Ilario Lombardo per la Stampa - Estratti
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«Il governo ha detto di no ed è no. Quei missili possono essere utilizzati solo dentro l'Ucraina. In Crimea, nel Donbass, o dovunque serva a difendersi dall'aggressione di Mosca. Ma non in Russia.
Anche perché per usare gli Storm Shadow fuori dai confini dovrebbero chiederci l'autorizzazione. E qui non parliamo solo di autorizzazione politica. È un via libera tecnico. Funziona più o meno così: loro individuano un target, ci chiedono se possono attivare i missili con quell'obiettivo e noi diciamo sì oppure no».
A parlare è una fonte autorevole della Difesa che accetta di offrire un chiarimento su un questione che sta dividendo il mondo politico - facendo scivolare in contraddizioni interne i partiti di opposizione e di governo - ma solo con la garanzia dell'assoluto anonimato.
Delle armi inviate dall'Italia all'Ucraina si capisce poco. L'omissione è voluta, l'imprecisione una conseguenza. Il governo ha secretato il contenuto – quindi non sappiamo cosa viene inviato alla resistenza di Kiev – e ha detto che le forniture militari non possono essere utilizzate fuori dall'Ucraina, e dunque nella controffensiva che l'esercito di Volodymyr Zelensky ha portato fin dentro il territorio russo, nella regione di Kursk.
VOLODYMYR ZELENSKY CON GIORGIA MELONI AL G7 - MEME BY OSHO
Ieri però, su questo giornale, Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha chiesto: «Dateci al più presto il permesso di usare gli Storm Shadow per attaccare a lunga distanza». Un appello che di fatto conferma quello che tutti immaginavano, ma che nessuno del governo era autorizzato a confermare. E cioè che l'Italia non ha mandato solo i sistemi di difesa antimissile Samp-T, ma anche i missili a lunga gittata prodotti dalla Mbda, il principale consorzio europeo del settore, partecipato da tre aziende: la francese Airbus Group, la britannica Bae Systems, e l'italiana Leonardo.
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Da quanto risulta, al momento non è stata formalizzata una richiesta ufficiale. Crosetto non è stato contattato dall'omologo ucraino e intenzione del governo italiano, secondo quanto riferisce Tajani, è di avere un confronto franco con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba durante il vertice dei capi della diplomazia dell'Unione europea previsto a fine mese.
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Secondo la fonte della Difesa che abbiamo contattato l'Italia non ha dato alcun via libera: «Anche perché – aggiunge – ne hanno abbastanza da parte britannica». Il Regno Unito non ha le limitazioni costituzionali e parlamentari che ci sono a Roma e che Crosetto ha più volte affrontato nei dibattiti in Aula.
Tutto ruota attorno all'interpretazione del concetto di "difensivo": è legittimo per gli ucraini sparare missili in Russia, per indebolire i rifornimenti di Mosca e acquisire un vantaggio nella difesa in casa? Giorgia Meloni non si sta esponendo personalmente, perché il terrore all'interno della compagine governativa è che una drammatica escalation possa vanificare le argomentazioni di Zelensky e dei suoi uomini, che pure considerano ragionevoli.
giorgia meloni volodymyr zelensky kiev
Restano altre due domande: come può l'Italia avere la certezza che gli Storm Shadow vengano usati solo in casa dagli ucraini per contrastare i russi? E come si fa a sapere se sono missili italiani o inglesi?
(....) Lo abbiamo chiesto alla casa produttrice Mbda: «Per l'utilizzo operativo vanno sentiti i militari e per il protocollo il governo, perché come azienda ne siamo fuori». Le uniche informazioni autorizzati a rilasciare riguardano le caratteristiche di queste armi a lungo raggio: sistema di riconoscimento degli obiettivi, sistema di guida, Gps, navigatore.
GUIDO CROSETTO - GIORGIA MELONI
Il vincolo è tecnico, confermano dalla Difesa. I missili hanno un codice identificativo (da cui si può capire se fanno parte della spedizione italiana o inglese). E, poi, in estrema sintesi, c'è una forma di controllo tecnologico da parte del Paese fornitore: gli ucraini mandano i dati dei bersagli e attendono la risposta per l'autorizzazione. Il perimetro di intervento, dunque, è anche geografico. La pianificazione dell'attacco così è condivisa, e deve andare bene all'Italia.
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