MARIA ELENA BOSCHI SPACCA IL PD A ERCOLANO: LA ‘MADONNINA’ DI RENZI IMPONE IL SUO CANDIDATO ALLE COMUNALI, SENZA PRIMARIE O CONFRONTO CON GLI ISCRITTI - RISULTATO? MEZZO PARTITO LOCALE TRASLOCA IN UNA LISTA CIVICA DICHIARANDO GUERRA AL PD

La lista Partecipazione e Democrazia sfida il renzi-boy Ciro Buonajuto - E dire che il centrosinistra, negli ultimi 15 anni, a Ercolano, ha dato vita a esperienza significative nella lotta alla camorra, come il sostegno alla locale associazione antiracket, la cui attività ha consentito di inchiodare in tribunale estorsori dei clan e i loro capi…

Condividi questo articolo


Carlo Tarallo per Dagospia

 

Ciro Buonajuto Ciro Buonajuto

Benvenuti a Ercolano comune de-renzizzato. La città degli Scavi, in provincia di Napoli, terra difficile, terra di camorra e di spaccio, di ricchezze archeologiche di inestimabile valore valorizzate poco e male, il comune nel cui territorio cade il Gran Cono del Vesuvio, visitato da un milione di turisti ogni anno, si è svegliato questa mattina senza più il Pd. O meglio, con un Partito Democratico semi-azzerato, svuotato del 90% dei suoi dirigenti, iscritti, militanti, simpatizzanti. Il merito? Di Matteo Renzi e soprattutto della sua “strana coppia” di fedelissimi, Luca Lotti e Maria Elena Boschi. Cosa è successo?

 

E’ successo che a Ercolano si vota e Lotti e la Boschi hanno fatto di tutto, ma proprio di tutto, per imporre un loro pupillo come candidato a sindaco: si tratta di Ciro Buonajuto, giovane consigliere comunale uscente, la cui candidatura è stata ufficializzata venerdì scorso: niente primarie, niente confronto con gli iscritti, niente dialogo con gli alleati.

Ciro Buonajuto con Matteo Renzi Ciro Buonajuto con Matteo Renzi

 

A certificare la candidatura del Lotti-boy è stata il commissario cittadino, la deputata Teresa Armato, spedita a Ercolano giusto una settimana fa, chiamata a sostituire il segretario Antonio Liberti, dopo che questi aveva deciso di candidarsi alle primarie per sfidare proprio Buonajuto, forte dell’ 87% di firme a suo sostegno da parte degli iscritti della sezione Pd. Una discesa in campo, quella di Liberti, seguita a settimane e settimane di polemiche, primarie annunciate e poi rinviate, poi riconfermate e poi di nuovo azzerate, e con un avviso di garanzia che ha colpito il sindaco uscente Vincenzo Strazzullo, mettendolo fuori gioco.

boschi lotti boschi lotti

 

Settimane di polemiche fino al commissariamento: insediatasi a Ercolano con una procedura che in tanti contestano e definiscono illegittima, la Armato è andata avanti a carrarmato, ha eseguito gli ordini del Nazareno e ha fatto piazza pulita di qualunque ipotesi che non fosse la candidatura a sindaco di Buonajuto, senza se e senza ma. Risultato?

 

Il week end ha fatto registrare la diaspora di quell’87% di iscritti che non hanno accettato l’aut aut, e ora Antonio Liberti, il segretario commissariato, sarà il candidato a sindaco di una coalizione di liste civiche con un simbolo, Partecipazione e Democrazia, con una P e una D belli grandi, a ricordare la provenienza dei dissidenti.

orenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom orenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom

 

Liberti contro Buonajuto, Pd contro Pd: gli alleati già prendono posizione e sembrano orientati a sostenere l’ex segretario, a partire dagli alfaniani di Alleanza Popolare, mentre il centrodestra gode e spera in un colpaccio insperato, con il centrosinistra spaccato in due come una mela.

 

Un centrosinistra che negli ultimi 15 anni, a Ercolano, ha dato vita a esperienza significative nella lotta alla camorra, come il sostegno alla locale associazione antiracket, la cui attività ha consentito di inchiodare in tribunale estorsori dei clan e i loro capi, con tanto di riconoscimenti pubblici da parte della magistratura. Una storia, quella della sinistra ercolanese, spazzata via con un tweet, come si usa ora. Un tweet che ha “incoronato” Buonajuto e fatto scappare via il resto del partito.  

Ciro Buonajuto in barca Ciro Buonajuto in barca

 

 

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…