(Agenzia Vista) "Ancora non possiamo sciogliere la riserva sulla mia candidatura. Ci vuole molta pazienza, ho scoperto questa mia dote che non conoscevo. E comunque non la scioglierei stasera perché stasera è la Sangiuliano night. Lo scioglimento della mia riserva sarebbe mediaticamente coperta dall'intervista.
Diciamo che la che la diretta di 15 minuti su Tg1 non l'avevamo vista neanche nel caso di interviste ai Pontefici. Io non sono del mestiere, ma se dovessi sciogliere la riserva e fossi nelle condizioni non lo farei stasera. Non potrei competere con la potenza di fuoco dell'intervista al ministro Sangiuliano" così Andrea Orlando intervenendo alla Festa dell'Unità di Reggio Emilia.
ORLANDO
Giuseppe Alberto Falci per corriere.it - Estratti
A sera dalla festa dell’Unità di Genzano, a Roma, la segreteria del Pd Elly Schlein avverte tutti i potenziali alleati in vista delle regionali del prossimo autunno: «Noi continueremo in tutti i territori a lavorare in modo generoso alla costruzione di alleanze. Siamo in campagna elettorale in Emilia-Romagna, lo siamo in Umbria, presto spero che lo saremo anche in Liguria, quindi continueremo a lavorare mettendo al centro i temi più che i nomi».
gennaro sangiuliano in lacrime al tg1
Insomma, il diktat schleniano va in una direzione: prima i temi, poi i nomi. Concetto simile a quello espresso da Andrea Orlando, candidato in pectore del centrosinistra, dal palco della Festa nazionale dell’Unità: «Parlare di cose da fare e smetterla con le distinzioni. L’invito che rivolgo a tutti è non giocare a risiko con la Liguria. I nostri tentennamenti rischiano di essere interpretati molto male dall’opinione pubblica».
Orlando non vede «impossibilità politiche, né programmatiche»: «Lo dico anche agli amici del centro: se ci sono candidature che possono convincere di più, sono a disposizione. Ma è importante iniziare a parlare di cose da fare e smetterla con l’utilizzo delle distinzioni come posizionamento».
La Liguria è infatti la regione dove il campo largo potrebbe ancora allargarsi oppure stringersi. I 5 Stelle di Giuseppe Conte sono della partita ma non è ancora chiaro che ne sarà dall’anima liberal-centrista di Carlo Calenda. Il leader di Azione continua a ribadire il no alle ammucchiate in chiave nazionale e a sottolineare che non ha pregiudizi nei confronti di Orlando.
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Ma in Liguria cosa farà Azione? «Orlando — continua Richetti — è un candidato scelto dal Pd e condiviso con i 5 Stelle. Noi abbiamo messo a terra nove punti, un elenco di infrastrutture. Se il centrosinistra si candida a bloccare lo sviluppo noi non ci stiamo, se invece si candida a portare a compimento queste grandi opere sì. Pensiamo che se Orlando dovesse essere sostenuto da noi dovrebbe dialogare con il sindaco di Genova Bucci per le grandi opere, come la Gronda».
Gli azionisti di Calenda non si fidano dei 5 Stelle che hanno già detto no alla Gronda. E non è un mistero che un pezzo di Azione che rimanda a Mariastella Gelmini, Enrico Costa e Mara Carfagna, guardi con diffidenza a un patto con il centrosinistra.
meme su gennaro sangiuliano e maria rosaria boccia 2