Federica Venni,Sara Chiappori per “la Repubblica” - Estratti
La nomina di Geronimo La Russa, figlio maggiore del presidente del Senato, nel consiglio d’amministrazione del Piccolo Teatro di Milano, ieri ha fatto saltare sulla sedia le forze di opposizione.
Non va troppo per il sottile il responsabile cultura del Pd Sandro Ruotolo che fa il quadro di quella che, per molti, è una parentopoli targata Fratelli d’Italia: «La sorella della premier al partito, il cognato al governo. Poteva esser da meno il presidente del Senato, Ignazio La Russa? Giorgio Strehler e Paolo Grassi si staranno rivoltando nelle tombe. Questa destra, sempre più ossessionata dal dover occupare tutte le caselle possibili, è incapace di mettere progetti e persone nei luoghi della cultura del nostro Paese».
È il ministro Gennaro Sangiuliano ad aver designato, per la casella di sua competenza, La Russa jr come membro di una delle istituzioni culturali più importanti d’Italia. Lui, attuale presidente dell’Aci milanese con diverse altre cariche all’attivo, replica agli attacchi: «Sfido chiunque a sostenere che non sia stata la mia professionalità a farmi svolgere ruoli quali, ad esempio, quello elettivo del 2018 all’Aci o altri. Incarichi spesso non remunerativi, proprio come quello al Piccolo, del quale mi sento onorato».
Il caso politico, però, è aperto.
«La saga della poltronopoli Meloni nel mondo della cultura, con il suo alfiere minore Sangiuliano nel ruolo di attore protagonista, si arricchisce di un nuovo, triste, episodio» dicono gli esponenti del M5S in commissione cultura al Senato e alla Camera. Rincara la dose il deputato del Pd Matteo Orfini, che ironizza: «Fanno il ministero dell’Istruzione e ‘del Merito’, poi nominano il figlio di La Russa, attualmente presidente dell’Automobile Club di Milano.
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A dir poco singolare è la reazione del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi il quale, contattato al telefono, ironizza: «Una nomina perfetta, come tutto ciò che fa il ministro Sangiuliano, del resto sono note le conoscenze nonché le numerose pubblicazioni di Geronimo La Russa sul teatro». Poi, però, affida alle agenzie una nota: «Una scelta apprezzabile», portata avanti «con piena convinzione e totale autonomia». E ancora: «Conosco Geronimo La Russa e ne ammiro l’esemplare conduzione dell’Automobile Club d’Italia ». Le polemiche tengono banco per tutto il giorno, tanto che in serata parte il rullo di dichiarazioni da parte di esponenti del centrodestra.
Tra i primi ad affannarsi sul caso La Russa jr ci sono il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, il deputato di Fdi Riccardo De Corato e Giulio Tremonti: «Da temp o - ha detto l’ex ministro - con la cultura ho un rapporto un po’ difficile, tuttavia se avessi avuto la fortuna di arrivare al ministero della Cultura, certamente avrei indicato Geronimo La Russa per quel posto. Un posto per il quale sono necessarie qualità professionali e civili che certo non mancano a Geronimo. Semmai mancano ad altri».
VITTORIO SGARBI E GENNARO SANGIULIANO GENNARO SANGIULIANO E VITTORIO SGARBI