“SE CI TERRANNO FUORI SALIREMO AL COLLE” – MATTEO RENZI CONTINUA A STREPITARE PER OTTENERE UNA POLTRONA DA VICE PRESIDENTE DELLA CAMERA PER LA BOSCHI – LE OPPOSIZIONI TANTO PER CAMBIARE SONO SPACCATE, E SECONDO IL SENATORE SEMPLICE DI RIGNANO LETTA HA FATTO UN ACCORDO CON I GRILLINI PER SPARTIRSI I POSTI…

-

Condividi questo articolo


Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

MATTEO RENZI - ENRICO LETTA MATTEO RENZI - ENRICO LETTA

Il copione è sempre lo stesso. Nel centrodestra se le danno di santa ragione, ma poi - quando c'è da votare - magicamente si mettono d'accordo. Nel centrosinistra, invece, se le danno di santa ragione e basta. Neppure quando ci sarebbe da far fronte comune per tentare di alzare un argine alla maggioranza sovranista le tre opposizioni riescono a raggiungere un'intesa. È accaduto per la designazione dei presidenti delle Camere. Potrebbe ripetersi, domani, su quella dei vicepresidenti.

 

Quattro le principali cariche da eleggere per ciascun ramo del Parlamento. Più i questori e i segretari d'aula che però sono posti meno appetibili. Due spettano al centrodestra, le altre due al resto delle forze politiche. E poiché si possono esprimere solo due preferenze, per prassi la maggioranza vota la sua coppia di eletti, le opposizioni la propria. E qui scoppia il caos perché alla vigilia del voto Pd, M5S e Azione/Iv che si fanno la guerra da tempo non sono stati in grado di trovare una quadra. Di più.

 

CONTE LETTA CONTE LETTA

Matteo Renzi - dopo aver tentato invano di convincere Fratelli d'Italia a dirottare un pacchetto di voti su un suo candidato (Maria Elena Boschi a Montecitorio) - ha puntato il dito contro l'asse demogrillino costruito, a suo dire, per escludere il Terzo polo. «Quelli che si stanno accordando con la maggioranza sono gli stessi che accusano noi di volere le poltrone. Gli accordi istituzionali devono garantire tutte le minoranze», la denuncia del senatore di Rignano.

 

MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI

«Se Pd e 5Stelle ci tenessero fuori sarebbe un atto di gravità inaudita, che dovremmo immediatamente porre all'attenzione del Presidente della Repubblica». E siccome però l'altra metà del tandem, ovvero Carlo Calenda, si fida fino a un certo punto, ecco spuntare l'idea: se Letta e Conte dovessero «spartirsi tutte le vicepresidenze, noi non parteciperemo al voto», annuncia il leader di Azione. Qualsiasi manovra nel segreto dell'urna verrebbe così impedita. Fermo restando che, qualora tale patto si materializzasse, renderebbe «evidente la scelta del Pd in termini di alleanze».

 

matteo renzi carlo calenda by leoni matteo renzi carlo calenda by leoni

Per il futuro, in sostanza, diventerebbe impossibile qualunque coordinamento fra le opposizioni. Più esplicito il renziano Ettore Rosato: «L'esclusione del Terzo polo dai ruoli istituzionali creerebbe una frattura che non sarà più sanabile. Il sacrificio lo dovrebbe fare il M5S, che ha meno deputati e senatori del Pd».

 

Pretese assurde per i dem: «Sulle cariche elettive contano le regole e i numeri», contrattacca il senatore Mirabelli. «La rappresentanza è proporzionale al peso politico. Dunque, a decidere sulle nomine sono stati gli esiti elettorali e non chissà quali accordi inventati da Renzi».

 

A ogni modo, in casa Pd la partita, strettamente legata a quella per le capigruppo, si gioca come sempre fra le correnti. Il segretario insiste per un poker di donne e dunque alla Camera l'uscente Debora Serracchiani (area Delrio, vicina) dovrebbe andare a fare la vice di Fontana, lasciando ad Anna Ascani (gradita a Letta) il posto alla guida dei deputati. Lei però vorrebbe restare dov' è, per cui potrebbe anche profilarsi uno scambio fra le due. Sempre che con un colpo di scena non spunti per la vicepresidenza Nicola Zingaretti. Al Senato ballano invece tre dame per due posti: Simona Malpezzi (capogruppo uscente, area Guerini), Valeria Valente (Letta) e Anna Rossomando (vicepresidente uscente, corrente Orlando). La prima e l'ultima potrebbero essere riconfermate, oppure scambiarsi i ruoli, anche se al Nazareno fanno il tifo per Valente.

CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO

 

Il M5S, che oggi ne discuterà in assemblea congiunta, dovrebbe mantenere capigruppo Mariolina Castellone e Francesco Silvestri, mentre per le vicepresidenze sarebbero in corsa Stefano Patuanelli al Senato e Alessandra Todde alla Camera. Sempre che Renzi non riesca, anche a stavolta, a giocare un tiro dei suoi.

 

ENRICO LETTA MATTEO RENZI 1 ENRICO LETTA MATTEO RENZI 1

Per il Pd al Senato Anna Rossomando per la vicepresidenza del Senato Per i 5S al Senato L'altro vice potrebbe essere Stefano Patuanelli Per il Pd alla Camera Debora Serracchiani sarebbe la vice di Fontana Per i 5S alla Camera Alessandra Todde per i 5S sarebbe l'altra vice.

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI giuseppe conte enrico letta 1 giuseppe conte enrico letta 1 enrico letta e giuseppe conte 1 enrico letta e giuseppe conte 1 GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PIÙ DIVENTA IRRILEVANTE, PIÙ MATTEO RENZI NON DEMORDE DALL’OBIETTIVO DI OCCUPARE LO SPAZIO TRA MELONI E SCHLEIN - SE NEL 2013 SOGNAVA DI METTERE LE MANI SU FORZA ITALIA, OGGI SI ACCONTENTEREBBE DI SCIOGLIERE QUEL POCO CHE RESTA DI ITALIA VIVA PER PRENDERE LA GUIDA DEL PARTITO DI MARINA E PIER SILVIO, DA TEMPO INSOFFERENTI DI ESSERE FINITI IN UN GOVERNO DI DESTRA CON POCO CENTRO - L’EX PREMIER DI RIGNANO SULL’ARNO AVREBBE SONDATO IL TERRENO CON ALCUNI DIRIGENTI APICALI DI FININVEST - MA IN FI C’È ANCHE IN ATTO UN LAVORIO DI MEZZO PARTITO CHE NON DISDEGNA L’IPOTESI, ALLE PROSSIME POLITICHE DEL 2027, DI ABBANDONARE AL SUO DESTINO LA DESTRA A EGEMONIA MELONIANA PER UN PROCESSO POLITICO CHE POSSA DAR VITA A UN CENTRO-SINISTRA FORZA ITALIA-PARTITO DEMOCRATICO…

DAGOREPORT - SALVATE IL "CUORE GITANO" DI ANDREA GIAMBRUNO! SPUTTANATO DA DUE TERRIBILI FUORIONDA BY ''STRISCIA LA NOTIZIA'', NEI QUALI TEORIZZAVA IL SOMMO PIACERE DEL PARTOUZE A 3/4 CON LE SUE COLLEGHE DI MEDIASET, QUINDI TRAFITTO VIA TWEET DA GIORGIA MELONI (UN BENSERVITO SECCO COME UN CASSETTO CHIUSO CON UNA GINOCCHIATA), LA CRUDELE SFIGA NON ACCENNA AD ABBANDONARE LA VITA SENTIMENTALE DELL'EX ''FIRST GENTLEMAN'' - IL SUO INDOMABILE TESTOSTERONE AVEVA RIPRESO A PALPITARE PER LE BOMBASTICHE CURVE DI FEDERICA BIANCO, ATTRICE DI FICTION, GIA' FIDANZATA DEL VICE DI SALVINI, ANDREA CRIPPA - LA LIAISON, SBOCCIATA TRAVOLGENTE LA SCORSA ESTATE TRA LE ONDE DEL SALENTO, SI E' RIVELATA UN "FUOCO DI PUGLIA". LA 40ENNE BIANCO HA MOLLATO IL POVERO GIAMBRUNO QUALCHE GIORNO FA, CON UNA CLAMOROSA LITIGATA, IN UN BAR-SALOTTO DI ROMA-CENTRO, PER FAR RITORNO TRA LE BRACCIA DEL SUO EX CRIPPA, CHE ALL'INIZIO DEL 2024 L'AVEVA SOSTITUITA CON LA PANTERONA-MILF ANNA FALCHI - LA FOTO RIVELATORIA IN SPIAGGIA

DAGOREPORT - DOCUMENTI ALLA MANO, E’ PARTITA UN’ISPEZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA PER CHIARIRE FATTI E FATTACCI DELLA GESTIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, PRESIEDUTO DA SERGIO CASTELLITTO – DAL CONTRATTO E AL RUOLO DI TUMMINELLI, MANAGER TEATRALE DI CASTELLITTO, ALLE SPESE PER ALLOGGIO E AFFITTO PRESSO VILLA GALLO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, DAL LICENZIAMENTO DEL DIRIGENTE DELLA CINETECA, STEFANO IACHETTI, ALL’INCARICO DI CASTELLITTO ALLA MOGLIE MARGARET MAZZANTINI….