“SE DRAGHI VA AL COLLE, IL PASSO SUCCESSIVO SARANNO LE ELEZIONI” – FATE LEGGERE A CONTE L’EDITORIALE DI “MINZO”: “METTERE IN PIEDI L'ATTUALE ESECUTIVO È STATO UN MEZZO MIRACOLO. IMMAGINARE CHE LA STESSA MAGGIORANZA SI POSSA FORMARE SU UN GOVERNO CARTABIA O FRANCO O È UN'ILLUSIONE, O È UN ESERCIZIO DI IPOCRISIA” – “L'AUTOREVOLEZZA DI DRAGHI HA CREATO UN APLOMB ISTITUZIONALE SOTTO IL QUALE PARTITI DIVERSI, ADDIRITTURA ANTAGONISTI, SONO RIUSCITI A COLLABORARE SENZA TROPPI DANNI SUL PIANO DEL CONSENSO. IMMAGINARE CHE LA STESSA COPERTURA POSSA ESSERE GARANTITA DA ALTRI NOMI NON È UN'IPOTESI REALE”

-

Condividi questo articolo


augusto minzolini augusto minzolini

Augusto Minzolini per “il Giornale”

 

Uno dei vizi più comuni della politica italiana è l'ipocrisia. Addirittura qualcuno l'annovera tra le qualità, o meglio, come lo strumento più efficace per camuffare la realtà.

 

enrico letta torna alla camera 1 enrico letta torna alla camera 1

L'Enrico Letta che se la prende con mezzo mondo per l'affossamento del ddl Zan è un esempio di ipocrisia: lo sapevano tutti, proprio tutti, pure i commessi del Senato, che quel provvedimento senza una mediazione sarebbe andato sotto, per cui le accuse del giorno dopo del segretario del Pd o sono la prova di una goffaggine politica o, appunto, uno sfogo ammantato di ipocrisia.

 

mario draghi sergio mattarella mario draghi sergio mattarella

Altra ipocrisia bella e buona è teorizzare che se Mario Draghi andasse al Quirinale si troverebbe sicuramente il giorno dopo il modo di fare un altro governo per concludere a scadenza naturale la legislatura. Non è così. Lo sanno pure i sampietrini della Capitale.

 

Mettere in piedi l'attuale esecutivo, infatti, è già stato un mezzo miracolo, il risultato di una congiunzione astrale difficilmente ripetibile. Immaginare che la stessa maggioranza si possa formare su un governo Cartabia o Franco o è un'illusione, o, appunto, è un esercizio di ipocrisia.

mario draghi giuseppe conte mario draghi giuseppe conte

 

Il motivo è semplice: l'autorevolezza del personaggio Draghi, a livello internazionale e ora anche nel Paese, ha creato un aplomb istituzionale sotto il quale partiti diversi, addirittura antagonisti, sono riusciti a collaborare senza troppi danni sul piano del consenso. Immaginare che la stessa copertura possa essere garantita da altri nomi non è un'ipotesi reale. Tanto più ad un anno dalle elezioni.

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Nel migliore dei casi i partiti che accettassero di farne parte ne subirebbero un danno elettorale non indifferente, tipo quello riportato dal Pd e da Forza Italia quando furono costretti ad appoggiare il governo Monti. Anche perché le riforme spesso costano sul piano dei voti e se Draghi se l'è cavata nella Legge di Bilancio con un insieme di compromessi (pensioni, reddito di cittadinanza, tasse) qualora entrasse in campo un altro esecutivo come conseguenza del suo trasloco al Quirinale, quello avrà l'onere di decidere davvero.

SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI

 

Non ammettere questa evidenza è un atteggiamento ipocrita, un modo per tranquillizzare i tacchini, in questo caso i parlamentari che hanno il terrore delle elezioni anticipate, in vista del Natale. Ecco perché se i grandi elettori sceglieranno Draghi debbono essere consapevoli che il passo successivo saranno le elezioni. Un epilogo che, a seconda dei punti di vista, potrebbe essere un bene o un male. Il problema è esserne coscienti al di là di ogni ipocrisia.

rocco casalino con giuseppe conte rocco casalino con giuseppe conte marta cartabia mario draghi. marta cartabia mario draghi. sergio mattarella e mario draghi sergio mattarella e mario draghi mario draghi marta cartabia 1 mario draghi marta cartabia 1 enrico letta roberto gualtieri nicola zingaretti enrico letta roberto gualtieri nicola zingaretti

 

ENRICO LETTA ENRICO LETTA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...