(ANSA) - "Di questo passo sarà sempre più difficile indagare su colletti bianchi e Pubblica amministrazione. Se non è un regalo ai colletti bianchi, poco ci manca". Lo spiega il procuratore di Napoli Nicola Gratteri in un'intervista a Il Fatto Quotidiano dove commenta l'abolizione del reato di abuso d'ufficio.
"Da Tangentopoli in poi si è fatto di tutto per rendere più difficoltosa l'attività di indagine sui reati contro la pubblica amministrazione. Queste ulteriori modifiche non fanno altro che pregiudicare la nostra possibilità di fare indagini - prosegue -. L'idea che i sindaci avessero paura di firmare gli atti amministrativi per timore di essere indagati è ridicola. I sindaci prima di firmare potevano consultarsi con il segretario comunale, il viceprefetto, lo stesso prefetto, tutti esperti di diritto amministrativo. E invece si è deciso per l'abrogazione".
Sul tema delle intercettazioni invece secondo Gratteri "è necessario ribadire un concetto, che chi fa indagini non può che condividere: le intercettazioni sono uno strumento di ricerca della prova irrinunciabile. I loro costi, tutt'altro che eccessivi - spiega -, vengono da sempre ammortizzati dalle centinaia di milioni che ogni anno entrano nelle casse dello Stato in seguito alle indagini delle forze dell'ordine coordinate dalle varie procure. Bisognerebbe prenderne atto una volta per tutte".
++ ANM,CI SARÀ AMNISTIA PER 4MILA COLLETTI BIANCHI CONDANNATI
Giuseppe Santalucia - presidente anm
(ANSA) - "Da oggi tutti coloro che sono stati condannati per abuso d'ufficio si rivolgeranno al giudice per chiedere l'eliminazione della condanna. È una piccola amnistia per i pubblici ufficiali: avremo 3-4mila persone, o forse di più, che chiederanno la revoca della condanna, una piccola amnistia per i colletti bianchi". Così il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia a Omnibus in merito all'abrogazione del reato di abuso d'ufficio.