1 – IL CONDONO A ISCHIA
DAGONEWS
DI MAIO CONTRO IL CONDONO A ISCHIA NEL 2017
Condono, condono, condono… Ma il Luigino Di Maio che nel 2017 diceva che se qualcuno avesse trovato una sua proposta di condono per Ischia si sarebbe iscritto al Pd è lo stesso che ha sputato sangue per ottenere la sanatoria sugli abusi edilizi dell’isola campana? Alla fine, come scrive “la Stampa”, la maggioranza canta vittoria per avere trovato un accordo che permette di avviare la ricostruzione delle case crollate durante il sisma di Ischia, dopo una lunga notte in cui nel decreto per Genova sono stati infilati appunto anche i provvedimenti sui terremoti.
È stato il presidente leghista della commissione ambiente Alessandro Manuel Benvenuto ad annunciare che era stato presentato un emendamento per la ricostruzione anche per le case abusive di Ischia danneggiate dal terremoto del 2017. Le opposizioni protestano, “la maggioranza ha emendato se stessa”, ma alla fine il condono per Ischia, tanto caro al nuovo Di Maio, c’è. La sanatoria ci sarà solo per gli immobili su cui pendeva la domanda di condono, ma ancora non era stata evasa. Ditelo al Di Maio del 2017.
2 – E DI MAIO DICEVA: «SE FACCIO IL CONDONO ENTRO NEL PD»
Problemi di memoria per Luigi Di Maio. Soprattutto quando si parla di condoni. Il 23 agosto 2017 durante un comizio (foto), il leader grillino lancia una sfida: «Chiedo a tutti i parlamentari e a tutti i giornalisti di andare a vedere se esiste una proposta di condono a firma Di Maio che riguarda Ischia: se la trovano, mi iscrivo al Pd». Folla in delirio. Ora che il condono edilizio per l' isola campana Di Maio l' ha inserito davvero nel «decreto Genova», il presidente del Pd di Napoli, Tommaso Ederoclite, gli ricorda la promessa con il video del comizio. Che farà Giggino? Per rispettare la promessa prende la tessera Pd?
3 – C’È O NO IL CONDONO EDILIZIO A ISCHIA? QUESTIONE DI INTERPRETAZIONI
Claudio del Frate per www.corriere.it
Ma il condono edilizio a Ischia, alla fine, ci sarà o no? L’interrogativo è riemerso dopo che un esponente del Pd campano ha riesumato un video in cui Di Maio prometteva che se mai ci fosse stata una sanatoria, si sarebbe iscritto al Pd. Nei giorni precedenti l’ex segretario pd Matteo Renzi e l’attuale vicepremier pentastellato si erano scambiati accuse a proposito degli abusi da cancellare sull’isola colpita nell’agosto 2017 da un terremoto.
La prima stesura
In realtà la questione è esplosa quando, nelle pieghe del decreto riguardante l’emergenza del ponte Morandi di Genova, sono state inserite norme proprio per la ricostruzione delle case danneggiate a Ischia. Inizialmente il testo della norma lasciava intendere che sarebbero stati legalizzati tutti gli abusi condonabili con le norme del 1985, 1994 e 2003 «in deroga anche al codice dei beni culturali e del paesaggio» che in questo modo non solo non avrebbero fatto i conti con la giustizia ma avrebbero pure ottenuto rimborsi dallo Stato. Venivano escluse solo le costruzione per le quali era già stato emesso decreto di demolizione.
Lo scontro Salvini - Di Maio
L’articolo contestato del decreto era stato motivo di scontro anche tra la Lega e i Cinquestelle (il primo dei due partiti di governo ne chiedeva la cancellazione). Alla fine si è trovato un punto di mediazione: sanatoria (e relativo diritto al rimborso) solo per gli immobili sui quali già pendeva la domanda di condono ma che non era stata ancora evasa. Nessun perdono, invece, per abusi edilizi non ancora denunciati o realizzati dopo il 2003. Questa almeno la lettura data da Di Maio.
Il nuovo emendamento
In realtà il decreto è ancora all’esame delle Camere e «colpi di mano» sono ancora possibili. Un emendamento presentato dai deputati Flavio di Muro (Lega) e Gianluca Rospi (M5S) prescrive che entro sei mesi le autorità dovranno evadere tutte le domande di condono arretrate. Non sarà autorizzato nessun aumento di volumetria. Inoltre non sarà concessa nessuna sanatoria nel caso in cui il proprietario risulti condannato con sentenza definitiva per i reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio o impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
La lettura di Legambiente
Non la pensa così il presidente di Legambiente Francesco Ciafani, secondo il quale il testo (anche alla luce dell’emendamento) consente di legalizzare anche abusi edilizi inizialmente esclusi dalle sanatorie del 1985 e 1994 (governi Craxi e Berlusconi) , facendo in questo modo un regalo a chi aveva violato la legge negli anni passati.
4 – ISCHIA: IL CONDONO PERDE PEZZI, MA RESTA
Estratto dell’articolo di Luciano Cerasa per “il Fatto Quotidiano”
Idue condoni targati Salvini e Di Maio corrono ormai appaiati in Parlamento sotto l' ala protettiva dell' accordo sulla pace fiscale e di tutto sanno tranne che di cambiamento.
Anche la ricostruzione a spese dello Stato, con condono integrato, per gli immobili abusivi nei Comuni di Ischia colpiti dal terremoto si richiama, con un preciso riferimento di legge, alla sanatoria varata dall' esecutivo guidato dal segretario del Psi, Bettino Craxi, nel 1985.
(…)
L' emendamento di maggioranza che conferma i contributi pubblici per gli edifici abusivi, supera ogni immaginazione e continua a evocare fantasmi. "Nonostante le parole rassicuranti del vicepremier Luigi Di Maio, secondo il quale nel decreto Genova non c' è nessuna sanatoria per Ischia, il condono edilizio esiste - ribadisce il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani -. Basta leggere l' articolo 25 dove si prevede una sanatoria tombale per l' isola campana secondo la quale si devono concludere i procedimenti ancora pendenti facendo riferimento alle sole disposizioni del primo condono, ossia la legge 47/1985 approvato dal governo Craxi: una norma che consentirebbe di sanare edifici che perfino i due condoni approvati dai governi Berlusconi nel 1994 e 2003 vietavano, proprio perché posti in aree pericolose da un punto di vista idrogeologico e sismico, oltre che vincolate paesaggisticamente".
L' emendamento poi all' articolo 25 "è un imbroglio, perché non modifica il testo ma aggiunge un passaggio, il nulla osta paesaggistico, già previsto e obbligatorio nella normativa del 1985". L' associazione ambientalista invita i parlamentari ad abrogare il riferimento al condono di Craxi "una sanatoria tombale che domani potrebbe essere estesa a tutta Italia, come è stato già proposto per le aree del cratere del terremoto del Centro Italia". "Siamo di fronte a un condono vero e proprio con caratteristiche nuove e particolari come se Ischia fosse una repubblica autonoma - rincara l' esponente Verde Angelo Bonelli - nemmeno Berlusconi ai tempi del Piano casa era arrivato a tanto".