Estratti da open.online
Giuseppe Leoni è l’amico di Umberto Bossi che insieme al Senatùr fondò la Lega. ««Ho saldato io il conto del notaio. Oggi dovrei chiedere i soldi indietro a Salvini», dice in un’intervista a La Stampa. Ma il rapporto con il Carroccio dopo trent’anni è cambiato: «Mi arrivano le lettere della Lega per Salvini premier ma non le apro nemmeno. Ricambino il nome in Lega Nord Padania, altrimenti le loro sono solo chiacchiere. Noi abbiamo tenuto accesa la fiamma.
Chi c’è oggi cos’ha fatto?». Per Leoni l’attuale segretario della Lega «l’è un barlafus (un “incapace” in dialetto lombardo, ndr). Io avrei la ricetta per superare almeno il 10% e per non farsi scavalcare da Forza Italia. Certo non il condono edilizio a cui non crede più nessuno. Salvini dovrebbe convocare subito il congresso».
Salvini un congresso l’ha già annunciato. Ma a Leoni così non va: «Dovrebbe farlo domani. E comunque prima del voto. L’altra ipotesi è che dia il via libera a un triumvirato con dentro uno della vecchia Lega, perché oggi la vecchia militanza va a votare scheda bianca, un ragazzo giovane, e poi per quanto mi riguarda potrebbe rimanere pure lui. Recupererebbe il 5 o il 6%, ma forse anche di più. Se Salvini volesse fare il bene della Lega dovrebbe muoversi così».
E Bossi? «L’Umberto sta abbastanza bene, anche se nei giorni scorsi aveva un po’ di tosse. Sono stato da lui domenica e abbiamo visto insieme la Parigi-Roubaix. G
francesca verdini matteo salvini (4)
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Leoni sa che Salvini ha annunciato una festa domenica sotto la sede di Varese. Ma non parteciperà: «La Lega a Varese l’ho fatta io, anche più dell’Umberto che non è mai stato in consiglio comunale. Ma di certo non ci vado. Vogliono festeggiare, ma solo per fare il loro interesse, che è un po’ come fare il 25 aprile senza i partigiani». Nemmeno Bossi andrà, secondo lui. Mentre riguardo la candidatura del generale Vannacci «i militari devono fare i militari, non lo voterà nessuno.
Cosa c’entra con la Lega quello lì? E poi con chi vuole allearsi Salvini a Bruxelles? Con Marine Le Pen e con i fascisti? Piuttosto penso agli attuali eurodeputati disperati che dovranno cercarsi un posto di lavoro. Io la mia bottega non l’ho mai chiusa e non ho mai voluto nemmeno incarichi di governo anche se, come fondatore, avrei potuto chiederli e ottenerli».
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