Claudio Bozza per il Corriere della Sera
«O ti candidi con il simbolo del Pd o ti scordi di rifare il sindaco», dice Tiziano Renzi a Daniele Lorenzini, medico della famiglia dell' ex premier e primo cittadino uscente di Rignano sull' Arno. Le ripercussioni politiche nazionali innescate dallo scandalo Consip sono fortissime.
Nonostante tutto Renzi senior, indagato nella maxi inchiesta, non ha mollato la poltrona di segretario del Pd locale, convinto di poter governare un momento decisivo che porterà alle candidature per le imminenti Comunali, nonostante più amici e esponenti più alti del partito gli abbiano consigliato di fare un passo indietro.
La bufera giudiziaria sta stravolgendo gli equilibri nel paese natale dei Renzi, dove le tensioni stanno facendo saltare amicizie di una vita, come quella tra Tiziano e il sindaco Lorenzini, che nei giorni scorsi aveva annunciato di volersi candidare senza il simbolo del Pd, perché di questo partito si «è rotto le p».
Parole che Renzi senior non ha gradito. A Rignano si voterà a giugno, ma in questa situazione il rischio di finire ko a causa delle divisioni non è fantascienza. Questo è un Comune sotto i 15 mila abitanti. Niente ballottaggio: chi arriva primo prende la fascia tricolore. Ci sono state sconfitte brucianti per il Pd in Toscana: Livorno, Cascina, Montevarchi.
Ma perdere a Rignano, per il Pd, sarebbe il colmo. Intanto le nuove tecnologie hanno stravolto anche il dibattito politico nel paese dei Renzi. Se prima, in una piccola realtà come questa, ci si confrontava ancora nella sede del partito, in questi giorni di tensione i botta e risposta hanno traslocato nella chat di WhatsApp dei 170 iscritti al Pd rignanese.
E anche in questa sede virtuale, Renzi senior non si sarebbe trattenuto. L' ultimo sfogo, prima di preparare la valigia e partire verso Medjugorje per un pellegrinaggio che lui stesso organizza da anni.