Michelangelo Borrillo e Adriana Logroscino per www.corriere.it
L’abolizione della distanza interpersonale di un metro
Il parere del Comitato tecnico scientifico era già arrivato a fine settembre per stadi, cinema e teatri, e per le discoteche due giorni fa. Ma andava ratificato dal governo. E il Consiglio dei ministri ha deciso come riapriranno stadi, palazzetti dello sport, cinema, teatri e discoteche.
Rivedendo al rialzo le indicazioni del comitato tecnico scientifico. Grazie anche all’abolizione della distanza interpersonale di un metro per i musei e altri istituti e luoghi della cultura. Circostanza che consente a cinema e teatri di tornare alla normalità. E alle persone di ritrovare la socialità messa da parte per un anno e mezzo.
Stadi al 75% e palazzetti dello sport al 60%
Per stadi e palazzetti, il governo ha stabilito un aumento della capienza massima delle strutture all’aperto al 75% e per quelle al chiuso al 60% in zona bianca: ovviamente l’ingresso è consentito solo a persone munite di green pass.
Con una raccomandazione: la capienza negli impianti dovrà essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone. Insomma, le distanze vanno mantenute. Inoltre dovranno essere rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche durante tutte le fasi degli eventi, raccomandando che ci sia vigilanza sul rispetto delle indicazioni.
Cinema e teatri all’100%
Quanto alle manifestazioni culturali, il governo è andato oltre le indicazioni del Cts di una capienza all’80%, portandola al 100% anche al chiuso in zona bianca. Un risultato possibile proprio grazie all’abolizione della distanza interpersonale di un metro.
Anche in questo caso il Cts aveva raccomandato che fossero rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche durante tutte le fasi degli eventi e che fosse posta massima attenzione alla qualità degli impianti di aereazione (oltre che alla vigilanza sul rispetto delle indicazioni).
Discoteche fino al 50%
Il nodo più difficile da sciogliere era quello delle discoteche. Dopo l’indicazione del Cts a riaprirle al 35%, erano insorti i gestori e la Siae: troppo poco per rendere conveniente la riapertura, «i costi di gestione di un locale sono troppo ingenti per poter riaprire con gli introiti di un 35% di capienza» era stato il loro grido di allarme. E la richiesta è stata in parte recepita dal Consiglio dei ministri che ha portato la capienza al 50% al chiuso e al 75% all’aperto.
Musei al 100%
Per i musei, infine, nessuna limitazione agli accessi. Con la novità più importante che si riferisce anche agli altri luoghi di cultura: l’abolizione della distanza interpersonale.