Giuliano Foschini e Emanuele Lauria per la Repubblica
Hanno capito che la misura è colma e che una decisione, mentre infuriano le polemiche sulla rete di spionaggio russo in Italia, non è più rinviabile: tocca a loro, ai presidenti di Camera e Senato, rimettere in marcia il Copasir, il comitato parlamentare che si occupa (anzi, dovrebbe occuparsi) della sicurezza della Repubblica, fermo da due mesi e mezzo.
Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati hanno concordato di incontrarsi la prossima settimana, subito dopo la pausa pasquale, per dirimere da "arbitri" una accesa controversia giuridica e soprattutto politica. Sempre che, nel frattempo Silvio Berlusconi non riesca a trovare un accordo fra i due alleati che si contendono la presidenza, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
La questione, ormai, ha superato i canoni di "civiltà istituzionale", per dirla con le parole che il segretario del Pd Enrico Letta ha utilizzato dopo aver incontrato la leader di Fratelli d'Italia. C'è un organismo parlamentare che vigila su una materia delicatissima quale l'intelligence che non si riunisce dal 20 gennaio. Il rallentamento dovuto alla crisi di governo è diventato paralisi dopo la formazione del nuovo esecutivo. Il motivo è semplice.
Secondo una legge del 2007 la presidenza del comitato spetterebbe all'opposizione. E Fdi, unica forza di minoranza nell'attuale parlamento, la reclama per Adolfo Urso. Il quale, già un mese e mezzo fa, ha fatto mettere per iscritto di non ritenere più legittima la figura del presidente, il leghista Raffaele Volpi, nel frattempo passato in maggioranza. A quel punto Volpi si è rivolto a Fico e Casellati per chiedere lumi. Motivando la sua resistenza sulla poltrona con il richiamo a un precedente, quello di Massimo D'Alema, che nel 2011 rimase alla guida del Copasir anche se il Pd era finito in maggioranza con l'avvento di Mario Monti.
Quel caso può fare giurisprudenza? Nel dubbio, anche Letta ha invocato l'intervento dei presidenti di Camera e Senato, ma sposando nei fatti la posizione di Fdi: «Non ho simpatie per Meloni o per Salvini ma sto alla legge che dice che la presidenza del Copasir va all'opposizione». Unica certezza è che il Comitato, in due mesi e mezzo, non ha potuto riunirsi neppure su casi che hanno occupato la ribalta come l'omicidio dell'ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio. «Ma anche la vicenda vaccini merita un approfondimento. Infine l'affaire dello spionaggio militare russo nel nostro Paese. Questo traccheggiamento - dice Enrico Borghi del Pd - non è più accettabile».
Il sospetto è che Salvini non voglia cedere la postazione per via dei tanti dossier aperti che possono intimorire la Lega. La storia dei finanziamenti discussi ai tavoli dell'hotel Metropole dal suo amico Gianluca Savoini resta argomento di indagine della procura di Milano, che attende la risposta alle rogatorie internazionali. E c'è poi la delicatissima vicenda che ha portato alla crisi diplomatica tra Italia-Russia dopo l'arresto dell'ufficiale Walter Biot e l'espulsione dei due militari russi con i quali il nostro uomo della Marina era in contatto. In questo clima è rissa nella destra spesso spaccata in politica estera e collocata in gruppi diversi all'Europarlamento.
Non è un caso che anche Fdi ora denunci il caso degli 007 russi: «Sulla sicurezza nazionale non tolleriamo ombre e ambiguità », dice il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida. Che invoca Draghi ma nel mirino, non è difficile da intuire, ha il Carroccio che non molla il Copasir.
elisabetta casellati roberto fico