1. SIENA: DOPO AVVISO GARANZIA CANDIDATO SINDACO PD MEDITA RITIRO
(ASCA) - Franco Ceccuzzi medita il ritiro dalla corsa a sindaco di Siena. Il candidato del Pd, sindaco uscente costretto alle dimissioni da contrasti all'interno del suo stesso partito, sta maturando una decisione, che però sarà annunciata nei prossimi giorni, dopo le elezioni.
Questa mattina è emerso che Ceccuzzi sarebbe indagato dalla Procura di Salerno, insieme all'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, per concorso in dissipazione del patrimonio del Pastificio Amato. Ceccuzzi si dice "totalmente estraneo" alla vicenda. Però, afferma in una nota, "ho informato tempestivamente il Partito e, personalmente, ho già maturato un orientamento, sul quale sto ragionando con il partito comunale, provinciale e regionale, nell'interesse prioritario di Siena e dei senesi. Nei prossimi giorni, con una conferenza stampa, comunicherò i motivi delle mie decisioni". La 'corsa' di Ceccuzzi era stata fin da subito complessa e costellata di polemiche, in particolare da parte dell'ala 'ex margherita' del partito.
DENIS VERDINI franco ceccuzziA gettare molti 'veleni', poi, nei giorni scorsi, era stato il documento con un presunto accordo tra Pd e Pdl su Siena e Mps. Il documento, all'attenzione dei Pm di Firenze e Siena, riportava in calce i nomi (ma non le firme) dello stesso Ceccuzzi e di Denis Verdini. Entrambi avevano smentito di essere gli autori del presunto 'patto'. Ad agitare le acque, naturalmente, ci sono anche le vicende giudiziarie e le difficoltà economiche di Mps. Lo stesso Ceccuzzi, che aveva appoggiato la nomina di Giuseppe Mussari ai vertici della Banca, aveva poi promosso la 'discontinuita' con la nomina di Alessandro Profumo.
CRAC PASTIFICIO AMATO, INTERROGATORI PER GLI EX VERTICI MPS
(AGI) - Per il troncone d'inchiesta del crac del pastificio Amato che riguarda Giuseppe Mussari, Franco Ceccuzzi, candidato a sindaco di Siena per il Pd, Marco Morelli, ex vice direttore generale della banca senese, e l'ex deputato salernitano Paolo Del Mese, raggiunti da un invito a comparire, gli interrogatori si svolgeranno a Salerno a metà della prossima settimana. Il gruppo Amato, per il pm Vincenzo Senatore, non aveva i presupposti nel 2006 per ottenere da Mps Capital Service un finanziamento di 18 milioni di euro.
Il pastifico era già in forti sofferenze e prossimo alla chiusura. La dichiarazione di fallimento e arrivata poi nel 2011, ma nel frattempo lafamiglia Amato costituisce una società immobiliare, la "Amaro Re", controllata da una off-shore con sede a Malta, nella quale riversa una patrimonio, costituito da beni immobili per oltre 28 milioni di euro.
E' su questo passaggio che la procura di Salerno ha aperto un'inchiesta, stralciandola dal filone principale della bancarotta fraudolenta ormai in fase dibattimentale. E dal 2006 partono le trattative per ottenere il finanziamento di 18 milioni di euro che avrebbero dovuto coprire l'investimento sulla riqualificazione e trasformazione dell'area del pastificio in un complesso residenziale e direzionale.
MARCO MORELLI FOTO INFOPHOTOTra i beni della "Amato Re", l'ex opificio di via Picenza a Mercatello di Salerno, dove doveva sorgere il complesso residenziale progettato dall'architetto francese Jean Nouvel (valore stimato 12 milioni e 816 mila euro), la villa di Vietri sul mare della famiglia Amato (stimata poco più di cinque milioni) e l'appartamento di corso Garibaldi a Salerno di quindici vani, il cui valore si aggira intorno ai 2 milioni e 800 mila euro.
Il finanziamento viene concesso nel 2008, grazie all'intercessione dell'ex sottosegretario Palo Del Mese. Secondo il pm Senatore, la "Amato Re" fu costituita proprio per rastrellare finanziamenti, in totale 28 milioni di euro compresi i 18 erogati da Mps, sulla base di garanzie immobiliari insufficienti. E la società, i cui beni sono stati messi all'asta l'estate scorsa, sarebbe il fulcro della nuova indagine.