“KIEV HA DIRITTO A USARE LE ARMI IN RUSSIA. SPERO CHE L’ITALIA RIVEDA LA SUA POSIZIONE” – L’IPER-ATLANTISTA LORENZO GUERINI (MINORANZA DEM) VA A SBATTERE SUL MURO DI ELLY – SANDRO RUOTOLO, MEMBRO DELLA SEGRETERIA SCHLEIN, È NETTO: “LA LINEA DEL PD NON CAMBIA. NO ALL'USO DELLE ARMI IN TERRITORIO RUSSO, LA DE-ESCALATION È FONDAMENTALE” - LA PREOCCUPAZIONE DELL’OPPOSIZIONE INTERNA DEM E' CHE QUEL NO ALL'USO DELLE ARMI IN TERRITORIO RUSSO POSSA PRELUDERE A UN CAMBIO DI LINEA SULL’UCRAINA…

-

Condividi questo articolo


Alessandro Di Matteo per “La Stampa” - Estratti

 

lorenzo guerini foto mezzelani gmt20 lorenzo guerini foto mezzelani gmt20

L'uso delle armi italiane sul territorio russo resta un tabù per il Pd, la «riflessione» proposta da Lorenzo Guerini ieri su La Stampa non trova orecchie disponibili nella maggior parte del partito e di fatto nessuno sembra voler rimettere in discussione quel precario punto di equilibrio fissato dalla segretaria Elly Schlein.

 

L'idea di dire sì all'utilizzo delle forniture anche su territorio russo non viene commentata dal vertice democratico, nessuna scomunica per Guerini ma nemmeno aperture a rivedere la posizione. Un esponente della segreteria è netto: «La linea è quella che ha fissato la segretaria, le posizioni di Lorenzo le rispettiamo, nel Pd c'è sempre occasione di confronto, ma la linea mi pare definita…».

 

sandro ruotolo elly schlein sandro ruotolo elly schlein

 E la linea è: ok all'invio di armi, ma no all'uso in territorio russo. Come ha detto Schlein al rientro dalle vacanze «sosteniamo un Paese invaso, attenzione però a non fare atti che possono portare direttamente la Ue in conflitto con la Russia».

 

Del resto tenere insieme l'anima "atlantista", rappresentata oltre che da Guerini da figure come Pina Picierno e Lia Quartapelle, con quella "pacifista" è un compito difficile e richiede un costante lavoro di calibratura delle prese di posizione. Quello che Elly Schlein è riuscita fin qui a fare riducendo al minimo gli smarcamenti ed evitando che sfociassero in scontri aperti. Il fatto è che Guerini non è l'unico a pensare che bisognerebbe lasciare mano libera a Kiev, Giorgio Gori sui social network pochi giorni fa spiegava esplicitamente il timore che serpeggia tra gli "atlantisti": «Vorrei che il Pd, il mio partito, non venisse meno alla linea di pieno sostegno a Kiev, meritoriamente tenuta finora».

lorenzo guerini foto mezzelani gmt19 lorenzo guerini foto mezzelani gmt19

 

Insomma, la preoccupazione che quel no all'uso delle armi in territorio russo possa preludere a un cambio di linea. Filippo Sensi trova «doverose le posizioni di Guerini», ma sposta l'attenzione su Giorgia Meloni: «Non vorrei che il governo recedesse sul sostegno all'Ucraina». Quanto al Pd, «non farà passi indietro: è e resterà per il sostegno all'Ucraina».

 

ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI

Sandro Ruotolo, europarlamentare e membro della segreteria, è netto: «Massimo sostegno all'Ucraina, ma no all'uso delle armi in territorio russo. Non vedo perché dovremmo cambiare posizione, la de-escalation è fondamentale e l'ok a colpire basi in Russia trasformerebbe una guerra di difesa in guerra preventiva. L'Europa deve lavorare a un progetto di pace, non creare un'economia di guerra».

 

lorenzo guerini foto mezzelani gmt18 lorenzo guerini foto mezzelani gmt18 lorenzo guerini foto di bacco (2) lorenzo guerini foto di bacco (2)

(...)

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?