SU LA MASCHERA! – IL GOVERNO PENSA DI ESTENDERE A TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE L’OBBLIGO DI TENERE LA MASCHERINA ALL’APERTO, GIÀ IMPOSTO IN CAMPANIA, NEL LAZIO E IN BASILICATA – SI INIZIANO A IPOTIZZARE LOCKDOWN LOCALI SUI SINGOLI FOCOLAI. NIENTE STOP A FABBRICHE, UFFICI E SCUOLE, MA SE LA SITUAZIONE DOVESSE PEGGIORARE SI POTREBBE RENDERE OBBLIGATORIO LO SMART WORKING E RICHIUDERE CINEMA, TEATRI E PALESTRE…

-

Condividi questo articolo


GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

Dopo la Campania, il Lazio e alcune città del Nord, l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto probabilmente verrà esteso a tutto il territorio nazionale.

 

«Ma soltanto dopo un confronto con le Regioni», precisa il premier Giuseppe Conte.

 

Con l'allarmante ripresa dei contagi, ieri a quota 2.499 (appena leggermente meglio di giovedì), il governo ha deciso di prorogare lo stato d'emergenza fino al 31 gennaio.

 

GIUSEPPE CONTE E NICOLA ZINGARETTI AI FUNERALI DI WILLY MONTEIRO GIUSEPPE CONTE E NICOLA ZINGARETTI AI FUNERALI DI WILLY MONTEIRO

 

Ma soprattutto ha cominciato ad esplorare l'adozione di altri giri di vite per contrastare la seconda ondata dell'epidemia. In base a due principi: «Massima precauzione» e «misure proporzionate alla curva dei contagi».

 

Davanti al «rischio concreto di un rapido peggioramento» e dopo «nove settimane consecutive» di aumento del numero di persone positive al Covid - come certificato dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore della Sanità nel report settimanale - Conte, Roberto Speranza e il Comitato tecnico scientifico (Cts) nell'analisi degli interventi potenziali hanno fissato due punti fermi.

 

Il primo: tenere quanto più possibile le scuole aperte.

 

Conte Speranza Conte Speranza

«La continuazione dell'anno scolastico è la principale trincea da difendere». Il secondo: non ricadere in un lockdown nazionale e tantomeno in una chiusura delle attività produttive, come accadde tra marzo e inizio maggio.

 

Si interverrà piuttosto sui singoli focolai e potranno essere decise zone rosse territoriali, anche di palazzo o di quartiere. Ma niente stop a fabbriche e uffici (a meno che l'epidemia si rivelasse inarrestabile) e nessuno verrà nuovamente costretto a restare chiuso in casa, casi di quarantena a parte.

CORONAVIRUS SCUOLA CORONAVIRUS SCUOLA

 

GLI ALTRI STEP

Se la situazione dovesse peggiorare, la prima stretta riguarderà gli assembramenti: non più di 6-10 persone insieme. E questo varrà anche per le feste private e le riunioni di famiglia.

 

Altro step sarà la chiusura alle dieci di sera di bar e ristoranti per mettere un freno alla movida. «Il tutto avverrà gradualmente, osservando giorno per giorno l'indice Rt», spiega chi segue il dossier. Nel caso in cui la curva dei contagi dovesse continuare a salire, l'idea è quella di ripercorrere in senso inverso le riaperture della scorsa primavera.

coronavirus bar coronavirus bar

 

I primi a chiudere sarebbero i cinema, i teatri, le palestre. Poi toccherebbe ai centri estetici e ai parrucchieri, seguiti da bar e ristoranti. Per ultimi i negozi, mentre è probabile che negli uffici venga reso obbligatorio lo smart working. Come è realistico che, a seguire, verranno vietati feste di matrimonio e funerali. Un punto interrogativo riguarda gli spostamenti tra Regioni: al momento il ripristino del divieto non è stato esaminato.

SMART WORKING MEME SMART WORKING MEME

 

TRACCIAMENTI A RISCHIO

Tutto dipenderà, si diceva, dall'andamento dell'epidemia. Con osservate speciali Lazio e Campania che segnano numeri da vecchio lockdown. E se soltanto nei prossimi giorni si conoscerà per intero l'effetto della riapertura delle scuole, al ministero della Salute e nel Cts monta l'allarme non per la tenuta delle terapie intensive («sono state potenziate»), quanto per il tracciamento dei contagi.

GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

 

«Il rischio vero è la perdita di controllo sull'epidemia con l'impossibilità di continuare con il contact tracing», dice una fonte di governo. E spiega: «Oltre i 3.000-3.500 contagi al giorno, il sistema di contact tracing non reggerebbe. Sarebbe impossibile, come invece avviene adesso, individuare tutte le persone - in media una quarantina - entrate in contatto con chi risulta positivo al virus e fare i tamponi.

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

L'apertura delle scuole ha comportato un aumento esponenziale dei controlli da parte degli uffici di prevenzione dei distretti sanitari. Per questo è essenziale scaricare l'app Immuni». In tutto questo Conte, messo sotto pressione dal centrodestra, tiene anche a precisare che la proroga dello stato di emergenza «non significa che siamo in lockdown e nessuno sta abusando di pieni poteri».

 

Lo stato d'emergenza «consente di mantenere in piedi la macchina della Protezione Civile, i poteri del Commissario straordinario Arcuri e dei soggetti attuatori, dei presidenti delle Regioni. Significa poter allestire o gestire alcune strutture, impiegare la rete del volontariato, reclutare le task force di personale medico».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…