MA CHE, DAVERO? IL PREFETTO BRUNO FRATTASI, DIRETTORE DELL’AGENZIA PER LA CYBERSECURITY, DI FRONTE A UNA DELLE PIÙ GRANDI FALLE DELLA SICUREZZA NAZIONALE, HA IL CORAGGIO DI DIRE CHE “QUALUNQUE SISTEMA È BUCABILE” – “ACCANTO AL TEMA DELLA SICUREZZA INFORMATICA, C’È UN PROBLEMA DI SICUREZZA TOUT COURT, LEGATO A RETI COLLUSIVE E CORRUTTIVE. È UN PROBLEMA PARLARE DI SICUREZZA INFORMATICA SE IL PORTIERE DELL'ALBERGO, PER FARE UN PARAGONE, QUANDO IL CLIENTE SI ALLONTANA, PASSA LE CHIAVI DELLA CAMERA A QUALCUNO”. ALLORA TANTO VALE AVERE RETI COLABRODO? A FRATTÀ, MA CHE STAI A DI’? E SOPRATTUTTO: TU CHE STAI AFFA'?

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Frattasi, c'è problema sicurezza tout court non solo cyber 

BRUNO FRATTASI CON LA MAGLIETTA DI FRATELLI D ITALIA ALLA CONVENTION DI PESCARA - APRILE 2024 BRUNO FRATTASI CON LA MAGLIETTA DI FRATELLI D ITALIA ALLA CONVENTION DI PESCARA - APRILE 2024

(ANSA) -  "Accanto al tema della sicurezza informatica c'è anche un tema di sicurezza tout court, legato a reti collusive e corruttive che agiscono per interessi che sarà la magistratura a ricostruire nella loro interezza. Certo è un problema parlare di sicurezza informatica se il portiere dell'albergo, per fare un paragone, quando il cliente si allontana, passa le chiavi della camera a qualcuno. Qualunque sistema in una situazione del genere, per quanto possa esser difeso da apparati difensivi straordinari, è bucabile in quel momento".

 

Lo ha detto il direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, parlando ad un convegno oggi al Museo della Zecca.

 

"Sembra che siamo all'anno zero" sulla sicurezza informatica, "se leggiamo i giornali. Certo - ha osservato Frattasi - nessuno vuole sottovalutare i fatti di questi giorni, sono fatti che inquietano, perché naturalmente qualcuno si domanderà a che punto della notte siamo arrivati visto che sembrano così bucabili i sistemi critici del nostro Paese.

 

carmine gallo samuele calamucci carmine gallo samuele calamucci

C'è da preoccuparsi, certamente, è un problema di sicurezza informatica che passa attraverso la tutela del dato, intesa come della sua confidenzialità, integrità e disponibilità: se questo dato finisce nelle mani sbagliate, la sicurezza informatica è compromessa.

 

Però credo che accanto al tema sella sicurezza informatica c'è anche un tema di sicurezza tout court".

 

Il prefetto ha quindi difeso l'attività dell'Agenzia ed i passi avanti fatti negli ultimi anni sulla cybersicurezza. "La legge 90 di giugno - ha ricordato - ha consentito due cose: abbiamo innalzato le pene per i reati informatici e questo ha permesso di poter anche essere di ausilio alle inchieste, rendendo possibili le intercettazioni che si stanno vedendo oggi; sono poi stati portati sotto il fascio di luce dell'Acn soggetti più deboli, come Comuni e Asl, con l'obbligo di notifica degli incidenti e gli interventi per rafforzare anche dal punto di vista organizzativo la sicurezza cibernetica".

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"Abbiamo mandato - ha aggiunto - i nostri uomini in situ per aiutare i soggetti colpiti da incidenti, lanciato 33mila bollettini di allarmi, fatto interventi anche da remoto per ripristinare i sistemi e sono attività che continuiamo a fare. Con l'anticipazione della direttiva Nis 2 inoltre - ha concluso - abbiamo stanziato 100 milioni di euro a 83 entità amministrative sulla base di progetti che hanno presentato".

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