Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per "la Stampa"
TIM WALZ E KAMALA HARRIS COME SCEMO E PIU SCEMO - MEME
Il primo volo internazionale di Tim Walz è stato verso la Cina. Era il 1989 e il futuro governatore del Minnesota, appena laureato, faceva parte di un gruppo di «giovani educatori autorizzati dal governo degli Stati Uniti a insegnare nel Paese asiatico, nell'ambito di un programma varato dall'Università di Harvard».
[…] Walz si recò nella provincia di Guangdong, dove insegnò in un liceo locale. Era lo stesso anno del massacro di piazza Tiananmen dove, sull'onda di proteste pacifiche, il governo di Pechino represse senza pietà i manifestanti pro-democrazia.
«Quel 4 giugno ricordo di essermi svegliato e di aver appreso della notizia, era accaduto l'impensabile», Walz ha raccontato ai giornalisti nel 2014 in occasione di un evento alla Casa Bianca per commemorare il massacro. Aggiungendo - secondo quanto riferito dalla rivista Time - che l'evento spinse molti suoi colleghi a lasciare il Paese, al contrario di quanto deciso da lui: «Ho sentito che era più importante che mai andare, per assicurarmi che quella storia fosse raccontata e per far sapere ai cinesi che eravamo lì, che eravamo con loro».
Da allora Walz si è recato in Cina trenta volte, compresa quella per il suo viaggio di nozze, parla un po' di lingua con cui è solito formulare gli auguri in occasione del Capodanno cinese. […]
Da quando però il governatore è stato scelto da Harris come vice nella corsa alla Casa Bianca per il partito democratico, i suoi trascorsi "cinesi" sono finiti nel mirino di avversari e detrattori sino ad essere definite «relazioni dubbie» o «relazioni pericolose».
Materiale utile per la campagna di Donald Trump che ieri, nel corso di un'intervista con Fox News, ha detto a chiare lettere che il ticket Harris-Walz «vuole fare dell'America un Paese comunista».
Presupposti che fanno pensare come i presunti legami col Dragone del candidato vicepresidente diventeranno un cavallo di battaglia in questi ultimi tre mesi di campagna elettorale per la galassia trumpiana. Alcuni sostenitori Maga sono arrivati a definirlo una "spia dei cinesi", mentre il conduttore di Fox News Jesse Watters sottolinea: «Walz ha trascorso la luna di miele in Cina. È stato adescato dai cinesi. Se fossi nell'Fbi farei un controllo dei precedenti solo per sicurezza».
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Pur avendo un buon ricordo delle sue esperienze cinesi, tuttavia, Walz ha assunto posizioni critiche nei confronti del Dragone […] condannando pubblicamente la situazione dei diritti umani in Cina. Ha anche chiesto il rilascio del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo e ha espresso il suo sostegno all'autonomia tibetana, definendo l'incontro con il Dalai Lama, l'evento che «che ti cambia la vita».
Il candidato alla vicepresidenza ha accolto nel 2016 Lobsang Sangay, primo ministro del governo in esilio del Tibet, nel suo ufficio del Congresso per un incontro con gli studenti delle scuole superiori del Minnesota. Ed ecco che - spiega il Time - non manca chi vede nella sua esperienza un vantaggio competitivo e politico, come l'ex direttore della Cia e dell'Nsa Michael Hayden, che ha lavorato sotto amministrazioni democratiche e repubblicane: "Ne sa molto sul tema, ed è straordinario".
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