“IMMAGINO CHE A FARE IL MIO NOME SIANO STATI I VERTICI DI GOVERNO, CHE COINCIDONO CON I VERTICI DI PARTITO” – FABIO TAGLIAFERRI, AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE NOMINATO AD DI “ALES”, IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA, ROMPE IL SILENZIO, E AMMETTE: “LA MIA È UNA NOMINA POLITICA” – “CONOSCO ARIANNA MELONI DAL 1998, ABBIAMO FATTO POLITICA INSIEME IN AZIONE GIOVANI, E ANNI DOPO ABBIAMO LAVORATO ENTRAMBI IN REGIONE LAZIO. MA LA SCELTA FINALE È STATA DI SANGIULIANO…”

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Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per www.repubblica.it

https://www.repubblica.it/politica/2024/10/10/news/tagliaferri_ales_intervista_fdi-423548033/

 

fabio tagliaferri piazzapulita fabio tagliaferri piazzapulita

Fabio Tagliaferri, presidente e amministratore delegato di Ales, società in house del ministero della Cultura, uomo di Fratelli d’Italia a Frosinone e mister preferenze, è oggetto di interrogazioni parlamentari, dopo quanto emerso dal caso Boccia-Sangiuliano: “Perché proprio un autonoleggiatore?”. “La mia – dice – è una nomina politica, il mio nome è stato fatto al ministro dai vertici di governo e di FdI. Ma la scelta finale è stata la sua”.

 

Presidente Tagliaferri, lei ha gestito un autonoleggio con quattro o cinque dipendenti, perché è stato scelto come presidente e amministratore delegato di Ales che di dipendenti ne ha 2300?

“Il mio curriculum non è solo questo. La mia attività pubblica è retrodata al 1998 mentre la mia attività privata di autonoleggiatore, di cui ancora detengo le quote, perché quando sarà tornerò alla mai vita, è datata 2017. Sono stato consigliere comunale e assessore di Frosinone e sono funzionario in regione Lazio, adesso in aspettativa”.

 

E questo cosa c’entra con la cultura?

“Ales non fa cultura. Ales fornisce servizi per la cultura: manutenzione nei siti archeologici, biglietteria, gestione del personale per l’erogazione di servizi. […]”.

 

POST FACEBOOK DI FABIO TAGLIAFERRI PER ARIANNA MELONI POST FACEBOOK DI FABIO TAGLIAFERRI PER ARIANNA MELONI

Chi l’ha chiamata per nominarla presidente e ad di Ales, incarichi per cui guadagna 146 mila euro? Conosceva il ministro Gennaro Sangiuliano?

“Lo avevo incontrato per esempio a una festa di Atreju e mi ha fatto piacere scambiare delle considerazioni con lui”.

 

Un po’ poco per essere chiamato per un incarico così importante, non trova?

“Il 29 novembre ho ricevuto la telefonata del ministero per fissare un incontro con Sangiuliano. Una scelta che presumo sia frutto di un confronto con i vertici di governo e di partito, come è sempre accaduto.[…]”.

 

GIORGIA MELONI E I DOSSIERAGGI GIORGIA MELONI E I DOSSIERAGGI

Quindi è stato il partito a fare il suo nome? La sua è una nomina politica?

“È di sicuro una nomina politica fatta sulla base delle mie esperienze nella pubblica amministrazione e delle mie capacità”.

 

[…] Lei è molto vicino ad Arianna Meloni? La segretaria politica di Fratelli d’Italia che ruolo ha avuto nella sua nomina?

“Ho un rapporto con Arianna Meloni come lo hanno tantissimi iscritti del nostro partito, nessun rapporto preferenziale o diverso. Un rapporto ordinario limitato e confinato alle dinamiche interne e a manifestazioni pubbliche. Niente di più e niente di meno. È una persona che stimo profondamente”

 

Vi sentiti spesso?

“No”.

 

FABIO TAGLIAFERRI FABIO TAGLIAFERRI

Da quanto tempo la conosce?

“Dal 1998, ma la scelta finale della mia nomina è di Sangiuliano. Con lei abbiamo fatto politica insieme in Azione giovani, era una comunità umana. E anni dopo abbiamo lavorato entrambi in regione Lazio, io nella parte amministrativa lei nel gruppo consiliare”.

 

Tornando al tema oggetto anche di interrogazioni parlamentari. Chi l’ha scelta? Arianna Meloni, la premier Giorgia Meloni o il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari?

“Io non so chi ha dato per primo il mio nome a Sangiuliano. Ripeto. Immagino siano stati i vertici di governo che coincidono con i vertici di partito. Ma in FdI nessuno millanta, quindi nessuno è venuto da me a dirmi: ‘Ti ho scelto io’”.

 

Italia viva chiede un report delle assunzioni fatte in Ales. Almeno due risultano essere persone di Frosinone? Sono anche di Fratelli d’Italia?

GIORGIA E ARIANNA MELONI GIORGIA E ARIANNA MELONI

“Le assunzioni non le decide Ales. Si fanno sulla base degli importi economico-finanziari a disposizione della committenza e delle necessità del committente”.

 

La domanda era sulle assunzioni di persone di Frosinone?

“Non ho assunto io le 2 persone di Frosinone, ma non avendo trovato al mio arrivo in Ales né un addetto ai trasporti e logistica né la segretaria del presidente si è provveduto con una somministrazione attraverso un’agenzia di lavoro interinale”.

 

È un caso che siano di Frosinone?

“No, li ho scelti io, sono di mia fiducia. […]”.

FABIO TAGLIAFERRI GIORGIA MELONI FABIO TAGLIAFERRI GIORGIA MELONI

 

Nel suo piano di ristrutturazione da cinque dirigenti vuol passare a nove. Voleva procedere con assunzione diretta ma è stata bloccata dal ministero. Che farà adesso?

“A seguito di approfondimenti normativi e di confronto con il ministero abbiamo capito che è necessario procedere con concorsi pubblici. […] Avrei voluto procedere con l’assunzione diretta per promuovere persone interne ad Ales e quindi risparmiare. Dal momento che non è possibile, al posto di quattro assunzioni ne farò due a parità di costi”.

 

[…] Da assessore ai Lavori pubblici di Frosinone come poteva non sapere che il dirigente ai Lavori pubblici, come rivelato dalla Stampa, firmava contratti di lavoro con la cooperativa sociale, la Essegi 2012, che fa riferimento a Germana De Angelis, la moglie dell’ex Nar Luigi Ciavardini?

“Ho letto che per anni ci sarebbe stata un’interlocuzione, ma io non ne so nulla. Sono ruoli distinti e separati, il dirigente non deve informare l’assessore”. […] “ […] io queste persone non le ho mai viste né incrociate. Io non ho conosciuto i dirigenti delle cooperative che gestivano la manutenzione del verde perché non ero io assessore all’ambiente, ma era Massimiliano Tagliaferri. Si tratta di un grave scambio di persona”.

 

Fabio Tagliaferri Fabio Tagliaferri

Però le delibere non sono solo sull’Ambiente. Lei ha ereditato una società con 7 milioni di utili e un fatturato da 100 milioni. Riuscirà a mantenere la crescita che Ales ha visto in questi anni?

“Mi piace l’idea di essere giudicato non sulla base di pregiudizi ma di post giudizi. Ho trovato un’azienda solida, ma crescendo così tanto un’azienda si deve dotare di un’organizzazione più complessa altrimenti rischi l’implosione. Tra un anno farò il primo bilancio”.

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