MI SI NOTA DI PIU' SE NON VENGO O SE FACCIO IL CONTROCANTO? – CALENDA SI AUTOINVITA AL DIBATTITO ALLA CAMOMILLA TRA LETTA E MELONI CON UN FORMAT DESOLANTE – APPENA E' PARTITA LA DIRETTA È COMPARSO IL “BULLO DEI PARIOLI” SUDATISSIMO IN UNO STUDIO DA TELEVISIONE BULGARA DOVE HA COMMENTATO, COME FOSSE IL NANDO MARTELLINI DELLA POLITICA, IN DIRETTA SOCIAL IL CONFRONTO TRA “SOTTI-ETTA” E “DONNA GIORGIA”. SI E' ANCHE RITAGLIATO UNO SPAZIETTO PER LE SUE RISPOSTE COME A DIRE "CI SONO ANCHE IO, GUARDATEMI!" - VIDEO

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1 - CALENDA IL TERZO SCOMODO

Niccolò Carratelli per “La Stampa”

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Il controdibattito in differita ci mancava. Ce lo saremmo aspettati dai 5 stelle delle origini e, invece, ce lo regala Carlo Calenda. Il leader di Azione si unisce un'ora dopo alla coppia Meloni-Letta da un set allestito sui suoi canali social.

 

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Sudato e un po' scocciato, fa ripartire dall'inizio il confronto e aggiunge in coda le sue risposte. Non male, così, fare il terzo incomodo. Contestare le posizioni degli avversari, definire Meloni una «dilettante allo sbaraglio» e Letta un «furbetto», senza timore di subire una replica. Un format che potrebbe fare scuola. Del resto, se la sono cercata: la prossima volta lo invitano.

 

 

 

 

 

2- CONFRONTO LETTA-MELONI, IL CONTRO-DIBATTITO DI CALENDA: «LE COALIZIONI NON REGGONO»

Paolo Fosci per www.corriere.it

 

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«Noi vi chiediamo il voto perché abbiamo un programma unico. Letta e Meloni rappresentano coalizioni che non si reggono in piedi, ognuno vuole una cosa diversa. Noi invece abbiamo le idee chiare. Vogliamo il salario minimo, ma rivediamo il reddito di cittadinanza. Mettiamo il tetto al prezzo del gas, ma facciamo il rigassificatore a Piombino.

 

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Andiamo avanti con l’agenda Draghi, con il metodo Draghi e possibilmente con Draghi»: con queste parole Carlo Calenda, leader di Azione, ha chiuso il «Contro-dibattito 2+1», la diretta sui social in cui ha mandato in onda il video del faccia a faccia di Corriere.it fra Giorgia Meloni e Enrico Letta, inserendosi a ogni domanda per aggiungere la sua risposta.

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Calenda aveva infatti già protestato giorni fa per non essere stato invitato al confronto fra i due leader (il segretario di Azione sarà comunque intervistato, come gli altri leader, su Corriere.it il 16 settembre). Così ha lanciato il proprio evento e ha chiamato anche Giuseppe Conte (M5S), che però non ha voluto partecipare.

 

L’ex ministro ha attaccato il clima del confronto tra Letta e Meloni, giudicandolo troppo conciliante: «Un dibattito fra Sandra e Raimondo». E ha detto la sua, appunto, sui temi affrontati nel dibattito.

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Sulla guerra in Ucraina e sul posizionamento dell’Italia in Europa «sono su molte cose d’accordo con Letta» ha detto, «ma lui parla a nome del Pd, nella sua coalizione ci sono posizioni molto lontane dalla sua, Fratoianni e Bonelli voteranno sempre contro il sostegno militare all’Ucraina», mentre Meloni è alleata con «Berlusconi e Salvini, sempre pronti a disingaggiarsi» sulla linea dura nei confronti della Russia. Calenda ha poi aggiunto che la leader di FdI «è ridicola quando dice all’Europa “la pacchia è finita”».

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