la politica è come ricevere in pagella un 6 meno meno».
Quindi?
«Il Pd, più che recuperare, s' è attestato su una percentuale che coincide con il suo zoccolo duro».
Il M5s alla prova del Mes: i suoi elettori sono pronti a rinunciare alle loro bandiere pur di «normalizzarsi», o rivogliono i duri e puri come Alessandro Di Battista?
«Nei nostri sondaggi, il M5s oscilla tra il 14 e il 16%. Il problema non è tanto il sì o il no al Mes in sé».
E qual è?
LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP
«Gli elettori sono spaventati, perché, non conoscendone le clausole, associano il Mes principalmente a un forte vincolo europeo, anche se la realtà può essere differente. Perciò, chiedono maggiori indicazioni e più chiarezza».
Il calo della Lega è così rovinoso come ci raccontano?
«Per noi è tra il 26 e il 27%».
Perché è scesa sotto il 30%?
«La Lega ha perso molti voti al Sud, specie in Campania, Calabria e Puglia, ma anche nelle Marche».
SALVINI E MORISI CON MITRAGLIETTA
E al Nord?
«In Veneto sta crescendo notevolmente, va bene anche in Liguria. Invece ha perso in Piemonte e Lombardia».
Quindi le polemiche sulla gestione dell' emergenza da parte della Regione hanno sortito l' effetto sperato dai detrattori?
«Il giudizio immediato è penalizzante. Bisognerà vedere, però, l' evoluzione di lungo periodo. Questo è un virus sconosciuto: i giudizi sull' oggi potrebbero essere totalmente differenti sul lungo periodo».
Gli elettori come reagiscono alle voci di uno spodestamento di Matteo Salvini, in favore o di Giancarlo Giorgetti o di Luca Zaia?
«Zaia è il governatore con il più alto livello di gradimento in rapporto ai cittadini governati. Viaggia su percentuali simili a quelle di Angela Merkel in Germania, che è intorno all' 80% di gradimento».
Addirittura?
«Zaia è apprezzatissimo - e lo è anche Giorgetti. Ma per gli elettori leghisti Matteo Salvini resta ancora il loro Capitano».
Cosa l' ha penalizzato?
«Gli mancano le piazze reali, il contatto diretto con le persone».
Ci sono i social.
«Sulla comunicazione online Salvini e la sua squadra sono abilissimi, ma in un momento così delicato le polemiche hanno sicuramente meno appeal».
Perché?
«Le persone vogliono che ai "no" seguano proposte concrete. E su questo pesa anche un antefatto negativo».
Quale?
giorgia meloni con mascherina tricolore
«Quello della flat tax, che non è mai andata in porto perché il governo gialloblù è caduto poco prima».
Giorgia Meloni, invece, sembra in costante ascesa.
«Come leader di sicuro, a fianco dei suoi competitor. Con Fdi invece registra un suo "soffitto di cristallo" intorno al 14%».
Lo sfonderà?
«Vedremo. Per ora a premiarla è stata la capacità di veicolare non solo la sua coerenza politica, ma anche alternative chiare. Perciò, di fronte all' elettorato di centrodestra, è apparsa più completa».
La crescita di Fdi da che fattori dipende?
«Le campagne elettorali della Meloni sono state molto territoriali: è stata costruita una vera e propria filiera locale».
A chi ha tolto consensi?
«A livello territoriale - in epoca pre Covid - ha intercettato soprattutto voti in uscita da Forza Italia, come in Emilia Romagna, in Lombardia e in Piemonte».
Soltanto?
«Nell' ambito del voto d' opinione, c' è anche un travaso di consensi dalla Lega e dall' area degli indecisi».
Chi sono?
«Spesso, ex elettori grillini: sostanzialmente, era da lì che proveniva il 34% della Lega alle europee».
L' atteggiamento di Forza Italia, che odora un po' di Nazareno bis, com' è giudicato dall' elettorato del Cavaliere?
«Vedo soprattutto una tendenza conservativa. Fi cresce di qualche decimale, ma per un altro motivo».
Ovvero?
«Il suo elettorato è molto legato alla figura di Silvio Berlusconi, che avendo recuperato spazio sui media, sta cercando di ricompattare il suo elettorato storico».
Per questo si sta smarcando da Salvini e Meloni?
«Bisognava che tornasse al centro del dibattito e, probabilmente, per farlo ha trovato la modalità che più è aderente alle sue origini. I suoi elettori restano comunque molto critici sul governo giallorosso, ma l' area d' opinione che ruota attorno a Forza Italia è meno interessata alle polemiche e più indirizzata verso ricette pragmatiche».
Che dicono gli italiani degli esperti?
«Sin dall' inizio, anche la loro comunicazione è stata contraddittoria: c' era chi diceva che il Covid-19 era come un' influenza e chi annunciava la pandemia, ci sono state indicazioni contrastanti sulle mascherine...».
Risultato?
«Ogni italiano ha scelto, in totale indipendenza, il suo virologo "di fiducia". E questo è significativo».
Da che punto di vista?
«Le persone si fanno un' idea a prescindere da chi viene presentato loro come "il più". L' effetto di messaggi contraddittori, nel martellante mondo dell' informazione, ha accelerato le scelte degli italiani nella loro individualità: chiusi nelle loro case, hanno selezionato da soli i loro "beniamini"».
giuseppe conte, macron e merkel meme
Gli italiani hanno sempre stima di Sergio Mattarella?
«Mattarella è visto come un grande padre. La sua immagine da solo, davanti all' Altare della patria, ha toccato il cuore degli italiani. Come quella del Papa nella solitudine delle celebrazioni pasquali».
E le altre istituzioni di garanzia come se la passano? La Corte costituzionale, ad esempio, è intervenuta per contestare la limitazione delle libertà via Dpcm.
«Qui il discorso cambia. Tutto ciò che è istituzionalmente connesso con il mondo della politica o delle nomine, è percepito dalla gente come più lontano e contaminato dalle diverse appartenenze».
Lo stesso vale per l' Europa?
«Abbiamo dati altalenanti. Ma la maggioranza degli italiani comincia a pensare che, se l' Europa non ci aiuta, non serve a nulla. I cittadini non danno all' Ue la colpa dei problemi strutturali dell' Italia, ma hanno giudizi molto duri su come Bruxelles ha reagito all' emergenza».
Con la Brexit, peraltro, sono caduti gli argomenti terroristici sul divorzio dall' Ue.
«La maggior parte degli italiani non vuole uscire né dall' Europa né dall' area euro. E almeno il 55% di loro ritiene anche che i vantaggi che ha la Germania dipendano soprattutto da una migliore gestione dell' economia da parte di Berlino».
E allora?
«Gli italiani sentono che l' Unione è assente. E da questo punto di vista, la crisi del coronavirus, per l' Europa, rischia di essere l' ennesima occasione perduta».