(ANSA) - "Il mio non è uno stabilimento vip, è un lido nazional popolare di Margherita di Savoia frequentato da contadini e operai, ma visto che la premier Meloni sta in Puglia, la sfido a venire da me a parlare qui, sotto l'ombrellone, per chiarirci. Ma sono certo che non avrà il coraggio, preferisce il resort nel Salento".
L'invito arriva da Antonio Capacchione, presidente Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio che insieme alla Fiba-Confesercenti ha animato la protesta degli ombrelloni chiusi contro il silenzio dell'esecutivo in tema di concessioni. "La risposta è arrivata oggi, forte e chiara - dice all'ANSA - e mi auguro che il governo abbia compreso che non c'è più tempo da perdere", argomenta Capacchione, soddisfatto dei risultati della mobilitazione, "con un'adesione tra il 70 e l'80%", ma pronto "ad adottare nuove iniziative, anche incisive, a settembre, se neanche allora arriveranno risposte".
Intanto sono state revocate le altre iniziative di protesta ipotizzate per il 19 e 29 agosto: "Ieri sera - spiega il presidente del Sib - ho riunito il consiglio direttivo e abbiamo deciso di sospendere la mobilitazione per agosto. Se fonti anonime, e quindi autorevoli, del governo hanno fatto sapere che la questione sarà affrontata agli inizi di settembre, ha più senso aspettare. Ma restiamo vigili e attenti, perché siamo fermamente convinti che difendendo il lavoro delle nostre aziende tuteliamo la stessa competitività europea nel mercato internazionale delle vacanze".
"Purtroppo - sottolinea - siamo ancora in attesa di una presa di posizione di Meloni che rappresenta il maggior partito di governo e che da due anni è ancora silente. E siamo costretti a constatare che ha fatto di più il governo Draghi che l'attuale: la legge Draghi almeno riconosceva il diritto di prelazione, l'indennizzo, tutelava la concessioni familiari.
UN MERCOLEDI DA MELONI - MEME BY EMILIANO CARLI
Abbiamo criticato quella legge perché annullava gli atti di proroga già rilasciati e diversi Tar, nonché il Consiglio di Stato su Castiglion della Pescaia ci hanno dato ragione, anche perché in un anno non era possibile fare decine di migliaia di gare. E abbiamo criticato la mancanza di effetto giuridico della mappatura delle coste. Ma rispetto al nulla, meglio la legge Draghi, ribadisco, perché il far west è un danno per tutti".
"A questo punto sediamoci attorno a un tavolo e ragioniamo con serietà e senso di responsabilità: abbiamo bisogno di fatti. È possibile che qualsiasi categoria che ha protestato, i tassisti, gli ambulanti, i rider, sia stata ricevuta a Palazzo Chigi e noi, dopo due anni e otto lettere, siamo ancora in attesa di un riscontro?
Ecco perché abbiamo scelto la strada di questo sciopero gentile, riuscito alla grande", si accalora Capacchione. Tra l'altro "questa manifestazione può essere utile allo stesso governo nella trattativa con l'Europa". A Capacchione non sono sfuggite le dichiarazioni critiche di Angelo Bonelli, deputato di Avs e portavoce nazionale di Europa Verde, che ha definito "ridicoli" i canoni di concessione: "Era capogruppo dei Verdi quando è stata fatta la legge sui canoni, con che coraggio si esprime così? Ma lasciamo perdere le polemiche: oggi è arrivato un monito alla politica e al Paese: il problema concessioni va risolto in tempi brevi e con senso di equità. Chi ha creduto nelle leggi del Paese non può essere esodato".
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