M5S, CADE LA MASCHERA MODERATA - LO STORICO ORSINA: “DOPO AVER DISTRIBUITO A PIENE MANI RESPONSABILITÀ PER DUE MESI, ORA IL MOVIMENTO TORNA SULLE BARRICATE COL RITORNO DI GRILLO E DI MAIO CHE ACCUSA I PARTITI DI ESSERE ‘TRADITORI DEL POPOLO - TANTO A BUONA PARTE DEGLI ELETTORI DEL M5S NON INTERESSA AFFATTO CHE SIA REALIZZATO UN PROGRAMMA: IL LORO OBIETTIVO È ROVESCIARE I ‘POTENTI’. IL M5S E' UNA MACCHINA ELETTORALE PERFETTA...

-

Condividi questo articolo


BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

 

Giovanni Orsina per ‘La Stampa

 

E così, dopo aver distribuito a piene mani responsabilità e moderazione per due mesi interi, ora il Movimento 5 Stelle, fallito il tentativo di guidare il governo e spuntando nuove elezioni all' orizzonte, torna sulle barricate. Grillo riesuma il vecchio cavallo di battaglia che c' illudevamo fosse stato venduto tempo fa per carne equina: il referendum sull' euro.

 

Mentre Di Maio attacca l' eventuale governo di tregua definendo i «partiti» nientemeno che «traditori del popolo» - e innalzando così il livello già insopportabile di violenza verbale della nostra vita pubblica, come se non avessimo bisogno d' altro.

 

Quest' ultima sterzata è talmente brusca da lasciar senza parole. Ma le svolte del Movimento sono state così numerose che forse a questo punto dovremmo smetterla di sorprenderci. Il M5S non ha dei momenti di incoerenza - è strutturalmente incoerente.

 

Meglio: è fondato sul presupposto che la coerenza non conti nulla. E poiché nella sua incoerenza assoluta è assolutamente coerente, gli elettori non lo puniscono. O almeno non lo hanno punito finora, e si può presumere che non lo puniranno fin quando non si renderanno conto che il prezzo di quell' incoerenza lo pagherà il Paese. Ma come si spiega il disinteresse per la consequenzialità che pare caratterizzare sia i pentastellati, sia i milioni italiani che li votano?

 

Per il Movimento, innanzitutto, il modo in cui le decisioni vengono prese conta più della sostanza di quelle decisioni. Gianroberto Casaleggio - come scrive Jacopo Iacoboni in «L' esperimento» - era solito insistere sulla necessità che il metodo fosse anteposto ai contenuti.

 

grillo casaleggio altafini grillo casaleggio altafini

Il metodo, ovviamente, è quello dell' iperdemocrazia diffusa (ma, quando serve, governata) che si presume la Rete abbia finalmente reso possibile. E i contenuti sono quelli che la base sceglierà con quel metodo, qualunque essi siano.

 

Ma i contenuti - basta dare un' occhiata al programma elettorale elaborato sulla piattaforma Rousseau per rendersene conto - sono raccolti in maniera alluvionale, senza la minima attenzione per priorità e compatibilità. E questo li rende irrilevanti, in definitiva, intercambiabili a tal punto che Di Maio può cercare di allearsi con la Lega per realizzare un pezzo di programma (o, per meglio dire, non-programma), oppure col Partito democratico per realizzarne il pezzo diametralmente opposto.

 

Ma la gran parte degli elettori del Movimento probabilmente nemmeno sa che cosa sia Rousseau - si obietterà. È vero, però qualcosa del messaggio dev' essere passato, evidentemente. E dove non è arrivato il messaggio, è entrato in funzione un secondo meccanismo, ancora più importante. A buona parte degli elettori del M5S non sembra interessare affatto che sia realizzato un programma, tanto meno coerente: il loro obiettivo, come per le «masse di capovolgimento» descritte da Elias Canetti, è rovesciare i «potenti».

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

Con ogni probabilità anche il ruolo di Grillo non è quello di guidare dei seguaci, ma di catalizzarne e incanalarne l' animosità: Grillo è un «cristallo di massa», per restare nella metafora di Canetti, non un vero e proprio leader politico. L' interazione fra queste due dinamiche - «massa di capovolgimento» da un lato, iperdemocrazia diretta dall' altro - ha fatto del Movimento 5 stelle una macchina elettorale perfetta. Il che vuol dire un perfetto meccanismo di potere: cinico e trasformista come probabilmente non hanno saputo esserlo nella storia d' Italia nemmeno i più induriti ascari giolittiani o peones dorotei.

 

Parrebbe il colmo del paradosso che, nell' ansia di rovesciare un ceto politico considerato inetto, bugiardo e autoreferenziale, gli italiani si siano affidati a un movimento il cui unico, vero scopo è arrivare a ogni costo al potere. Ma non è affatto un paradosso: è la conseguenza logica, forse perfino necessaria, di una crisi della politica così grave da far maturare a molti elettori la convinzione non del tutto irragionevole, ma di certo assai pericolosa, che l' unico modo per uscirne non sia resistere o tornare indietro, ma assecondare fino in fondo la corrente.

MATTARELLA E LUIGI DI MAIO MATTARELLA E LUIGI DI MAIO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)