E. Bu. per “il Corriere della Sera”
BEPPE GRILLO DURANTE LO SPETTACOLO A MESTRE
La vita nuova inizia da Mestre. E da uno scatto su Instagram per dire che «non bisogna mai prendersi troppo sul serio». Beppe Grillo - alla sua prima apparizione pubblica dopo il rilancio del nuovo blog e la separazione dalla Casaleggio Associati - torna showman. Il Movimento è un fantasma che aleggia, una presenza che rimane sotto traccia.
Nessuna bandiera, nessuna maglietta, nessun logo (nuovo o delle origini) fa capolino in sala. Nelle prime file non c' è più il pienone di parlamentari e consiglieri 5 Stelle. L'unico volto noto è l' ex sindaco di Mira (e ora capolista in Veneto) Alvise Maniero. Agli spettatori nel foyer viene chiesto se vogliono intervenire con delle domande - attraverso video da registrare al momento - da porre a Grillo via blog. La politica sembra lontana, anche se Luigi Di Maio assicura: «Io e Grillo ci sentiamo sempre e facciamo campagna insieme».
BEPPE GRILLO DURANTE LO SPETTACOLO A MESTRE
Lui, il garante dei Cinque Stelle, preferisce il silenzio nelle ore che precedono lo spettacolo. Non rilascia dichiarazioni e arriva in teatro con un po' di anticipo. «Niente politica», è il mantra che ha ripetuto a chi lo ha sentito nelle ultime ore. E in teatro spiega: «Con la politica mi si è azzerato un po' il reddito. Ai politici dà fastidio un movimento fatto da un comico».
Quando si alza il sipario, il Teatro Corso di Mestre è tutto esaurito. Cita il passato senza nominare il Movimento: «Una volta uno è entrato nel blog e mi ha aggiunto una bestemmia. I giornali però l'hanno riportata per due giorni. Ma vale più o meno per Dio una bestemmia di seconda mano?», scherza Grillo.
BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO
E prosegue: «La conseguenza è che sono aumentati gli accessi e sono diventato leggermente più ricco». Risate. Ironia. Anche sull'ansia che non lo fa dormire, sulla vecchiaia e le pubblicità personalizzate (le vasche con la porticina). Parla della sua gastrite e sfiora i 5 Stelle: «Se digerivo non succedeva un c...».
«Se perdiamo l'ironia, perdiamo l'umanità delle cose». Realtà, finzione, evoluzione. Come quella umana, fino all' homo sapiens. Grillo «Siamo deviati da una informazione fake, che ci inculcano dall' inizio», e si sofferma sul superamento del concetto di Stato. «Quando parliamo di indipendenza voi lo capite. E avete ragione», dice. Lancia il concetto di città-Stato: «Tra 20 anni gli Stati non avranno più senso», «andiamo verso cose più grandi di noi e io non so se posso essere la soluzione a queste cose: ho bisogno di riposare», dice scherzando mentre si sdraia.
Lo show è una visione del futuro. Ma per il garante M5S è un ritorno al passato: ai temi sociali del lavoro, dell' immigrazione. Parla di «reddito universale e istruzione» come ricetta per il mondo. Scherza con la platea: «Sei più giovane di me, sembri mio zio vecchio. Ma arrivano anche a te quelle pubblicità? Ricordati: prima cosa meglio scarpe senza stringhe».
GRILLO DI MAIO E DI BATTISTA A GIULIANOVA
Lo spazio per la politica è un dettaglio. Uno spiraglio. Attacca Berlusconi senza mai nominarlo. Gli dà del fantasma che non sa nemmeno pronunciare Google «e dice Gogol». «Vedete che non nomino nessuno...». E scoppiano le risate. «Ti danno dell' incompetente perché non hai una laurea, Ma Einstein fu mandato via dal politecnico di Zurigo».