LIBRO E MOSCHETTO, DEMOCRATICO PERFETTO - NON SOLO SALVINI, TUTTE LE FRASI DI MUSSOLINI CHE USANO ANCHE QUELLI DEL PD – LA BOSCHI DISSE SULLE RIFORME COSTITUZIONALI: "NOI TIREREMO DIRITTO" – IL RENZIANO “L’ITALIA TORNERA’ GRANDE” - E IL SINISTRATO CUPERLO SI RISCOPRI’ FUTURISTA: “BISOGNA OSARE”

-

Condividi questo articolo


mussolini mussolini

Gianluca Veneziani per Libero Quotidiano

 

Chiariamoci, non ha mica detto «Il Duce ha sempre ragione» o «Libro e moschetto, fascista perfetto». È bastato che Matteo Salvini scrivesse su Twitter l' espressione «Tanti nemici, tanto onore» perché gli arrivassero addosso accuse di cripto-fascismo, di mussolinismo 2.0, di «nostalgia» per il regime, come gli ha detto il segretario di Leu Nicola Fratoianni o di ambizioni a diventare il nuovo Duce, secondo le parole di un altro deputato Leu.

 

Senza considerare quei giornali, come il Corsera, che hanno messo in relazione le citazioni di Mussolini con gli atti di odio di questi giorni Ora, per cercare di recuperare la lucidità e non farci a nostra volta molti nemici (pur con conseguente onore), sottolineiamo subito una cosa: pronunciare certe frasi, attingere a certi motti e recuperare certi slogan non è mai apologia di fascismo, perché questi detti sono entrati da tempo nel lessico comune, depurati di ogni riferimento a un' ideologia o a un movimento politico, e utilizzati solo perché efficaci nel comunicare un concetto.

MATTEO RENZI MATTEO RENZI

 

Si pensi ad altre espressioni cui ricorriamo pressoché quotidianamente, e ampiamente in voga nel frasario del regime: da «Meglio un giorno da leone che cento da pecora» a «O con noi o contro i noi», da «Chi si ferma è perduto» a «In alto i cuori»; e ancora il «Me ne frego», oggi declinato come «Chissenefrega», e il «Fino alla vittoria», ripreso prima da uno che di certo non era fascista, ossia Che Guevara («Hasta la victoria siempre») e poi in ambito sportivo (vedi lo juventino #finoallafine).

 

Allora siamo tutti fascisti, o perlomeno nostalgici, solo perché attingiamo a frasi pronunciate dal Duce? No, semplicemente siamo figli di una storia, anche linguistica, modificata da un regime durato vent' anni, che ha lasciato tracce nel nostro modo di parlare, introducendo termini ed espressioni nuovi, alcuni dei quali diventati patrimonio collettivo.

MARIA ELENA BOSCHI MARIA ELENA BOSCHI

 

D' altronde, molte di queste frasi vengono utilizzate dalla stessa sinistra, a cominciare dalla frase cheguevariana sopra citata, per arrivare al «Molti nemici molto onore» pronunciato in risposta all' estrema destra «pescando direttamente dal loro repertorio» da Ivan Scalfarotto; così come il «Sulle riforme noi tireremo diritto» profferito dall' insospettabile Maria Elena Boschi e il «Bisogna osare» pronunciato da un sinistrorso come Gianni Cuperlo.

 

Perfino altri slogan poi caduti in disuso, riletti oggi, non possono essere tacciati di inneggiare al regime perché esprimono concetti semplici e universali, tuttora condivisibili.

 

Si possono citare frasi patriottiche come «L' Italia avrà il suo grande posto nel mondo» (anche qua viene in mente il renziano «L' Italia tornerà grande»), o messaggi filo-agricoli come «I popoli che abbandonano la terra sono condannati alla decadenza».

maria elena boschi e il fratello 4 maria elena boschi e il fratello 4

 

Ciò che è più odioso in tutto ciò è il tentativo di porre un bavaglio, dando la caccia e applicando la censura al linguaggio cripto-fascista. Dopo l' appello boldriniano a sbarazzarci dell' architettura del regime, non invochiamo la damnatio memoriae (o addirittura condanne politiche e penali) per frasi che - secondo lorsignori - puzzano di olio di ricino.

maria elena boschi 2 maria elena boschi 2 ivan scalfarotto ivan scalfarotto maria elena boschi e giancarlo giorgetti maria elena boschi e giancarlo giorgetti maria elena boschi 1 maria elena boschi 1 maria elena boschi e le amiche 6 maria elena boschi e le amiche 6 boschi col gattino boschi col gattino maria elena boschi maria elena boschi gianni cuperlo gianni cuperlo maria elena boschi 1 maria elena boschi 1

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…