Federico Capurso per “la Stampa”
Ultimo giorno a Montecitorio. Ultime fotografie di un'Aula che non sarà mai più così piena, dopo che il taglio dei parlamentari sarà entrato in vigore con l'avvio della prossima legislatura. «Chissà se ci rivedremo», dice la forzista Annagrazia Calabria a un collega incrociato nei corridoi della Camera. Come lei, tanti altri lanciano baci e saluti passeggiando verso la buvette, dove il chiacchiericcio sulla campagna elettorale e sulle proprie sorti annega in un profluvio di caffè offerto, a destra e a manca, a chiunque passi di lì.
confronto enrico letta giorgia meloni corriere
La giornata vorrebbe regalare un ultimo brivido, con il faccia a faccia in Aula tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta, ma all'ultimo minuto la leader di Fratelli d'Italia deve dare forfait: «Questa campagna elettorale non mi dà tregua - si sfoga parlando con La Stampa durante una pausa sigaretta nel cortile di Montecitorio -. Ho un'intervista in tv e non riesco a spostarla. Ci sono però tanti colleghi bravissimi che possono parlare al posto mio».
giorgia meloni durante il confronto con letta
Certo, le dispiace un po', perché l'acconciatura era perfetta e invece «da giorni mi chiedono tutti perché mai avessi i capelli legati durante il confronto con Letta... ma io non riesco più ad andare dal parrucchiere, non ho tempo di fare nulla». Nemmeno di allenarsi. Un'abitudine sacra: «Dal 25 settembre, però, torno a svegliarmi alle 6 e mezza per andare in palestra. Altrimenti continuo a prendere chili e divento come l'omino della Michelin», scherza, sempre con autoironia, senza metter su alcuna maschera, mentre rientra in Aula lasciandosi dietro una lunga coda di giornalisti.
confronto enrico letta giorgia meloni corriere giorgia meloni confronto con enrico letta al corriere della sera1
I deputati di Fdi la guardano estasiati. È grazie a lei, in fondo, se a queste elezioni saranno gli unici a vedere ingrossate le file del loro gruppo, nonostante il taglio dei parlamentari. Vengono salutati dai colleghi degli altri partiti, un po' per invidia, un po' per sfottere, con un «ministro!» o «ministra!». E via scongiuri. «Ma quale ministra, lascia perdere», risponde la piemontese Augusta Montaruli a Sergio Battelli, deputato ex M5S, ora con Luigi Di Maio, che ha appena finito di far sentire agli amici la nuova canzone registrata con il suo gruppo rock.
Non tira una bella aria in Impegno civico. Si sfoglia già l'album dei ricordi, consapevoli che rientrare sarà quasi impossibile. Come i Cinque stelle al secondo mandato. «Ma ci pensi a quando eravamo tutti qui con le mascherine?», chiede il presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia a un compagno di partito grillino, in un attimo di pausa dalle ultime votazioni. «E il ponte di Genova?», ribatte l'altro. «Un po', questo posto, mi mancherà», sospirano all'unisono.
emanuele fiano con la mascherina
Intanto, in Aula, è il momento degli ultimi interventi di commiato, come quelli di Emanuele Fiano, Pd, e di Simone Baldelli, Fi. Ci prova anche il capogruppo M5S Francesco Silvestri, ma l'emozione forse è tanta, troppa, e finisce per dare merito al suo gruppo, che in questi anni ha fatto «un'opposizione incredibile», nonostante sia stato sempre al governo. Applausi scroscianti per il presidente della Camera Roberto Fico che ringrazia, con una punta di commozione, il lavoro dei colleghi parlamentari, degli uffici della Camera, e «l'ultimo ringraziamento vorrei rivolgerlo agli italiani e alle italiane che in questi anni difficili - dice - sono stati vicini alle istituzioni e noi a loro, in modo degno, spero. È stato un onore assoluto presiedere l'assemblea di Montecitorio». -