MICHELE ANZALDI SCRIVE A DAGOSPIA: “L’ARTICOLO USCITO SUL “CORRIERE DELLA SERA” A PROPOSITO DEL MIO PRESUNTO LICENZIAMENTO DAL PD RAPPRESENTA UN ESEMPIO ECLATANTE DI CATTIVO GIORNALISMO. SAREBBE BASTATA UNA SEMPLICE TELEFONATA PER SAPERE CHE HO DATO LE DIMISSIONI DAL PD DA OLTRE UN MESE. INOLTRE, A PARTIRE DALLA MIA ELEZIONE A DEPUTATO, NEL 2013..."

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LETTERA DI MICHELE ANZALDI

 

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Caro Dago,

l’articolo uscito sul “Corriere della Sera” a proposito del mio presunto licenziamento dal Pd rappresenta un esempio davvero eclatante di cattivo giornalismo, una brutta pagina per un quotidiano di così grande tradizione.

 

Nella giornata di ieri, pur trovandomi nel mezzo di una grave situazione familiare, ho risposto più volte a telefonate di giornalisti del “Corriere” a proposito di Rai e altre questioni, ma nessuno mi ha chiesto nulla sulla notizia che avrebbero pubblicato oggi, e che è totalmente falsa.

 

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Sarebbe bastata una semplice telefonata per sapere che ho dato le dimissioni dal Partito democratico da oltre un mese: il 26 settembre ho inviato una lettera all’ufficio del personale del partito. Le mie dimissioni sono arrivate due giorni dopo che la costituzione del gruppo parlamentare “Italia Viva” era stato formalmente annunciato in Aula alla Camera, il 24 settembre.

 

Peraltro sarebbe bastata una semplice verifica per appurare che i deputati si pagano direttamente i propri eventuali contributi figurativi, quindi a partire dalla mia elezione a deputato, nel 2013, il Pd non ha più avuto alcun costo a proprio carico.

Insomma, davvero una figuraccia per il “Corriere” sia nell’edizione cartacea che nell’edizione online.

 

Sono rimasto davvero sbalordito nel leggere quell’articolo pieno di fake news che mi danneggiano e che stanno già facendo il giro della rete, senza che finora siano arrivate smentite dal Pd.

Cordiali saluti

 

Michele Anzaldi

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