Lucio Musolino per “il Fatto quotidiano”
Il processo al processo. Giornalisti, avvocati, politici, aspiranti politici, sardine, ex ministri, ex europarlamentari, addirittura 25 senatori e deputati in carica e finanche registi come Tinto Brass ed ex calciatori come Beppe Signori.
Hanno sottoscritto l'appello per la scarcerazione dell'avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, imputato per concorso esterno con la 'ndrangheta nel maxi processo "Rinascita-Scott", istruito dal procuratore Nicola Gratteri e dal pool della Dda di Catanzaro.
C'è pure un comitato promotore presieduto dall'ex penalista Enrico Seta. Sono state raccolte già 1500 firme a difesa dell'ex senatore calabrese accusato di avere rapporti con la cosca Mancuso. Ottenuti i domiciliari, Pittelli è tornato in carcere a dicembre perché, per il Tribunale di Vibo Valentia, ha violato le prescrizioni imposte inviando una lettera a Mara Carfagna per chiederle aiuto.
La missiva è poi finita all'attenzione della polizia anche perché pochi giorni prima la ministra aveva ricevuto un plico contenente minacce di morte e un proiettile e le misure di sicurezza attorno alla sua corrispondenza erano state rafforzate.
Le adesioni sono trasversali. Immancabili quelle di chi "non lo ha mai abbandonato" come il giornalista Piero Sansonetti (che sul Riformista ha più volte descritto Pittelli come un "sequestrato") e Vittorio Sgarbi. Gli "amici di Pittelli" però sono tanti: dal condannato Totò Cuffaro a Francesco Storace passando per gli ex ministri Maurizio Lupi (Noi con l'Italia) e Valeria Fedeli (Pd).
E poi molti parlamentari in carica: Roberto Giachetti (Italia Viva), Renata Polverini (Forza Italia), Enza Bruno Bossio (Pd), Manfredi Potenti (Lega), Renzo Tondo (Forza Italia), Salvatore Margiotta (Pd), Pietro Pittalis (Fi), Ylenia Lucaselli (FdI), Federico Mollicone (FdI), Catello Vitiello (Italia Viva), Fiammetta Modena ( FI ) e Manuela Gagliardi (Coraggio Italia). Tra i nomi c'è pure quello della sardina Jasmine Cristallo.
Per tutti la carcerazione di Pittelli, oggi in sciopero della fame, "appare ingiustificabile e soprattutto non coerente con alcuni dei principi cardine dello Stato di diritto e della Costituzione". "Per questo - si legge nell'appello - manifestiamo pubblicamente e ribadiamo all'avvocato Giancarlo Pittelli gli immutati sentimenti di rispetto, affetto ed amicizia e opponiamo resistenza a ogni uso degli strumenti del diritto che produca come effetto l'isolamento della persona e l'inaridimento delle relazioni sociali e affettive".
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