Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
matteo salvini SILVIO BERLUSCONI
Un no secco a riforme istituzionali che, col monocameralismo e l’Italicum, rischiano di portare ad un «regime». Un forte appello perché si formi una «grande coalizione» dei paesi occidentali, con Usa e Russia, per combattere «il terribile pericolo Isis» che rischia di consegnare al mondo irrisolvibili emergenze umanitarie. E il rilancio di un programma di governo rivolto a riconquistare i «26 milioni» di astenuti che potrebbero far tornare alla vittoria il centrodestra.
Silvio Berlusconi interviene telefonicamente per oltre mezz’ora alla convention dei giovani forzisti «Everest», organizzata da Maurizio Gasparri a Giovinazzo, in Puglia, e primo appuntamento azzurro dopo la pausa estiva, per rimettersi al centro su più fronti: quello di capo dell’opposizione che non si piega a Renzi, di leader storico che agisce diplomaticamente sul piano internazionale per riavvicinare parti politiche lontane e di capo del centrodestra pronto ad andare al confronto decisivo con Matteo Salvini.
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
Sì perché, nei prossimi 10 giorni, l’ex premier — tornato ad Arcore dalla Sardegna — ha in programma appuntamenti importanti. Con Putin, dal quale dovrebbe volare mercoledì o giovedì per trattenersi alcuni giorni. E con il leader della Lega, per l’annunciato faccia a faccia ormai imminente e in preparazione. Con ogni probabilità con Salvini l’appuntamento dovrebbe avvenire dopo il ritorno dalla Russia, ma nel suo entourage non escludono mosse a sorpresa anche nelle prossime ore: possibile una cena anche tra stasera e domani.
D’altronde, il quadro politico interno è in movimento, anche se da Forza Italia escludono che ci siano contatti in corso con il Pd per arrivare a qualche forma di mediazione sulle riforme. Che, allo stato, Berlusconi non pare avere alcuna intenzione di votare: «Vedo — dice — il rischio forte all’orizzonte di due riforme che potrebbero portare ad un regime se non saranno modificate: il combinato disposto di una riforma costituzionale che praticamente abolisce il Senato trasferendo la funzione legislativa solo alla Camera ed il premio (di maggioranza, ndr ) ad un solo partito che con meno del 40% dei voti potrebbe ottenere la guida unica del Paese».
La posizione degli azzurri insomma non cambia: o si modifica la riforma del Senato introducendo l’elezione diretta per i suoi membri, e contestualmente si apre alla possibilità di correzione dell’Italicum reinserendo il premio alla coalizione, o Forza Italia voterà no alle riforme: «Non ci sono né patti né giochini — assicura Romani —. Vedremo se proporranno qualcosa, ma noi non stiamo trattando né con la sinistra pd né con Renzi». E nemmeno, assicura il capogruppo al Senato, sarebbero alle viste defezioni: «Nel nostro gruppo siamo tutti uniti, non ci sarà alcun soccorso sottobanco a Renzi».
D’altra parte Berlusconi ha bisogno di stringere gli accordi con la Lega in vista del voto di primavera, con la scelta della candidatura a sindaco di Milano che diventa la cartina di tornasole dei rapporti futuri. E flirt con Renzi in questa fase non sembrano possibili.
Di Amministrative e non solo dunque si parlerà nell’incontro con Salvini, ma anche di una linea comune da tenere su Europa e politiche internazionali. Quella di cui, appunto, Berlusconi discuterà con l’amico Putin, convinto che per affrontare il «fenomeno epocale» che stiamo vivendo non servano slogan ma «l’Unione di tutti i paesi dell’Occidente».
BERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLI