“PER PASSARE DALLA REPUBBLICA PARLAMENTARE A QUELLA PRESIDENZIALE, CI VUOLE UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE” - LUIGI ZANDA, EX SENATORE DEL PD, SILURA LA RIFORMA DELLA MELONI: "L’ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO TRASFORMA L’ORDINAMENTO PARLAMENTARE DELLA REPUBBLICA IN PRESIDENZIALE. E UNA MODIFICA DI QUESTO TIPO STRAVOLGE LA CARTA. LA CORTE COSTITUZIONALE VA CHIAMATA IN CAUSA? DOBBIAMO AUGURARCI CHE…”

-

Condividi questo articolo


Giovanna Casadio per “la Repubblica” - Estratti

 

luigi zanda foto di bacco luigi zanda foto di bacco

«Il sistema parlamentare è uno dei “principi supremi” della nostra Costituzione, non è possibile trasformarlo con una semplice legge di revisione costituzionale. Per passare dalla Repubblica parlamentare a quella presidenziale, ci vuole una assemblea costituente». Luigi Zanda, ex senatore del Pd, non sta mandando la palla in tribuna. Semplicemente avverte: attenti, la posta in palio istituzionale, politica e culturale è altissima. Non scherziamo col fuoco, stiamo parlando delle fondamenta repubblicane.

 

Zanda, il premierato comincia il suo percorso parlamentare. Sarà il momento dei chiarimenti e delle modifiche?

giorgia meloni giorgia meloni

«Se la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni avesse voluto rafforzare il premier sarebbe stato sufficiente attribuirgli il potere di revoca dei ministri e prevedere la sfiducia costruttiva. Viceversa la scelta dell’elezione diretta del premier non garantisce stabilità, irrigidisce le istituzioni e alimenta i conflitti. Al di là del merito, ci sono tre questioni pregiudiziali che rendono pericoloso il premierato e sono di ordine costituzionale, politico e in prospettiva europeo».

 

La sua è una critica radicale?

«L’elezione diretta del presidente del Consiglio trasforma l’ordinamento parlamentare della Repubblica in presidenziale. E una modifica di questo tipo stravolge la Carta, quindi non è sufficiente il riferimento all’articolo 138 della Costituzione che disciplina la revisione della Costituzione.

 

luigi zanda foto di bacco luigi zanda foto di bacco

L’assetto della nostra democrazia si regge sul sistema parlamentare, che è uno dei “principi supremi” della Carta, che non è possibile modificare con una legge di revisione costituzionale».

 

Come, allora?

«La Repubblica presidenziale è sbagliata per l’Italia, ma chi la vuole deve passare da una assemblea costituente. Un premier eletto a suffragio universale e diretto avrebbe una tale forza politica e di influenza che ne farebbe il dominus dell’intero sistema istituzionale. Non solo rispetto al presidente della Repubblica ma anche nei confronti del Parlamento, delle alte cariche dello Stato e persino della Corte costituzionale e della magistratura. Qualche giorno fa l’ex presidente della Consulta, Silvana Sciarra, si è chiesta in una intervista se ci fosse compatibilità tra premierato e la prima parte inviolabile della Carta. La democrazia, lo Stato e l’ordinamento costituiscono un unico corpo vivente che è tenuto insieme dall’equilibrio dei poteri».

GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

 

La Consulta va chiamata in causa?

«Dobbiamo augurarci che la Corte costituzionale possa valutare, anche incidentalmente, se la forma della Repubblica possa essere modificata con una legge di revisione costituzionale secondo l’articolo 138 della Carta oppure no. Io penso di no».

luigi zanda foto di bacco luigi zanda foto di bacco

 

Il premierato è un progetto rischioso insomma?

«Ci sono anche ragioni politiche che sconsigliano la riforma Meloni. Il malato non è la nostra sanissima Costituzione ma il sistema politico, i partiti e le loro classi dirigenti. L’idea di risolvere l’instabilità politica con una riforma costituzionale è un’illusione. Il presidenzialismo francese e americano ha garantito la stabilità finché quei sistemi politici hanno tenuto. Oggi scricchiolano perché le due società e i relativi sistemi politici sono attraversati da malessere e fratture».

 

 

(...)

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’IPOTESI DI (CON)FUSIONE TRA F2I E IL GRUPPO VENETO DI MARCHI INDISPETTISCE CDP E IL GOVERNO. RAVANELLI RESTA ALLA FINESTRA? E FRENI FRENA – IL PATRON DI SAVE, SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA, VERONA E BRESCIA, SI SAREBBE MESSO IN TESTA DI FONDERE LA SUA SGR FININT INFRASTRUTTURE NIENTEPOPODIMENO CHE CON LA SOCIETÀ F2I. MARCHI HA GIÀ PRESENTATO IL PROGETTO A PALAZZO CHIGI E AL MEF, ED È PROSSIMO A UN INCONTRO ANCHE CON GIUSEPEP GUZZETTI, MA NELLE STANZE DEI BOTTONI MELONIANI SONO DUE GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE…

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA. NELLA SUA CASA TROVATI ANCHE GLI "OCCHIALI-SPIA" - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…