Estratto dell'articolo di Giovanna Casadio per www.repubblica.it
Carlo Calenda, come giudica il fatto che Matteo Renzi sia in trasferta a New York per il lancio a Wall Street della società italo-russa di car sharing Delimobil, nel cui cda siede il leader di Italia Viva?
"Lo trovo sbagliato. Ritengo che ci sia un vuoto normativo inoltre, perché per legge dovrebbe essere previsto che non si possa svolgere una attività di business regolamentato, come il car sharing, o essere pagati da società direttamente o indirettamente partecipate da Stati stranieri, se si è parlamentari in carica".
Ma la meraviglia l'attività di business man di Renzi?
"Non mi meraviglia, ma sono contrario. L'ho detto più volte. Non è mai avvenuto nella politica contemporanea che un leader che fa politica in Italia riceva soldi da uno Stato straniero".
Lei si riferisce ai viaggi e agli incarichi in Arabia Saudita di Renzi come membro del Future Investment Initiative, la fondazione che fa capo a Mohammad bin Salman (su cui peraltro gravano i sospetti per la morte del giornalista Khashoggi)?
"Certo. E a tutte quelle che sono attività in qualche modo direttamente o indirettamente remunerate da Paesi stranieri".
Tuttavia non c'è niente di illegale?
"No, ma perché - ripeto - non ci sono precedenti nella politica contemporanea di un leader di partito in carica che faccia attività di lobbying".
Forse non si possono scegliere i partner internazionali solo se rispettosi dei diritti, non crede?
"Sicuramente uno deve avere a che fare anche con i regimi autoritari quando è al governo, perché l'80% dei Paesi sono regimi autoritari. Ma una cosa è averci a che fare nei rapporti tra governi. Altra è essere stipendiati da questi Paesi, cosa che non è data nell'universo".
Tutto questo ha conseguenze sul progetto del Grande centro?
"Sì. Ha un'influenza, come il fatto che i renziani facciano alleanze con Micciché in Sicilia e con i 5Stelle in un numero rilevante di Comuni. Qui si mostra la diversità delle nostre concezioni. Io vedo la necessità di un grande motore politico riformista contro i populismi. Non di un centro che sia un fritto misto che si allea ora a destra ora a sinistra, alla ricerca di un vantaggio".
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