Estratto dell’articolo di Carlo Di Foggia per “il Fatto quotidiano”
Sarà che per scrivere l’epocale riforma del fisco pensata dal governo servono grandi esperti della materia, meglio se noti al vertice politico, ma forse così si esagera. S’intende la decisione del viceministro alle Finanze Maurizio Leo (FdI) di attingere in casa per la scelta dei nomi che lo aiuteranno nella grande opera di redazione.
Ben cinque figure, infatti – e salvo casi di omonimia – provengono dal suo studio, tra cui il suo socio Pasquale Formica, che ha fondato con Leo a Roma lo studio tributario Leo Associati. Si uniscono al fior fiore dei professionisti di grido che lavorano con il privato e a diverse figure dell’amministrazione fiscale (circa una dozzina su 170).
PASQUALE FORMICA - SOCIO DI MAURIZIO LEO
[…] L’obiettivo di Leo è di partire subito con i decreti attuativi e il decreto di nomina l’ha firmato il 4 agosto scorso. Prevede l’istituzione di un comitato di coordinamento generale, composto da Leo, dai vertici ministeriali dell’area fiscale, dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e dal comandate della Guardia di Finanza Andrea De Gennaro: dovrà coordinare […] dieci commissioni di esperti incaricati di far pervenire “gli schemi dei decreti attuativi”.
La prima cosa bizzarra è che questa massa di persone dovrà fornire i testi “entro il 20 settembre”. Parliamo della riscrittura dell’intera ossatura del sistema fiscale: dall’accertamento all’Irpef. E dovrebbero farlo, considerando la pausa estiva, in meno di un mese. Giusto per dare l’idea: nel 1996 servirono 4 anni a Vincenzo Visco […]. Il sospetto che si cerchi di dare una patina di autorevolezza a testi già scritti è quasi una certezza, anche se il ministero nega con forza.
MAURIZIO LEO PARAGONA LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI A GUERRA E PACE - MEME BY DAGOSPIA
La seconda bizzarria è che nell’elenco compaiono cinque ex dello studio di Leo (il cui sito è sparito dal web). Come detto, c’è il co-fondatore, Pasquale Formica, che siederà in ben due commissioni […]. Altri ex dello studio sono Gianfranco Ferranti, già docente della scuola nazionale della Pa e coordinatore della Commissione per l’Irpef; Gaetano Mesiano (esperto di diritto doganale, nominato nella commissione di revisione dell’Iva) e Giovanni Formica (revisione Ires e Irap).
Contattato dal Fatto, Leo nega potenziali conflitti di interesse: “Si tratta di alcuni tra i migliori esperti in Italia, scelti per le loro capacità non perché hanno lavorato nel mio studio, con il quale, ci tengo a precisare, non ho più rapporti da quando sono entrato nel governo come ho chiarito all’Antitrust.
Ad ogni modo, questi esperti dovranno presentare proposte non scrivere le norme”, anche se il decreto parla di redazione degli “schemi” dei dlgs. Per Leo il fatto che le commissioni siano piene di professionisti di grido che lavorano con grandi clienti privati o rappresentano interessi precisi è un segnale di autorevolezza: “Proprio per essere pronti il 20 settembre abbiamo raggruppato i migliori sul tema”.
L’elenco ne è pieno. Nella commissione sulla fiscalità internazionale, per dire, siede Gugliemo Maisto, fondatore del più grosso studio legale italiano sul tema. Nella lista ci poi sono big dei maggiori studi legali (ad esempio Simontacchi di Bonelli Erede o Grilli, ex Gianni Origoni oggi in Deloitte), ma anche esperti di Assonime, di Pwc e via discorrendo (oltre a un paio di prof coinvolti in indagini sui concorsi truccati e al presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa).