LAGARDE - MERKEL - VON DER LEYEN
(ANSA) - L'aumento dell'indebitamento degli Stati membri a causa della crisi "potrebbe rendere più difficile il ritorno alle regole di bilancio Ue" e rappresenta una sfida per l'Unione che dovrà "progettare un ritorno ad attuali o nuove norme che non ostacoli né la ripresa degli Stati membri né la sostenibilità del debito". Lo scrive la Corte dei Conti Ue nella sua analisi sulla risposta economica al Covid-19.
I revisori dei conti europei sottolineano che vi è "il rischio che l'impatto disomogeneo della pandemia e la diversa capacità dei governi nazionali di sostenere le loro economie possano allargare il divario esistente" tra gli Stati membri. L'efficacia del Recovery Fund, osserva la Corte, dipenderà anche dalla portata della crisi. Se gravi rischi al ribasso dovessero concretizzarsi, "l'impatto stimato dello strumento, il suo importo e/o la sua struttura potrebbero dover essere rivalutati di conseguenza".
Nella loro analisi, eseguita sulle misure adottate a livello comunitario e nazionale tra marzo e agosto, i revisori evidenziano anche il pericolo che, nonostante l'obbligo di presentare a Bruxelles i piani per la ripresa, "gli Stati membri non siano disposti o in grado di attuare riforme o investimenti ambiziosi", ricordando come nel quadro del semestre europeo la stessa Corte dei Conti Ue abbia osservato "bassi tassi di attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese".