elly schlein convegno contro l autonomia a napoli 1
Estratto dell’articolo di A. Bul. per “il Messaggero”
Per ora sembra poco più di un'idea. Una tentazione. Agitata dalla segretaria quasi a zittire il coro degli oppositori interni. «Mettete in dubbio la mia leadership? Bene: allora contiamoci. E vediamo chi prende davvero i voti». Sarebbe questo, in sostanza, il senso della pensata in vista delle Europee che la leader del Pd Elly Schlein pare abbia confidato ad alcuni dei fedelissimi. Mandando in agitazione tutti gli altri. Far correre tutti, ma proprio tutti (big e meno big) in direzione Bruxelles al voto del prossimo giugno.
E soprattutto, metterci lei stessa la faccia (o meglio, il nome), candidandosi come capolista in tutte le circoscrizioni. Proprio come Silvio Berlusconi e Matteo Salvini cinque anni fa. Già, perché alle Europee si sceglie sì il simbolo del partito, ma a decidere chi viene eletto sono le preferenze. E il nome del leader in bella vista da Nord a Sud garantisce sempre un certo traino (il leader della Lega, per dire, incassò da solo 2,2 milioni di consensi). E Schlein i voti è convinta di averli: nel 2014, al debutto nella corsa all'Eurocamera, ne prese più di 53mila.
Da segretaria in carica potrebbe fare filotto, «a differenza di chi la critica», è la stoccata dell'inner circle della leader. Nel mirino, in particolare, ci sarebbero i vari «cacicchi», alla Enzo De Luca (al quale il no al terzo mandato in Campania è già stato ribadito in tutte le salse). Ma anche altri governatori come Michele Emiliano e Stefano Bonaccini, ex sfidante alle primarie. E, secondo qualcuno, pure il leader di Base Riformista Lorenzo Guerini, che in questi mesi non ha lesinato critiche in pubblico e in privato alla gestione Schlein. «Mettetevi alla prova», pare voglia dir loro la segretaria, «e vediamo se gli elettori vi danno ragione».
Senza contare che, per Schlein, la mossa di correre in testa avrebbe pure un vantaggio non da poco: sottrarsi alla discussione (che si annuncia estenuante visti i molti appetiti in gioco) su chi schierare come capolista nelle varie circoscrizioni: Laura Boldrini, Marta Bonafoni, o magari Sandro Ruotolo?
E per quanto nel partito si tenda a ridimensionare tutto come […] una «provocazione», […] tanto è bastato a far irritare più di un esponente dem della minoranza. «Elly capolista in tutte le circoscrizioni? Nel Pd non è mai successo» […] […] «Come si fa a dire di non voler fare un partito personale e poi anche solo a pensare di mettersi in testa a tutte le liste?». Qualcun altro assicura che molti dei big chiamati in causa non ci pensano […] a candidarsi per contarsi […] e c'è chi si augura che il guanto di sfida venga raccolto: «Se corrono gli amministratori, di voti ne prendono più di Elly». […]
marco furfaro elly schlein foto di bacco (2) elly schlein