SUI MIGRANTI L’EUROPA FA UNA FINTA RIVOLUZIONE – L’UE HA UN NUOVO PATTO PER LA MIGRAZIONE E L’ASILO CHE INTRODUCE UNA “SOLIDARIETÀ OBBLIGATORIA”. TUTTI I PAESI POTRANNO SCEGLIERE SE ACCOGLIERE I RICHIEDENTI OPPURE VERSARE UN “CONTRIBUTO” DI 20MILA EURO PER OGNI PERSONA RIFIUTATA – TAJANI E PIANTEDOSI ESULTANO MA PER ROMA L’ACCORDO È MENO VANTAGGIOSO DI QUELLO CHE SI VUOL FAR CREDERE. IL PATTO OBBLIGA I PAESI DI PRIMO APPRODO (COME NOI) A UNA RIGOROSISSIMA E COMPLICATA SEGNALAZIONE DI TUTTI COLORO CHE ENTRANO – L'UNGHERIA NON ACCETTA L'INTESA: “NON FAREMO ENTRARE NESSUNO CONTRO LA NOSTRA VOLONTÀ”

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1 - MIGRANTI E ASILO, C’È L’ACCORDO SOLIDARIETÀ OBBLIGATORIA TRA I PAESI

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

ROBERTA METSOLA - GIORGIA MELONI ROBERTA METSOLA - GIORGIA MELONI

Dopo anni di stallo l’Unione europea ha un nuovo Patto per la migrazione e l’asilo. I negoziatori del Parlamento e del Consiglio (i Paesi Ue) hanno concordato la forma finale di cinque regolamenti, che costituiscono il cuore della riforma. L’accordo deve ora essere formalmente adottato dalla plenaria del Parlamento e dal Consiglio Ue prima di poter diventare legge.

 

«Il 20 dicembre 2023 passerà alla storia», ha commentato la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, aggiungendo che «consegnare questo pacchetto entro la fine dell’anno è un enorme successo per il centro costruttivo pro-europeo in vista dell’inizio di un anno elettorale».

 

[…] L’Italia è soddisfatta. Per il ministro degli Esteri Tajani, che domani sarà in Albania dove incontrerà il premier Rama, «l’Italia ha ottenuto dei risultati», ha detto a Rainews24. Mentre per la leader del Pd Elly Schlein ci sono «più luci che ombre».

 

MIGRANTI AL MOLO DI PORTO EMPEDOCLE MIGRANTI AL MOLO DI PORTO EMPEDOCLE

Trovare un accordo non era scontato. Il patto per la migrazione è stato presentato dalla Commissione Ue nel settembre 2020, dopo il fallimento di una precedente proposta del 2016. Ci sono Paesi come Ungheria e Polonia da sempre contrari.

 

Per anni non è stato possibile raggiungere un’intesa fra gli Stati perché le capitali avevano deciso di procedere all’unanimità, finché non hanno cambiato idea e sono passate alla maggioranza qualificata come previsto dai Trattati: nel giugno scorso è stata trovata l’intesa, senza Budapest e Varsavia, che ha permesso di passare al negoziato con il Parlamento Ue che si è chiuso ieri.

 

GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN

Ma il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ancora ieri ha ribadito che Budapest respinge «con massima fermezza» l’intesa e non farà entrare «nessuno contro la nostra volontà». […]

 

Le nuove norme fanno dei passi avanti per superare il principio di Dublino, che attribuisce al Paese di primo ingresso (come l’Italia) la competenza per la gestione delle domande di asilo: la regola rimane ma per bilanciarla viene introdotto un meccanismo di solidarietà obbligatorio tra gli Stati membri a vantaggio dei Paesi sottoposti a pressione migratoria, che consente agli Stati di scegliere tra la ricollocazione dei richiedenti asilo nel loro territorio e il versamento di contributi finanziari.

 

MIGRANTI AL LARGO DI LAMPEDUSA MIGRANTI AL LARGO DI LAMPEDUSA

Il nuovo patto prevede anche controlli più severi all’arrivo dei migranti nell’Ue, centri chiusi in prossimità delle frontiere per rimandare indietro più rapidamente chi non ha diritto all’asilo. Per le situazioni di crisi, quando i flussi sono tali da rischiare che l’accoglienza di un Paese collassi, vengono introdotte norme procedurali adeguate, deroghe e la rapida attivazione di meccanismi di solidarietà.

 

È prevista un’eventuale deroga temporanea alle procedure standard di asilo di fronte alla strumentalizzazione dei migranti, cioè quando i migranti sono utilizzati da Paesi terzi o da attori non statali ostili per destabilizzare l’Ue. Le Ong, tra cui Amnesty International, Oxfam, Caritas e Save the Children, hanno criticato il patto, colpevole di legalizzare gli abusi alle frontiere e causare più morti in mare.

 

2 - DISTRIBUZIONE EQUILIBRATA E PROCEDURE PIÙ RAPIDE ECCO COSA CAMBIA PER L’ITALIA

Estratto dell’articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

ROBERTA METSOLA E ANTONIO TAJANI A CATANZARO ROBERTA METSOLA E ANTONIO TAJANI A CATANZARO

Un patto «frutto di lunghe trattative in cui l’Italia ha sempre svolto un ruolo da protagonista per affermare una soluzione di equilibrio che non facesse più sentire soli i Paesi di frontiera dell’Ue, particolarmente esposti alla pressione migratoria». Esulta il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi […]

 

E le conseguenze sul nostro Paese si sentono: da gennaio sono sbarcati in Italia 153.647 profughi, quasi tutti via mare e richiedenti asilo. Nel 2022 erano stati poco più di 100 mila. […]

 

Il nuovo meccanismo

Ma dopo l’accordo Ue cosa cambia per l’Italia? Il beneficio maggiore è assicurato da un meccanismo di solidarietà fra Paesi membri che bilancerà le regole di responsabilità sull’asilo che pesano su tutti i partner, ma soprattutto su quelli della frontiera esterna. Ci sarà insomma un sostegno effettivo e obbligatorio al nostro Paese sulla distribuzione di richiedenti asilo e sui contributi versati al bilancio Ue per prevenire i flussi illegali.

 

Le compensazioni

migranti arrivano a lampedusa 6 migranti arrivano a lampedusa 6

Altro punto chiave è il nuovo sistema di compensazione in caso di insufficiente ricollocamento dei migranti: consentirà in pratica di evitare il trasferimento dei «dublinanti» di nuovo in Italia, ovvero di quei richiedenti asilo andati senza autorizzazione in altri Stati europei, dove adesso in base al patto è previsto che rimangano. La responsabilità del Paese di primo ingresso, come il nostro, è stata infatti ridotta a 20 mesi, mentre per gli arrivi connessi ai soccorsi in mare — «come riconoscimento della specificità e onerosità degli sbarchi richiesto dall’Italia» — il limite è di un anno soltanto.

 

Ma il negoziato portato avanti dal governo incassa anche un altro risultato: l’introduzione nell’accordo della figura del «Paese terzo sicuro» — come l’Albania ad esempio — dove trasferire i migranti arrivati in Europa. Nazioni considerate di transito in attesa che venga definita la posizione dei profughi. […]

 

Le identificazioni

migranti in europa migranti in europa

Le norme previste dal decreto Cutro sull’identificazione alla frontiera saranno adottate da tutti con gli screening delle persone sbarcate e le procedure accelerate per valutarne le richieste di asilo, come anche l’assistenza ai minori.

 

Per la prima volta la banca dati sui migranti conterrà informazioni su chi è stato soccorso in mare (Sar) mentre in caso di crisi, forte pressione migratoria e strumentalizzazioni dei profughi scatterà in automatico una riduzione delle pratiche da esaminare alla frontiera e ci saranno compensazioni più ampie sui trasferimenti verso il Paese di primo ingresso.

migranti in europa migranti in europa migranti al largo di lampedusa 2 migranti al largo di lampedusa 2

 

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