Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
Salvini? La sua macchina comunicativa «si sgonfierà, come tutto che quello soffia sulle paure della gente. Quando c' è una macchina comunicativa che è molto aggressiva e spinge sulle paure è un vento che poi si sgonfia.
Vedo che il suo consenso sta un po' scemando». Il modo di stare in Europa? «Il mio è quello di studiare e di sedermi in modo critico e non fideistico ai tavoli e difendere gli interessi del Paese», quello di Salvini «che non studia e non si presenta alle riunioni porterebbe il Paese alla deriva».
giuseppe conte con giovanni floris a dimartedi' 4
Intervistato da Giovanni Floris a DiMartedì , su La7, il capo del governo parla a tutto campo e attacca le opposizioni: «Per me è un bene primario il rispetto delle regole, lavorare per le istituzioni, mentre quello di Salvini e della Meloni è un linguaggio che non mi appartiene, per me la politica deve usare un linguaggio garbato, lo dobbiamo ai cittadini». A gennaio le elezioni in Emilia-Romagna la travolgeranno? «Faccio gli scongiuri e perché mai?».
GIUSEPPE CONTE INCONTRA BEPPE GRILLO
Giuseppe Conte è appena reduce da un convegno dove ha salutato Beppe Grillo («con lui c' è molta sintonia, crede veramente nella nostra azione»), confessa che alle Europee ha votato Movimento 5 Stelle, parla anche del suo modo di guardare alla politica: il mio cuore? «Batte più a sinistra».
Il mio lavoro? «È stato un anno impegnativo, conosco meglio la struttura dello Stato, e sempre di più amo il nostro Paese, mi sento più a mio agio con questo esecutivo». Floris gli fa notare che ha governato sia con la destra che con il Pd: «Per quanto mi riguarda io non ho mai cambiato nulla». Poi lo stuzzica con i rapporti dentro la maggioranza, i distinguo di Renzi, tutti i no di Di Maio, la sensazione di una crisi sempre dietro l' angolo:
giuseppe conte pierluigi bersani 1
«Io ci credo, con passione, impegno e con il cuore, è pur vero che leggendo i giornali vedo una prospettiva molto gridata che talvolta non corrisponde al nostro modo di lavorare». E se Matteo Renzi parla di bicchiere mezzo pieno, «bene, vorrà dire che gli porteremo una brocca piena d' acqua».
matteo salvini e giuseppe conte in senato prima del discorso del premier
giuseppe conte e luigi di maio con la postepay per il reddito di cittadinanza
Bilancio, manovra, lotta all' evasione: Conte parla di «tesoretto» da 100 miliardi di cui «nemmeno i tecnici del Mef sanno dire quanto potremo recuperare ma con i proventi della lotta all' evasione ci proponiamo di tagliare le tasse del 20 o del 30 o addirittura del 50% e liquideremo nei conti correnti sino a 2.000 euro a chi paga in modo digitale».
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Ma è sparita la spending review? «In 100 giorni si possono fare solo tagli lineari e io non li farò mai, a gennaio faremo un cronoprogramma che conterrà anche la revisione della spesa». La imbarazza l' inchiesta giudiziaria che ha colpito la Fondazione legata a Renzi? «Io non cambio idea a seconda delle circostanze, il caso Siri riguardava un membro del governo ma in questo caso i ministri di Renzi non sono indagati». Crede veramente che arriverà al 2023? «Io lavoro per questa data e confido che nessuno voglia interrompere questa esperienza».
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