LUIGINO PARLACI DI BIBBIANO: LA PROCURA DI REGGIO EMILIA CHIEDE L'ARCHIVIAZIONE PER DI MAIO, INDAGATO PER DIFFAMAZIONE PER UN VIDEO, PUBBLICATO NEL 2019 SU FACEBOOK, IN CUI ATTACCAVA L’EX SINDACO DEM ANDREA CARLETTI DOPO IL SUO ARRESTO PER LA VICENDA DEGLI AFFIDI ILLECITI DI MINORI – PER IL PM QUELLE DELL'EX VICEPREMIER FURONO OPINIONE POLITICA. NELLO STESSO VIDEO DI MAIO DICEVA: “CON IL PD NON VOGLIO AVERE NIENTE A CHE FARE”. QUALCHE SETTIMANA DOPO ERA AL GOVERNO CON I DEM… - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/w1yYfo3IONI?si=YNNkm0V574kCXFCt" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" referrerpolicy="strict-origin-when-cross-origin" allowfullscreen></iframe>

 

 

Estratto dell’articolo di Simona Musco per “il Dubbio”

 

LUIGI DI MAIO PERDE LA MEMORIA SU BIBBIANO - MEME BY OSHO LUIGI DI MAIO PERDE LA MEMORIA SU BIBBIANO - MEME BY OSHO

«All’epoca dei fatti, l’attuale indagato rivestiva la carica di leader politico di un partito, ma anche e soprattutto la carica di vicepresidente del Consiglio nonché ministro delle Politiche sociali e deputato della Repubblica. Quanto espresso nel post […] deve anzitutto essere inteso quale commento ad una vicenda giudiziaria di pubblico interesse e dominio, oggettivamente qualificabile quale manifestazione di un pensiero politico, avendo la vicenda assunto anche rilevanza politica.

 

Doveroso, inoltre, evidenziare che l’indagato, nel post in argomento, tra l’altro pubblicato nell’immediatezza dei fatti, richiama e commenta notizie ampiamente pubblicate e diffuse dai media e dai giornali, in considerazione della gravità della vicenda. Ciò trova conferma nelle copiose allegazioni difensive che danno atto di tutte le notizie giornalistiche alle quali l’indagato si è riportato e sulle quali il medesimo ha fatto affidamento. Le dichiarazioni rese dall’indagato, dunque, non possono essere considerate alla stregua di un attacco gratuito, personale e diretto nei confronti del sindaco Carletti».

 

andrea carletti 4 andrea carletti 4

È con queste motivazioni che la pm Valentina Salvi, la stessa che rappresenta l’accusa nel processo “Angeli e Demoni”, ha chiesto l’archiviazione di Luigi Di Maio, tra le decine di persone indagate per diffamazione nei confronti del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, letteralmente travolto da fango e minacce dopo gli arresti dell’inchiesta sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza.

 

Un’inchiesta durata cinque anni - ovvero più del triplo di quanto servito per chiudere l’indagine sugli affidi, che conta oltre 100 capi d’accusa - e sulla quale incombe, dunque, la prescrizione. E di scena la Procura di Reggio Emilia vorrebbe fare uscire proprio Di Maio, che con un post lanciò pesanti strali contro Carletti, sull’onda delle molte fake news pubblicate dai giornali nell’immediatezza della vicenda.

 

andrea carletti sindaco di bibbiano 6 andrea carletti sindaco di bibbiano 6

Sul suo profilo Facebook - cancellato dopo le elezioni del 2022 -, Di Maio pubblicò un video carico di accuse contro il sindaco di Bibbiano e, soprattutto, un post con la foto di Carletti in fascia tricolore e la scritta “Arrestato”, alla quale si aggiungeva la frase “Affari con i bimbi tolti ai genitori”.

 

«Col Pd non voglio avere niente a che fare - scriveva Di Maio, che curiosamente un mese dopo invece stava al governo coi dem -. Col partito che fa parte dello scandalo di Bibbiano, con i bambini tolti ai genitori e addirittura sottoposti a elettroshock e mandati a altre famiglie, con il sindaco Pd che è coinvolto in questo, non voglio avere niente a che fare».

 

luigi di maio mai con il partito di bibbiano luigi di maio mai con il partito di bibbiano

E poi ancora: «Un altro business orribile sui minori. Una galleria di atrocità assolute che grida vendetta a Reggio Emilia e per cui oggi - oltre ad una ventina di indagati - è stato arrestato anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. Quello che viene spacciato per un modello nazionale  […] si rivela […] un sistema da incubo. Bambini, “selezionati” e sottratti illegittimamente alle famiglie, per poi venire consegnati in una sorta di “affido horror” a personaggi discutibili, tra i quali i titolari di sexy shop, pedofili, gente con problemi mentali. E tra la sottrazione e l’affido una trafila di psicoterapia falsate, medici travestiti da mostri, persino impulsi elettrici per modificare la memoria dei bambini e convincere i giudici della necessità dell’affido. Roba da film dell’orrore, a cui si stenta a credere».

 

Peccato, però, che Carletti non c’entrasse nulla con gli affidi, con l’inesistente elettroshock e con tutto il resto. Unica accusa: abuso d’ufficio. Ciononostante, finì in un vortice distruttivo: il post di Di Maio fu condiviso da migliaia di persone e migliaia furono anche i commenti in cui si vomitava di tutto addosso al sindaco e alla sua famiglia. La procura fu costretta a smentire la vicenda dell’elettroshock il giorno dopo il blitz, spiegando anche che a carico del politico non erano contestati reati relativi agli affidi. Ma il danno ormai era fatto. […]

andrea carletti 3 andrea carletti 3 andrea carletti sindaco di bibbiano 4 andrea carletti sindaco di bibbiano 4 luigi di maio luigi di maio

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…