LET IT SNOWDEN - ''L'EUROPA MI HA TRATTATO COME UNA PEDINA. GERMANIA E ITALIA MI HANNO NEGATO ASILO POLITICO. PROPRIO BERLINO CHE ERA SPIATO DALLA NSA, SI È RIFIUTATA DI AIUTARMI. NON C'È LIBERTÀ DI STAMPA SENZA PRIVACY, PERCHÉ DIVENTA IMPOSSIBILE PER I GIORNALISTI PROTEGGERE LA RISERVATEZZA DELLE FONTI. L'AMERICA CONTINUA A INTERCETTARE TUTTI COME PRIMA''

Condividi questo articolo


 

Davide Sarsini Novak per http://www.agi.it/

 

L'ex tecnico della Cia che ha svelato al mondo il programma segreto di sorveglianza della National Security Agency (Nsa), Edward Snowden, ha accusato la Germania e gli altri Paesi europei tra cui l'Italia che gli hanno negato asilo politico, affermando che in questo modo i diritti umani diventano "gettoni da scambiare" nel nome degli interessi nazionali.

snowden assange snowden assange

 

In una rara apparizione a una videoconferenza organizzata dal Global Editors Network, il 33enne che e' riparato dal 2013 in Russia se l'è presa soprattutto con Berlino: "E' spiacevole che un governo che è finito sotto sorveglianza da parte della Nsa per ammissione della stessa Casa Bianca, sostenga di non potermi aiutare, non perché non sarebbe giusto, ma perche' altrimenti ci sarebbero conseguenze nei rapporti con gli Stati Uniti".

 

LA RISOLUZIONE DELL'EUROPARLAMENTO - Snowden ha ricordato come nell'ottobre 2015 il Parlamento europeo abbia approvato (con 285 voti favorevoli e 281 contrari) una risoluzione in cui invitava gli Stati membri dell'Ue "a ritirare ogni imputazione penale" nei suoi confronti e a offrirgli "protezione". Tra i Paesi Ue a cui Snowden aveva chiesto invano asilo politico ci sono Austria, Francia, Irlanda, Italia, Olanda, Polonia e Spagna.

 

SNOWDEN SNOWDEN

INTERCETTAZIONI E LIBERTA' DI STAMPA - Il "whistleblower" (la definizione americana di "soffiatore nel fischietto" tradotta come 'denunciante' dall'Accademia della Crusca) si è poi soffermato sui rischi che le attività sempre piu' massicce di sorveglianza e intercettazione delle comunicazioni pongono per dissidenti e giornalisti. "Non c'è libertà di stampa senza la privacy perché diventa impossibile proteggere la riservatezza delle fonti", ha avvertito.

 

IL BUSTO DI EDWARD SNOWDEN A BROOKLYN IL BUSTO DI EDWARD SNOWDEN A BROOKLYN

Dopo lo scandalo Nsa, ha osservato Snowden, gli Stati Uniti "non hanno detto che smetteranno di spiarci, hanno solo detto 'continueremo a farlo ma d'ora in poi ve lo diremo e quindi sarà ok'". A suo avviso devono ora essere gli stessi giornalisti a ribellarsi e a denunciare questo stato di cose alla pubblica opinione, altrimenti si assisterà a una "sfida impari per la verita'" tra "redazione con poche risorse e alcuni delle piu' ricche e potenti agenzie governative del mondo" che si fanno scudo dietro i problemi della sicurezza e la lotta al terrorismo.

 

ATTACCO PIU' FACILE DELLA DIFESA - D'altra parte, ha rilevato l'ex informatico, nel campo delle comunicazioni e del web "l'attacco e' piu' facile della difesa" e "i governi hanno investito risorse molto maggiori sulla capacità di decrittare, intercettare e sorvegliare" che non per "proteggere la privacy dei loro cittadini". Il 16 dicembre uscira' negli Stati Uniti il film su Snowden diretto da Oliver Stone che è destinato a riaccendere il dibattito sul Datagate e sulle conseguenze dei programmi di sorveglianza per le libertà individuali. (AGI)

intervista snoden alla nbc intervista snoden alla nbc snowden snowden snowden supercontrollato a mosca snowden supercontrollato a mosca

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....

DAGOREPORT – GLI OBAMA, I CLINTON E LE PELOSI HANNO SULLA COSCIENZA LA BRUCIANTE SCONFITTA DI KAMALA HARRIS (UNA CHE ALLE PRIMARIE DEM DEL 2020 ARRIVÒ ULTIMA) - CON IMPERDONABILE RITARDO HANNO AGITO PER TROVARE UN SOSTITUTO DI JOE BIDEN - LO STATO COGNITIVO DEL PRESIDENTE ERA NOTO A TUTTI DA ANNI: BASTAVA FARGLI FARE UN PASSO INDIETRO PER TEMPO E COSTRUIRE UNA CANDIDATURA LEGITTIMATA DALLE PRIMARIE, ANZICHE' IMPOSTA, A TRE MESI DAL VOTO, DAL TIGNOSO BIDEN (O PASSO IL TESTIMONE ALLA MIA VICE O NON MI RITIRO DALLA CORSA)...

DAGOREPORT – PER DIMOSTRARE CHE È CAMBIATA L’ARIA AL CSM, LA MELONA HA VOLUTO FORZARE LA MANO INCONTRANDO IN SEGRETO IL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI - MA LA STATISTA DEL COLLE OPPIO HA DIMENTICATO UN DETTAGLIO FONDAMENTALE: IL CAPO DEL CSM È IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E MATTARELLA, PUR AVVERTITO INFORMALMENTE, HA PRESO MALISSIMO L'IRRITUALE VISITA DEL SUO VICE PINELLI A PALAZZO CHIGI. E IL SOLITO UCCELLINO HA SPIFFERATO TUTTO – È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL RAPPORTO DISASTROSO DI “IO SO’ GIORGIA” CON IL DEEP STATE - LA VERA DIFFERENZA TRA LA “NANA MALEFICA” (COPY CROSETTO) E BERLUSCONI? MANTOVANO NON È GIANNI LETTA…

DAGOREPORT – QUANDO IL NOVELLO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, DICE: “CONTINUEREMO A ESSERE A FIANCO DELL’UCRAINA”, LO SA CHE IL PRIMO ''AZIONISTA'' DELLA NATO DA GENNAIO SARÀ TRUMP? - E TRUMP HA GIA' ANNUNCIATO CHE VUOLE CHIUDERE SUBITO LA GUERRA CEDENDO A PUTIN IL DONBASS E CRIMEA E COSTRINGENDO ZELENSKY ALLA PACE, MINACCIANDO DI TOGLIERGLI ARMI E SOLDI - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ L’UNIONE EUROPEA? E LA TURBO-FAN DI KIEV GIORGIA MELONI, DA BRAVA CAMALEONTE, S’ADEGUERÀ ALLA NUOVA LINEA TRUMPIANA O RIMARRÀ ABBRACCIATA A ZELENSKY?

DAGOREPORT – DITE ADDIO ALLA MELONI BIDENIZZATA: ARRIVA TRUMPONE E LA DUCETTA CAMALEONTE SI TRASFORMERÀ NELLA PIÙ FEDELE FAN DEL CIUFFO ARANCIONE DI MAR-A-LAGO – GRAZIE AI BUONI UFFICI DI ELON MUSK, CON CUI “COLTIVA LA SUA RELAZIONE” (“LE MONDE” DIXIT), LA PREMIER AVRÀ GIOCO FACILISSIMO PER RIENTRARE NEL CUORE DEL TYCOON. CHE FINIRÀ PER PRIVILEGIARE IL RAPPORTO CON “I AM GIORGIA”, A DISPETTO DI QUELLO COL SUO FOLLOWER ITALIANO NUMERO UNO, MATTEO SALVINI - QUESTIONE DI POTERE: LA MELONI È PREMIER E PUÒ ESSERE UN CAVALLO DI TROIA UTILE IN UE. IL "PATRIOTA" SALVINI A BRUXELLES NON CONTA UN CAZZO...