“QUEST’ANNO NIENTE TESSERA. SALVINI HA TRADITO IL NORD” - L’EX MINISTRO LEGHISTA ROBERTO CASTELLI SI TIENE A DISTANZA DAL PRATONE DI PONTIDA E MOLLA IL CARROCCIO. “DAL LEADER DELLA LEGA UNA DERIVA VAGAMENTE MERIDIONALISTA E CENTRALISTA. SPERIAMO CHE L’AUTONOMIA NON PASSI, A RIMETTERCI SAREBBERO LE REGIONI SETTENTRIONALI” – "L'IMMIGRAZIONE? PIANTEDOSI SI È RIVELATO INCAPACE DI GESTIRE IL FENOMENO”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Matteo Macor per repubblica.it

 

roberto castelli roberto castelli

“Rimango al di qua delle transenne mica per caso, questa non è più la mia Pontida”, dice Roberto Castelli sul bordo della statale, caschetto in testa, polo verde e piedi sui pedali. Nel giorno dell’abbraccio tra Matteo Salvini e Marine Le Pen, al pratone del raduno di sempre l’ex ministro leghista è arrivato in bicicletta, dalla sua Cisano Bergamasco saranno si e no dieci minuti di strada.

 

“Come se fosse casa”, taglia corto l’ex Guardasigilli dell’era berlusconiana, una vita nel Carroccio e ormai da anni coscienza critica della Lega salviniana. Eppure l’intervento del governatore veneto Luca Zaia lo ascolta a distanza, scuote la testa quando un militante gli fa notare i (tanti) spazi rimasti vuoti sul prato, non si spinge oltre il marciapiede che costeggia la fila dei gazebo dell’organizzazione, lontanissimo dal palco. “La tessera di questa Lega ce l’ho ancora, - dice - ma ho deciso, è l’ultima che faccio, l’anno prossimo la restituisco”.

 

Lei era uno dei pochi ad avere ancora due tessere, quella della Lega Nord e quella della Lega Salvini premier. Cosa vuol dire, se non le rinnova neanche lei?

“Vuol dire che questa dirigenza ha definitivamente tradito il Nord, che questa è un’altra Lega, non è il nostro partito e non è più la Pontida che abbiamo vissuto negli anni. 

 

(...)

castelli salvini castelli salvini

“Mi sento lontanissimo da tutto. Mettiamola così, quantomeno non sarò complice del tradimento del Nord. La dirigenza del partito ha fatto un’inversione a 180 gradi, ha abbandonato il programma federalista e autonomista, è passato dal verde al blu, dal “Prima il Nord” a "Prima gli Italiani”. A Radio Padania, che ora si chiama Radio Libertà, è stata pure bandita la parola Padania. E io che dovrei fare?”.

 

Avrebbe mai pensato, un giorno, di ritrovare una figura come quella di Le Pen sul palco di Pontida? Una centralista, nazionalista, proprio dove nasce il mito dell’autonomia?

“Vederla lì sul palco mi fa effetto, certo, ma dovrebbe far pensare più che altro tutti quelli che stanno sotto il palco e sventolano ancora le bandiere della Lega Nord e dell’autonomia. Dalle mie parti si dice “Dopo tre fète èl gha capìt che l'era polenta”, “Dopo tre fette ha capito che era polenta”: ma come si fa a non capire che ormai in quella battaglia lì questa Lega può fare poco, che la Lega ormai è un partito centralista? L’unico coerente, alla fine, è Salvini”.

 

E detto da lei..

ROBERTO CASTELLI UMBERTO BOSSI ROBERTO CASTELLI UMBERTO BOSSI

“Salvini ha scelto il proprio progetto personale e puntato nella direzione del centralismo, pure con una deriva vagamente meridionalista, a forza di promuovere il Ponte sullo Stretto di Messina, ed è ovvio che inviti la Le Pen a Pontida. Le Europee si vincono con le alleanze in Europa, giusto che cerchi la sua sponda contro un centralismo ancora più pericoloso, quello europeo. Però sì, vedere le bandiere con scritto autonomia, qui, sapendo in che direzione va il partito..”.

 

Ma scusi, e l’autonomia di Calderoli? Che fine fa, in tutto questo?

“A vedere come è stata scritta la legge, speriamo non vada troppo avanti perché finirebbe per diventare un’altra fregatura per il Nord. Porterà i miliardi al Sud, e al Nord un quarto delle risorse. Un affarone per i centralisti romani e il Sud. Diciamo che non ce n’era bisogno, ma serviva qualcosa da sbandierare in campagna elettorale”.

 

(…)

 

CASTELLI CASTELLI

Oggi invece gli sbarchi si moltiplicano. Non si può più dare la colpa alla Lamorgese, però. Al governo c’è Giorgia Meloni e c’è la Lega. Sarà più difficile, urlare all’immigrato, dai banchi della maggioranza?

“Il problema è che all’Interno c’è il ministro Piantedosi, che si è rivelato totalmente incapace di gestire il fenomeno. Meloni è passata da voler affondare le navi a fare la politicamente corretta, si è democristianizzata, draghizzata, ma sbaglia. Però attenzione perché la preoccupazione sull’invasione è reale, non è strumentale. In questo Paese quando si denuncia qualcosa a destra, si racconta come demagogia, mentre quando lo si fa a sinistra è politica. Non è così. E lo dice uno di destra vera, e un leghista critico, ma vero. Anche se non scendo sul pratone di Pontida”.

CASTELLI SALVINI CASTELLI SALVINI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?