Il presidente americano, Donald Trump, ha confermato le indiscrezioni del New York Times secondo cui nella notte gli Stati Uniti erano pronti a colpire obiettivi strategici in Iran, che ieri aveva abbattuto un drone statunitense sostenendo che si trovava nel suo spazio aereo (tesi respinta da Washington). «La scorsa notte eravamo armati e carichi per una ritorsione su tre differenti siti quando ho chiesto quante persone sarebbero morte. “Centocinquanta Signore”, è stata la risposta di un generale.
Dieci minuti prima dell’attacco l’ho fermato», giudicando l’azione «non proporzionata», ha scritto Trump in un tweet. «Le nostre forze sono nuove e pronte a partire, sono di gran lunga le migliori al mondo. Le sanzioni (verso l'Iran) stanno mordendo e ne sono state aggiunte di nuove la scorsa notte. L'Iran non potra' MAI avere armi nucleare, non contro gli Stati Uniti, non contro il MONDO!», ha concluso il presidente statunitense. Lo scopo dell’Iran, abbattendo il drone, era di mandare un avvertimento alle forze terroristiche degli Usa, perché» se avesse voluto «avremmo potuto colpire anche un aereo militare americano P-8 che volava accanto al drone MQ-4C abbattuto», ha detto il capo dell’aviazione dei Pasdaran, il brigadiere generale Amir Ali Hajizadeh.
Cresce dunque la tensione nell’area del Golfo Persico: dopo gli attacchi alle petroliere nello stretto di Hormuz e dopo l’abbattimento del drone spia americano da parte dei pasdaran, una serie di compagnie aeree hanno deciso che eviteranno di volare su Teheran e sui cieli iraniani, modificando le rotte. Tra quelle che hanno aderito la United Airlines, Qantas, Klm, Lufthansa, British Airways. Tra gli ultimi anche Emirates, Etihad, la compagnia low-cost FlyDubai, Singapore e Malaysia airlines.
Anche Alitalia ha deciso di modificare la rotta dell'unico volo che sorvolava lo Stretto di Hormuz e il Golfo dell'Oman: fonti della compagnia fanno sapere che è stato cambiato il percorso sulla Roma-Delhi, senza modificare però l'orario e la durata del volo.
«L'incidente con il drone è una ragione per non sorvolare lo Stretto di Hormuz per il momento. Questa è una misura precauzionale», ha dichiarato l'olandese Klm, aggiungendo che la sicurezza è «la priorità assoluta» della compagnia. Qantas ha fatto sapere che la decisione avrà un effetto sui voli fra l'Australia e Londra, ma che non dovrebbe allungare i tempi del tragitto.
Gli annunci giungono dopo che Washington giovedì sera ha vietato alle compagnie aeree Usa di sorvolare lo spazio aereo controllato da Teheran sul Golfo e il Golfo di Oman «fino a nuovo ordine», proprio a seguito dell'abbattimento del drone.
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