1. REBUS GDF PER MELONI, SI CERCA L'INTESA SUL COMANDANTE DE GENNARO O SOLUZIONE DI MEDIAZIONE,SI PUNTA A CHIUDERE MARTEDÌ
Paolo Cappelleri per l’ANSA
sergio mattarella e giuseppe zafarana
L'unica certezza è che da mercoledì Giuseppe Zafarana diventerà presidente dell'Eni. Nel governo non c'è ancora intesa su chi prenderà il suo posto come comandante della Guardia di finanza, ma nella triangolazione fra Palazzo Chigi, Mef e ministero della Difesa si cerca di trovarla, anche accantonando i nomi fin qui risultati divisivi. Entro martedì.
Quando altrimenti avverrà il formale passaggio di consegne al suo attuale comandante in seconda delle Fiamme gialle, Andrea De Gennaro. È un automatismo previsto per garantire la catena di comando, ma in questo caso il passaggio non è banale, perché coinvolge direttamente uno dei candidati al vertice.
Per di più quello su cui nei giorni scorsi hanno insistito la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Alfredo Mantovano, nel confronto con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che formalmente deve portare la nomina in Cdm, e quello della Difesa Guido Crosetto, che la propone "di concerto". Giorgetti e Crosetto spingevano per Umberto Sirico, comandante dei reparti speciali della Gdf.
Giovedì scorso non si è trovata condivisione, nel fine settimana sono proseguiti gli approfondimenti, e non è escluso che nelle prossime ore la premier proverà a convincere i suoi ministri. De Gennaro resta un'ipotesi concreta, ma si valutano anche altri profili alla ricerca di una soluzione di mediazione.
giancarlo giorgetti guido crosetto
Circola una rosa di generali: Fabrizio Cuneo, Fabrizio Carrarini, Ignazio Gibilaro, Francesco Greco e non sarebbero fuorigioco Bruno Buratti e Michele Carbone. Se De Gennaro non dovesse spuntarla, la sua traiettoria potrebbe incrociarsi con un'altra poltrona fondamentale del comparto sicurezza in predicato di sostituzione: quella del capo della Polizia.
Lamberto Giannini sembra destinato a lasciare il posto all'attuale vicedirettore dell'Aisi, Vittorio Pisani. Giannini, si racconta nella maggioranza, sarebbe pronto ad accettare di fare il prefetto di Roma, sede scoperta ormai da due mesi. De Gennaro potrebbe quindi occupare il posto di vicedirettore dell'Aisi eventualmente lasciato da Pisani, e nella primavera 2024 sarebbe uno dei candidati a succedere a Mario Parente che lascerà dopo 8 anni la guida del servizio interno di intelligence. Ancora la convergenza non c'è, tanto che il Consiglio dei ministri non è in programma per domani.
Non è escluso l'indomani, giornata che si annuncia però monopolizzata dal tavolo sulle riforme con le opposizioni. Senza una svolta entro 24 ore, martedì sarebbe il passaggio di consegne fra Zafarana e il suo vice, e la nomina effettiva del nuovo comandante potrebbe slittare ancora di qualche giorno. Non c'è preoccupazione, sarebbe normalissimo, notano fonti dell'esecutivo. Mentre chi conosce da vicino l'ambiente della Difesa non nasconde l'irritualità della situazione.
Dietro la nomina per la Gdf, ragiona un esponente di governo, si può leggere anche un tentativo di ribilanciamento politico dopo il caso Leonardo, dove è passata la linea Meloni per Roberto Cingolani ad, anziché quella di Crosetto, che puntava su Lorenzo Mariani. Martedì sono in programma l'assemblea e il cda dell'azienda, e si capirà se effettivamente Mariani avrà il ruolo di dg.
giuseppe zafarana foto di bacco
Mercoledì occhi puntati sull'assemblea di Enel: vari fondi hanno annunciato che non voteranno Paolo Scaroni, il presidente indicato dal governo, che è il maggiore azionista con il 23%. La nomina probabilmente passerà, nell'esecutivo non si registra allarme: "L'assemblea - si fa notare - è sovrana".
Martedì è atteso in Gazzetta ufficiale il decreto che, fra l'altro, fa scattare a 70 anni il pensionamento dei direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche, viatico per il passaggio dell'ad della Rai Carlo Fuortes al Teatro San Carlo di Napoli, al posto di Stephane Lissner, che già annuncia battaglia legale.
"Ritengo questa direzione disastrosa per il servizio pubblico, ma non si può mandare così in pensione un fior di sovrintendente come quello del San Carlo - attacca il leader M5s Giuseppe Conte -. Osteggeremo sempre le norme ad o contra personam, come quelle per procrastinare la presidenza dell'Istat o per mandare via prima della scadenza i vertici di Inps e Inail. Questo governo esprime una bulimia di nomine".
2. NOMINE, SCONTRO FINALE
Estratto dell'articolo di Alessandro Barbera e Francesco Olivo per “La Stampa”
Mancano poco più di 24 ore alla scadenza per la scelta del comandante generale della Guardia di Finanza e si tratta ancora. Lo scontro fra Giorgia Meloni e i due ministri competenti - Giancarlo Giorgetti e Guido Crosetto - potrebbe essere virtualmente risolto.
Lo dicono le regole interne al Corpo: le dimissioni di Giuseppe Zafarana (nominato presidente dell'Eni) determinano l'automatica reggenza del comandante in seconda, ovvero il candidato della premier Andrea De Gennaro. Da Palazzo Chigi si mandano segnali di serenità, ma le tensioni sono ancora forti. Ieri è stata un'altra giornata frenetica, con negoziati telefonici, che non hanno prodotto un risultato positivo.
Meloni ha fatto sapere di essere disposta a un passo indietro sul suo candidato, ma, se non si arrivasse a una soluzione condivisa, allora in maniera di fatto automatica De Gennaro diventerebbe il Comandante generale, senza nemmeno bisogno di una seduta del Consiglio dei ministri.
Giorgetti e Crosetto nella sostanza questo passo indietro lo hanno già fatto, cedendo sul nome di Umberto Sirico. A questo punto la ricerca si sposta sul cosiddetto terzo nome. La rosa dei candidati sarebbe composta ancora da tre alti graduati delle Fiamme Gialle: il comandante generale dell'Italia centrale Bruno Buratti, il collega delegato alle Regioni del Sud Michele Carbone o il capo di Stato maggiore Francesco Greco.
giuseppe zafarana guardia di finanza
Se così andasse, occorrerebbe trovare una nuova collocazione a De Gennaro: in ambienti di maggioranza si fa l'ipotesi dell'Aise, il servizio segreto italiano per l'estero, ma la strada appare ricca di ostacoli. Il Consiglio dei ministri per designare il successore di Zafarana potrebbe svolgersi domani mattina, prima dell'avvio delle consultazioni con l'opposizione sulle riforme costituzionali, in programma a partire da mezzogiorno e mezza. A quel punto, nel pomeriggio l'investitura verrebbe celebrata al comando generale della Guardia di Finanza, evento per il quale sono stati già da giorni recapitati gli inviti.
andrea de gennaro ANDREA DE GENNARO