METTI UNA SERA A CENA BETTINO CRAXI E LUCIO BATTISTI – IL RICORDO DEL FIGLIO DELL’EX LEADER SOCIALISTA BOBO – “BATTISTI CENÒ CON MIO PADRE A CASA DI PIERO SUGAR E CATERINA CASELLI. LUCIO ERA MOLTO LEGATO ALLA STORIA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, ALLA CADUTA DEL REGIME E AL DOPOGUERRA E NE CONVERSARONO A LUNGO. IL GIORNO DOPO TELEFONÒ AL SUO AMICO CLAUDIO BONIVENTO E GLI DISSE: A CLÀ, ME SEMBRAVA DE STÀ AL CINEMATOGRAFO” – “GABER E ENZO JANNACCI ANDAVANO SPESSO A TROVARE BETTINO, IO INVECE HO SUONATO CON DALLA…”

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Paolo Giordano  per ilgiornale.it - Estratti

 

 

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bobo craxi foto di bacco bobo craxi foto di bacco

 

Bobo Craxi ha 59 anni, «sono ancora un dirigente del Partito Socialista» ma qui parla di musica e ricordi.

 

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Ma di certo finisce qui, la musica resta una sua passione, peraltro straconosciuta, e si capisce che ne parla con competenza: «Ho iniziato a strimpellare con un maestro di chitarra classica che mi ha insegnato il solfeggio di Segovia, ma io preferivo De Andrè, poi negli anni '80 suonavo nelle cantine con gli amici e anche sui Navigli a Milano». Ora è in treno, Vittorio Michele detto Bobo, torna da Napoli e torna anche indietro sui binari della memoria.

 

 

Di solito i figli che suonano non piacciono ai genitori.

bettino craxi 1 bettino craxi 1

«In realtà la mia è una famiglia un po' canterina. Mio padre da giovane amava Natalino Otto, poi negli anni '60 è andato in Brasile e si innamorò della bossanova, a metà anni '70 mi portò un disco di Bob Marley. Gli piacevano Murolo, gli chansonnier, Paolo Conte (che venne a trovarlo a casa), Edith Piaf. Sa che per un periodo Chico Buarque visse al Raphael (l'hotel di Roma dove si fermava Bettino Craxi - ndr)? Lo passò a trovare anche Jobim».

bobo craxi foto di bacco bobo craxi foto di bacco

 

Si dice che la canzone d'autore sia di sinistra.

«La cultura è tendenzialmente di sinistra, si oppone al cosiddetto sistema e crea quella condizione di intruppamento che Edoardo Bennato ha cantato benissimo».

 

Lucio Battisti non era considerato «intruppato».

«Ha cenato con mio papà a casa di Piero Sugar e Caterina Caselli. Battisti era molto legato alla storia della seconda guerra mondiale, alla caduta del regime e al dopoguerra e ne conversarono a lungo. Il giorno dopo telefonò al suo amico Claudio Bonivento e gli disse: A Clà, me sembrava de stà al cinematografo».

 

Si diceva della cultura.

«È evidente che per tanti anni la cultura è stata occupata dalla sinistra tradizionale. D'altronde la destra allora non esisteva o era residuale. C'era chi era praticamente organico. E chi con la politica aveva un rapporto più laico. Guccini era molto abile: sembrava comunista, ma non lo era.

TechetecheShow – Lucio Battisti Numero Uno TechetecheShow – Lucio Battisti Numero Uno

 

Fece anche concerti per il Psi. Gaber? Venne a casa nostra e basta. Enzo Jannacci invece votava comunista ma andava a trovare spesso mio padre, che amava la canzone milanese, i Gufi, Nanni Svampa con cui, tanto tempo dopo, ho anche suonato in un teatrino di Milano in una serata dedicata a Brassens».

 

 

Lei era amico di Lucio Dalla.

«Ho suonato con lui a una Festa dell'Unità ma pure a quella per il patrono di Manfredonia. Nel Castello di Carimate, dove c'erano gli studi di registrazione, lui sentiva quello che chiamava il fanstasma della creatività. Lì ha scritto, ad esempio, Telefonami tra vent'anni. Ho fatto musica anche con Ron e la band che si sarebbe poi chiamata Stadio».

BETTINO CRAXI BETTINO CRAXI

 

De Gregori scrisse La ballata dell'Uomo Ragno in piena Tangentopoli: «Nascondono il passato parlando del futuro, e se trovano la cruna dell'ago se la mangiano di sicuro». Il riferimento era evidente.

«È una metafora, poi lui l'ha adattata con grazia al passare del tempo. Mi ha invitato a cantare, come tanti altri suoi amici, durante i suoi bei concerti romani alla Garbatella».

 

Pure Venditti parlò chiaro con l'Ottimista. E lei si arrabbiò criticandolo su L'Avanti.

«Una polemica che nacque e morì lì e mi diverte ancora».

 

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Mai pensato di scrivere di musica?

bobo craxi ricorda suo padre bettino bobo craxi ricorda suo padre bettino

«Non sarei stato un grande critico. Forse mi sarebbe venuto meglio fare il produttore. Odio la vanagloria, ma fui io a suggerire a Ottaviano Del Turco di fare un grande concerto per i giovani al Primo Maggio. E ho pure organizzato uno dei primi concerti contro il razzismo a Varese, fine '80. La Prealpina di Varese ebbe da ridire, erano i primi vagiti del leghismo...».

 

Bobo Craxi cantante.

«Diciamo che sono un cantante confidenziale a cui non dare confidenza».

 

Mai pensato di fare dischi o concerti in tour?

«A ognuno il proprio mestiere. La musica è un mestiere che bisogna saper fare. Come la politica, dove vedo che ci sono anche dilettanti, anzi ne vedo spesso. Dopotutto loro stanno sul palco soltanto una sera».

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