LA MELONI E’ INCAZZATISSIMA CON PIER SILVIO E MARINA BERLUSCONI PER L’OSPITATA (POI SALTATA) DI MARIA ROSARIA BOCCIA A “CARTABIANCA” E TEME CHE I DUE EREDI DEL CAV PROVINO A SGAMBETTARLA PER ALZARE IL PREZZO DEL LORO APPOGGIO AL GOVERNO. LA SORA GIORGIA È VENUTA A SAPERE CHE "PIER DUDI" ERA A CONOSCENZA DELL’INVITO A BOCCIA, MA CHE HA EVITATO DI COMUNICARLO A PALAZZO CHIGI (UNA CIRCOSTANZA CHE ARRIVA DOPO I FUORI ONDA DI GIAMBRUNO TRASMESSI DA “STRISCIA”, COSTATI ALLA DUCETTA UNA SEPARAZIONE) – I SOSPETTI SU MARINA, CONSIDERATA L'ISPIRATRICE DELL’ESCALATION DI TAJANI SULLO IUS SCHOLAE – LA GUERRA APERTA DEI BERLUSCONI SULL’AUMENTO DEI TETTI PUBBLICITARI PER NON ALZARE IL CANONE (IPOTESI CHE DANNEGGIA IL BISCIONE) E SUL…

Condividi questo articolo


Estratto dell'articolo di Tommaso Ciriaco per "La Repubblica"

 

GIORGIA MELONI SELFIE GIORGIA MELONI SELFIE

Voleva che Maria Rosaria Boccia non andasse in onda. Ha messo in campo una fortissima pressione su Mediaset per frenarla. A sera, il colpo di scena dell’ex amante di Gennaro Sangiuliano - la cui genesi è comunque tutta da esplorare - fa saltare l’intervista di Bianca Berlinguer. Ma non può cancellare l’intensità dello scontro in atto tra la premier e la famiglia Berlusconi. Un conflitto che fa ballare il governo. 

 

(...)

Non c’è un modo diverso per descrivere quanto sta accadendo, se non quello di partire da un sospetto: a Palazzo Chigi, riferiscono fonti di massimo livello vicine alla premier, si è ormai fatta strada la convinzione che i fratelli Berlusconi stiano provando a sgambettare l’esecutivo. L’invito a Boccia rappresenta solo l’ultima scintilla, la superficie del veleno. Sotto, tutto diventa ancora più torbido: congiure, paranoie, polpette avvelenate. Rancori. Di certo c’è soltanto ciò che va dicendo la leader da giorni contro Marina Berlusconi, che voci del cerchio magico meloniano riferiscono senza troppo frenarsi. E l’insofferenza per l’atteggiamento di Pier Silvio.

pier silvio marina berlusconi pier silvio marina berlusconi

 

 

La rabbia, prima di tutto. Meloni ce l’ha con i due figli di Silvio Berlusconi. Con Pier Silvio, innanzitutto. È venuta a sapere che l’amministratore delegato di Mediaset era a conoscenza dell’invito a Boccia, ma che ha evitato di comunicarlo a Palazzo Chigi. Nulla di dovuto, ma per la premier comunque uno sgarbo, vista la delicatezza del dossier. Sale su una ferita mai rimarginata, provocata dagli audio pubblicati da Striscia La Notizia su Andrea Giambruno, che provocarono la rottura della sua relazione con il giornalista.

 

LE DIMISSIONI DI GENNARO SANGIULIANO - VIGNETTA BY VUKIC LE DIMISSIONI DI GENNARO SANGIULIANO - VIGNETTA BY VUKIC

Ma non basta. A Palazzo Chigi è giunta voce che l’idea di ospitare Boccia non sia certo stata estemporanea. Diversi talk del Biscione hanno provato a contattarla per la fascia pomeridiana. Alla fine, l’ha spuntata Berlinguer in prima serata.

 

(...)

 

Su Marina Berlusconi il discorso si fa ancora più scivoloso. Meloni considera la primogenita del Cavaliere la vera mente politica del gruppo. E l’ispiratrice dell’escalation portata avanti da Antonio Tajani durante l’estate calda dello ius scholae, anticipato da un altro duro intervento sui diritti civili (su questo terreno mi sento più in sintonia con la sinistra, aveva detto).

 

Ora che la situazione sembra sul punto di esplodere, però, ogni dettaglio assume la forma di un complotto: basta ad esempio che a Palazzo Chigi si sia venuto a sapere che uno dei più fidati collaboratori di Gennaro Sangiuliano al ministero della Cultura sia anche in ottimi rapporti con Marina, per alimentare sospetti sull’origine dello scandalo (in realtà, il dirigente sarebbe anche inviso a Boccia, dunque la tesi sembra traballare).

MARIA ROSARIA BOCCIA - IN ONDA LA7 MARIA ROSARIA BOCCIA - IN ONDA LA7

 

Da mesi, d’altra parte, Meloni va dicendo in giro di aver compromesso forse definitivamente il rapporto con gli eredi del Cavaliere. A loro imputa in privato un modus operandi codificato: alzano il prezzo (e la tensione) per pesarsi, e pesare.

 

Dietro, è il ragionamento, ci sarebbe il timore per l’ipotesi che il governo ritocchi al rialzo i tetti pubblicitari per non alzare il canone - opzione che potrebbe danneggiare Mediaset - oltre alla minaccia (probabilmente destinata a restare sulla carta) di privatizzare almeno una delle tre reti pubbliche. In fondo, il caso Boccia è specchio della paranoia che ha conquistato cuori e menti in Fratelli d’Italia. «Attenzione a come vi muovete e chi incontrate - ha detto ieri il capogruppo Tommaso Foti ai suoi deputati - E soprattutto: occhio a nani e ballerine...».

 

ARMATA BRANCA-MELONI - POSTER BY MACONDO ARMATA BRANCA-MELONI - POSTER BY MACONDO IL CASO BOCCIA - SANGIULIANO - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO IL CASO BOCCIA - SANGIULIANO - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO MARIA ROSARIA BOCCIA - IN ONDA LA7 MARIA ROSARIA BOCCIA - IN ONDA LA7

 

fedele confalonieri con marina e pier silvio berlusconi fedele confalonieri con marina e pier silvio berlusconi marina berlusconi piersilvio e silvio marina berlusconi piersilvio e silvio LA PARTITA DEL CUORE NEL CENTRODESTRA - MEME BY SARX88 LA PARTITA DEL CUORE NEL CENTRODESTRA - MEME BY SARX88 MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giorgia meloni antonio tajani matteo salvini ALESSANDRO GIULI E IL CASO BOCCIA SANGIULIANO - POSTER BY MACONDO ALESSANDRO GIULI E IL CASO BOCCIA SANGIULIANO - POSTER BY MACONDO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?