Estratto da lastampa.it
Il governo accetta quanto deciso dalla magistratura. Stephane Lissner, che ha impugnato il «pensionamento» a 70 anni (per effetto delle nuove norme varate dal Governo) in anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto, e a cui il giudice ha dato ragione, potrà essere reintegrato al vertice del teatro.
Lo ha annunciato il titolare del ministero della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Lissner risulterebbe quindi reintegrato nelle sue funzioni che nel frattempo erano già state affidate all’ex amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, nominato sovrintendente a inizio agosto.
«Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un “limbo” che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli. Oggi, il Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di 'civiltà giuridica' che devono guidare ogni ordinamento democratico». Così Stephane Lissner commenta in una nota la decisione del giudice del lavoro Clara Ruggiero, che ha accolto in via cautelare il suo ricorso contro il «pensionamento» anticipato.
«Vedo in questa decisione un legame inscindibile con la dimensione europea di cui l'Italia, Napoli e lo stesso Teatro San Carlo sono espressioni autentiche e costitutive. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel Teatro», conclude Lissner.
Il presidente della Fondazione San Carlo aveva commentato così la decisione del giudice: «Prendo atto dell'ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli in via cautelare in merito al ricorso presentato da Stéphane Lissner: i provvedimenti giudiziari si rispettano.
Nel dichiarare la decadenza del sovrintendente uscente e provvedere alla nomina di Carlo Fuortes - che ha ben operato in questa fase -, abbiamo applicato una legge dello Stato evitando un vuoto gestionale. A breve riunirò il Consiglio di Indirizzo della Fondazione per rendere effettivo il reintegro e per valutare la presentazione del reclamo in appello».