“MARSILIO È STATO INESISTENTE, IL CLIMA DOPO LA SARDEGNA È CAMBIATO, A DESTRA SI SONO FATTI NERVOSI” – IN ABRUZZO I MILITANTI DI CENTROSINISTRA CI CREDONO: DUE SETTIMANE FA LA PARTITA PER LE REGIONALI SEMBRAVA PERSA. ORA, SULLA SPINTA PSICOLOGICA DELLA SARDEGNA, ANCHE I SONDAGGI PARLANO DI UN TESTA A TESTA TRA IL "ROMANO" MARSILIO (LAVORA IN SMART WORKING) E IL "PRODI" ABRUZZESE, LUCIANO D'AMICO  – LA DISILLUSIONE A PESCARA, DOVE IL SINDACO, CARLO MASCI, “HA SOFFOCATO” LO SLANCIO CULTURALE: “È COME TRUZZU A CAGLIARI. CIÒ PESERÀ…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per "la Repubblica"

 

giorgia meloni marco marsilio a pescara 3 giorgia meloni marco marsilio a pescara 3

Sul treno che dall’Aquila conduce a Pescara, con cambio a Sulmona, si ascoltano discorsi che la sinistra farebbe bene a non ignorare. Su ospedali che non funzionano, su scuole accorpate. Il vagone dondola semivuoto. «Non si arriva maiiii», grida una signora al telefono nel silenzio. È vero. Ma proprio per questo vale la pena prenderlo, se si vuole un po’ capire. L’Abruzzo interno , dalla Marsica all’Aquilano, che si è consegnato alla destra, e che domenica potrebbe far vincere, seppur di poco, Marco Marsilio, esprime la rivolta di chi da troppo tempo si è sentito trascurato nei suoi bisogni.

 

carlo masci 4 carlo masci 4

A Pescara, tre ore dopo, si sbarca invece come dentro un’euforia: sole caldo, vitalismo metropolitano, giovani che si corteggiano in via Umberto. «La Los Angeles del Sud», la definì Guido Piovene, forse esagerando. […] L’intera costa, ti raccontano, il 10 marzo sarà progressista. Prevale la contagiosa convinzione che Giorgia Meloni farà i conti con un altro rovescio. Ma basterà per ribaltare il pronostico ostile?

 

LUCIANO D'AMICO LUCIANO D'AMICO

«Guardi qui», scrolla il telefono Giovanni Di Iacovo, 48 anni, seduto in un bar di viale Marconi. È una delle intelligenze della città, già assessore alla cultura con casa pure a Berlino: «In diciotto oggi mi hanno chiesto come si fa a rinnovare la tessera elettorale, dopo la Sardegna vogliono tornare a votare. Diciotto! C’è un trenta per cento di indecisi, ma se un quarto di loro andrà al seggio ce la facciamo».

 

[…] «Non abbiamo un vero passato, né monumenti, proprio per questo siamo più leggeri e infatti vi domina un’estroversione culturale con pochi uguali. Quando facevo l’assessore non mi potevo parare da quante proposte mi piovevano addosso. È anche il luogo d’elezione di Millo, lo street artist. Solo che il sindaco di centrodestra, Carlo Masci, ha come soffocato questo slancio. Ordinanze fitte di restrizioni, attacchi alla movida, creatività repressa. Masci è come Truzzu a Cagliari. Ciò peserà».

 

Giovanni Di Iacovo Giovanni Di Iacovo

Ne deve essere convinto pure Luciano D’Alfonso, 59 anni, il padre padrone del centrosinistra, che si è inventato la candidatura di Luciano D’Amico che lui chiama «un Prodi riuscito». D’Alfonso è più declamatorio del solito («vinciamoooo! »), fa citazioni («Montanelli diceva che nei momenti che contano gli italiani ritrovano la capacità di distinguere il bene dal male»), giura che il suo pupillo ha dalla sua ventimila studenti «che l’adorano », mentre Marsilio ha «regalato quattrodici milioni al Napoli per fare il ritiro a Castel di Sangro», e poi, dopo avere preso fiato, annuncia: «Noi non siamo più quelli di Fontamara! ».

 

giuseppe conte alessandra todde elly schlein giuseppe conte alessandra todde elly schlein

Insomma, D’Alfonso è convinto di vincere. Anche a Teramo (la sua provincia) e Chieti il sentimento popolare pare sorridere al rettore di origini contadine. Un miracolo l’ha già realizzato: quello di riunire la riottosa confederazione del centrosinistra. «Nella sfida tra candidati vince D’Amico, ma la destra ha liste più forti », ragiona l’avvocato Alberto Dell’Orletta, vicesindaco di Pineto.

 

«Il clima dopo la Sardegna è cambiato, a destra si sono fatti nervosi». «Marsilio è stato inesistente. E in Italia dopo due anni ci si stanca della premier», si fa coraggio Di Iacovo.

 

LUCIANO D'AMICO LUCIANO D'AMICO

[…] Passa una signora che ascolta i nostri discorsi, s’intromette: «Non volevo votare, invece andrò, mi ha convinto Alessandra Todde». Zappacosta è tornata dopo esperienze a Parigi e Barcellona, dice che questo è il grande teatro «dell’underground, delle subculture che poi diventano mainstream, il sindaco Masci ha vietato i concerti nei locali, un proibizionismo che gli si ritorcerà contro ».

 

Pure lei se la prende con Marsilio «il romano», dice «l’ho visto qui solo due volte alle inaugurazioni ». D’Amico invece è «un visionario. La partita si decide nel convincere gli indecisi. Fino a due settimane non ci credeva nessuno, ora siamo come dentro un’onda».  Non c’è però il voto disgiunto come a Cagliari[…]

GIUSEPPE CONTE - ALESSANDRA TODDE GIUSEPPE CONTE - ALESSANDRA TODDE Giovanni Di Iacovo Giovanni Di Iacovo LUCIANO D'AMICO LUCIANO D'AMICO carlo masci 6 carlo masci 6 MARCO MARSILIO - PISCINA LE NAIADI PESCARA MARCO MARSILIO - PISCINA LE NAIADI PESCARA carlo masci 5 carlo masci 5 LUCIANO D'AMICO LUCIANO D'AMICO giorgia meloni marco marsilio a pescara 2 giorgia meloni marco marsilio a pescara 2

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...